giovedì 21 Novembre 2024

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C’è sempre una canzone (d’amore) anche d’estate – Prima parte

Raccontiamo l’amore con una canzone

C’è sempre una canzone d’amore, anche in estate, anzi, direi, soprattutto in estate. Quanti amori non sarebbero sbocciati senza le notti passate a guardare le stelle, senza i voli per la Sardegna o senza le sagre di paese dopo le quali ci ritrovavamo alle cinque del mattino sui muretti a raccontarci la nostra vita? L’estate arriva e scombussola le carte in tavola, si prende quello che vuole e se lo porta via veloce, rende forti gli amori fragili e apre crepe nei vasi degli amori che sembrano indistruttibili. Così, mentre ci ritroviamo attorno ad un falò a cantare “le chiare sere d’estate, il mare, i giochi, le fate…” oppure su una barca in mezzo al mare sotto ad un temporale imprevisto, non ci rendiamo conto che da un momento all’altro, può cambiare tutto.

Volevo lasciarvi oggi cinque canzoni che l’estate ce l’hanno dentro, cinque canzoni che raccontano storie di amori diversi, cinque amori che nascono, rimangono in sospeso e finiscono nel giro di tre mesi o nel giro di una vita.

Un’altra estate – Diodato

E nuoteremo con il cuore in gola fino all’orizzonte
Perché in fondo noi a quell’orizzonte
Ci crediamo ancora
Ci crediamo ancora

Tu ci credi?
Io ci credo ancora

Esattamente l’anno scorso, Diodato portava in radio questo pezzo con una promessa “oggi ti porto via”. Una canzone che parla di amicizia, di amore, di speranza, di un’estate carica di buoni propositi, come un traguardo ma anche una partenza. Il sole caldo che asciuga le lacrime versate in primavera e ci riscalda dal freddo dell’inverno.

L’estate che ci travolge con le sue emozioni e che ci offre una via di fuga da quella routine, nella vita e anche in amore, che ci fa sopravvivere e non vivere respirando a pieni polmoni. Un complice che arriva e ci sprona a nuotare fino all’orizzonte, perché ci crediamo ancora: nella felicità, nelle ripartenze e, soprattutto, nell’amore.  

Portovenere – Canova

Metti in borsa quella crema solare
Così non ti puoi scottare
Dalle mie parole
Dalla mia ansia da prestazione
Da quell’illusione

Era il 2016 ed io avevo appena finito la sessione estiva quando uscì questo pezzo dei Canova, dedicato a Portovenere ma che in realtà potrebbe essere un qualsiasi luogo di vacanza. È una canzone che ascolto quando perdo la speranza nelle cose, quando penso “io e te al mare, ma che ci andiamo a fare?”. La storia di un amore che si scioglie sotto al sole, come i Canova l’anno scorso, nella cornice di uno dei borghi più romantici. Un amore in bilico che sta in piedi solo con le illusioni, forzato come la vacanza dei protagonisti del pezzo. Forse però, stavolta, le parole scotteranno più della sabbia rovente di mezzogiorno. Mettiamo la crema solare, sempre!

Fare mattina – Lo Stato Sociale

Lo Stato Sociale 2021

E chissà se in un altro universo
Un divano qualunque magari è un bel posto
E chissà se questo tempo perso
Ce lo riprenderemo indietro un bel giorno

Nella mia personale classifica delle canzoni de “Lo stato sociale”, sicuramente questo pezzo si classificherebbe sul podio, in bilico tra l’oro e l’argento. L’estate, in questo caso il mese di agosto, è la stagione in cui tutto si sgretola. La stagione in cui fa caldo anche se nel letto matrimoniale dormiamo da soli, la stagione in cui sogniamo la spiaggia ma ci accontentiamo di una camminata sulle colline al di fuori della città. Ci accontentiamo perché chi amiamo se n’è andato e noi non abbiamo capito che sarebbe stata l’ultima volta. Vorremmo tornare indietro e goderci quegli attimi, per poterlo lasciare andare meglio. Ma non va così perché lo vediamo tra la folla, nel volto di uno sconosciuto incrociato su un treno, cerchiamo un conforto mentre tutto va a rotoli. Allora ci mettiamo gli occhiali da sole per fingere di stare bene.

Cheyenne – Francesca Michielin
Diventerei per te
un altro continente
se fossimo Cheyenne
ma siamo solo gente

Francesca Michielin ha scritto inconsapevolmente uno dei miei pezzi preferiti in assoluto del quale non ho ancora parlato nella rubrica perché aspettavo solo il momento giusto. Non potevo però non citarlo. Cosa succede quando si ama così tanto da essere disposti a tutto per l’altra persona? A volte vive qualcosa di così intenso e importante da abbattere i muri e superare gli ostacoli, ci si mette in gioco perché pensiamo ne valga la pena. Ditemi che non sono la sola che attraverserebbe interi continenti pur di non perdere chi ama. Poi però succede un qualcosa che non capiamo e si ritorna sconosciuti. Si passa dal pianificare viaggi intercontinentali sdraiati a letto al non farsi neanche più gli auguri del compleanno, dall’essere complici ad essere estranei. Si può davvero cancellare tutto e negare ciò che è stato? Non ne sono così sicura, ma ve ne parlerò appena troverò la risposta.

La banalità del mare – Pinguini Tattici Nucleari
E resta qui con me tutta la notte
e ti giuro che ti salverò
dalla gente che ti pesta i piedi mentre balla il reggaeton

I Pinguini tattici nucleari ci catapultano in un pezzo fresco e divertente, una storia d’amore non convenzionale. Una coppia che ride, scherza, fuma e balla. Il mare sembra quasi banale in una storia così dove di banale non c’è nulla. Ci si trascina l’uno con l’altro dentro ai propri sogni, dentro ai propri guai. Sarebbe troppo facile andare in spiaggia, noi vogliamo andare sulla luna in autostop. E poi c’è una delle mie dichiarazioni preferite: il principe azzurro non ci deve salvare dalle streghe malefiche con mele avvelenate, il principe azzurro ci deve salvare da chi ci pesta i piedi mentre balla il reggaeton.

Eccoli qui, questi cinque pezzi che ci possiamo godere in loop da oggi fino a settembre. Ognuno ha un suo perché ed anche per voi, come me, ognuno può avere un nome o un cognome. Potete spararli a mille in macchina mentre avete accanto il diretto interessato oppure ascoltarveli di sera guardando fuori dalla finestra. Io di certo lo farò.

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