martedì 3 Dicembre 2024

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C’è sempre una canzone (d’amore): Chiamami

Raccontiamo l’amore con una canzone

C’è una domanda che mi faccio spesso in questi giorni, saranno i colori autunnali, sarà la nebbia o sarà la malinconia che questo mese si porta con sé. La domanda è semplice: dove vorresti essere in questo momento? Le risposte che fanno riferimento ai paesi tropicali o a qualche città metropolitana oltreoceano non valgono. Allora penso alle mie scelte, al mio percorso, alle strade che ho intrapreso e tutte quelle volte in cui a un bivio dovevo andare a destra e invece sono andata a sinistra e viceversa. E se davvero quella volta avessimo osato di più, dove saremmo ora? Esattamente dove vorremmo essere? La vita però si costruisce con le certezze, non con i “se”. Anche l’amore fa la sua parte, perché di “se” in amore ce ne sono tantissimi. Mi sono accorta, però, che nel nostro viaggio, nonostante i “se” e le strade sbagliate, ci sono storie d’amore che anche con il tempo, rimangono sempre accanto a noi. Storie d’amore tanto forti da sfidare il destino, le scelte, la lontananza, ma anche storie rimaste a mezz’aria, vissute a metà, che ci seguono come fantasmi e quando meno ce lo aspettiamo, spuntano dal nulla. Perché infondo sono sempre state con noi, sono sempre state nel nostro cuore.

La canzone che fa da sfondo a queste giornate ricche di pensieri è “Chiamami” dei Coma_Cose, il loro nuovo singolo in rotazione da qualche settimana. Fausto e California sono tornati a parlarci d’amore e lo fanno, come sempre, entrando dritti nei nostri cuori. Una preghiera, un urlo, una richiesta esplicita, un segnale forte e chiaro che vogliamo mandare a chi è dall’altra parte e che forse deve aprire bene le orecchie perché noi siamo pronti. Pronti a rischiare, pronti ad amare.

Chiamami, chiamami
magari il mondo tra mezz’ora scompare
parlami, parlami di quando il tempo lo sapevi amare davvero
cercami cercami, mi riconosci in mezzo a tutta la gente distratta
pensami pensami mentre la notte viene uccisa dall’alba e tu non ci sei
Ci siamo persi ormai ma non cambia niente
so che ritornerai come fai sempre

Siamo così bravi a posticipare le cose importanti, siamo dei fenomeni a procrastinare, dei maghi nel nascondere i nostri sentimenti. Invece no, ogni tanto è necessario fermarci e mettere in ordine le cose. Rimandiamo perché abbiamo paura, ci nascondiamo perché non abbiamo il coraggio di dire davvero quello che proviamo. Chiamami è un urlo a chi ci manca, un urlo a chi vorremmo davvero dire troppe cose ma l’orgoglio ci si mette in mezzo. Anche se ci manchiamo, se dopo anni potremmo essere cambiati, ci ritroveremo sempre in mezzo a tutta l’altra gente e non sarà mai cambiato niente, neanche l’amore.

Trovami trovami in una vecchia foto che ti commuove
cadimi cadimi addosso come il muro l’89 davvero
piovono piovono messaggi di propaganda sta attento a non leggerli
scriverò scrivere una canzone per gridare la parola proteggimi

Poi ci sono le fotografie che di certo non ci aiutano, anzi, ci fanno riempire gli occhi di lacrime e ci inondano lo stomaco di una strana malinconia, come se ci piombasse addosso il muro e fossimo nell’89. Fotografie alle quali non davamo nessun significato, magari sgranate o sfuocate, ma che oggi, dopo tanto tempo, racchiudono dei sentimenti più vivi che mai. Quante cose lasciamo sfuggire nella vita perché siamo distratti, cose delle quali ci accorgiamo solo una volta passate, quando serve coraggio per tornare indietro, quando serve respirare a pieni polmoni e gridare la parola “proteggimi”.

Ho superato le onde di un mare che a volte mi butta giù
per ritornare nel punto dove incontrarti e non c’eri più
ho conosciuto le bombe, io odio l’inverno la schiavitù
ma c’eri sempre tu che mi tenevi su
Già, come fai sempre

Magicamente, poi, recuperiamo tutta la forza che ci serve, come se avessimo una scarica di energia. Le paure e le preoccupazioni lasciano spazio alla verità che arriva forte e chiara nella nostra vita. L’amore ha la meglio sull’orgoglio e quella voglia di essere felici ci fa correre forte verso il punto in cui sappiamo che potremmo trovare quella persona. Quella persona che non abbiamo mai dimenticato, che abbiamo archiviato per qualche tempo, ma che nei momenti in cui ci sentiamo soli, cerchiamo anche tra le luci di una città immersa nella nebbia. Anche se ci hanno fatto credere che non è la cosa giusta, anche se siamo stati noi i primi a non credere in quello che stavamo provando, adesso lo abbiamo capito. Noi saremo lì pronti a farci trovare, attaccati ad una cornetta ad urlare a tutti che in amore, per amore, ne vale sempre la pena.

Mentre nascondo la rabbia lo specchio mi guarda senza pietà
mi servirebbe soltanto un abbraccio uno slancio d’umanità
ho conosciuto le bombe, lo iodio l’inverno la dignità
ma sono ancora qua, qua per dirti
Chiamami, chiamami

E mentre il tempo passa, ci accorgiamo che passerebbe molto più lentamente se fossimo in due, se ricevessimo ogni tanto un abbraccio, abbraccio del quale abbiamo tremendamente bisogno. Le strade ci hanno divisi, ma abbiamo la possibilità di prendere in mano la cornetta e digitare quel maledetto numero. Essere lontani non significa essere soli, essere lontani non significa non amare.

La vita di tutti i giorni ci può far sentire lontani, così come le nostre convinzioni ci possono far costruire muri intorno a noi. Possiamo mentire al mondo intero dicendo che non proviamo niente e che stiamo bene e che non era la persona giusta, ma non possiamo mentire a noi stessi e non possiamo farlo neanche davanti alla persona che amiamo. Così abbiamo trovato la risposta che cercavamo. Dove vorrei essere in questo momento? Probabilmente a casa, davanti a un camino accesso, con una persona al mio fianco. Perché questo desiderio si trasformi in realtà manca solo un tassello della storia. Chiamami che ho un po’ di cose da dirti, io sono ancora qua.

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