Raccontiamo l’amore con una canzone
Ognuno ha i suoi difetti. C’è chi si mangia le unghie, chi è troppo permaloso, chi pensa sempre negativo nella vita, chi litiga di frequente, chi non indovina mai dove va il cartone della pizza nella differenziata, chi arriva sempre in ritardo come la mia amica Francesca. I miei difetti sono troppi, non riesco neanche a contarli e ad elencarli. Mi dimentico le cose e anche i compleanni, non guido in autostrada, non resisto al cioccolato e con l’ordine non vado d’accordo. Sapete quali sono quelli più brutti? Quelli che un giorno sono pregi e l’indomani si trasformano in tutt’altro.
Ma sono proprio loro, i nostri spigoli, a renderci unici e a far sì che qualcuno si possa innamorare di noi. Così, un bel giorno, una persona molto vicina a me, mi ha guardata mentre parlavo a ruota libera di qualche film d’amore e mi ha detto: “Gloria, quanto sei romantica!”. Non ho mai capito se fosse un complimento o un’esclamazione che aveva il sapore di resa, di battaglia persa contro i miei voli pindarici. Eccolo lì, il pregio che diventa difetto, la testa tra le nuvole che da un momento all’altro cade sulla terra e si fa male. Sì, sono romantica, un’inguaribile romantica.
Ci ha pensato Ghemon a descrivere il tutto con la sua “Inguaribile e romantico”, contenuta nell’album “Scritto nelle stelle” uscito lo scorso aprile. Ghemon rilancia il pezzo ospitando Malika Ayane e dando vita ad un duetto intimo e profondo, così delicato che si trasforma in dialogo dolce tra due amanti.
“Vorrei poterti offrire una versione almeno un briciolo migliore di me”.
Amare una persona significa amarne ogni singola sfumatura, significa far tesoro delle sue imperfezioni e trasformarle in qualcosa di unico. E noi per questa persona vorremmo davvero sempre il meglio, come se noi stessi non fossimo abbastanza, come se riconoscessimo in noi solo una scatola piena di errori e di cose sbagliate. A volte osserviamo chi ci sta accanto e pensiamo che meriterebbe tutto ciò che di bello il mondo ha da offrire: un tramonto nel deserto, le luci di New York di notte, un concerto in prima fila, un alpaca da tenere in giardino e da abbracciare quando ci sentiamo soli. Ma forse la versione migliore di noi non la dobbiamo montare con i lego e consegnare come una pizza alle nove di sera, forse, semplicemente la diventiamo e basta.
“Sto tra confini dove innalzo muri e diffidenze a cui rimango sotto”.
Per quelli romantici come me, vivere con la testa fra le nuvole è un’abitudine. Isolarsi con le cuffie in metropolitana, guardare gli altri passeggeri ed immaginare le loro vite è il miglior passatempo. Se c’è qualcuno poi con un mazzo di fiori in mano o che sorride leggendo un messaggio, allora in quel caso siamo già alla sceneggiatura dell’ennesimo film d’amore. Ma spesso nella realtà le cose non combaciano: quando ci togliamo le cuffiette e riprendiamo a camminare sulle scale mobili, ci rendiamo conto che la vita non è così. Allora restiamo delusi, delusi da chi non ci capisce, da chi ci promette e poi non mantiene niente, da chi ci fa credere di essere innamorato e poi sei solo un’amica come tutte le altre, che sono puntualmente più belle, più intelligenti e più simpatiche di te. Ogni delusione è un mattone di un muro fatto di diffidenze e di punti di sospensione, un muro che continuiamo a costruire fino a quando non arriva quella persona che con il suo sorriso fa crollare tutto e ci sentiamo nuovamente liberi.
“Tu sei il coraggio che a volte mi manca, se la sfida che lancio a me stesso è malsana, sei la voce amica che mi chiama”.
Sentirsi complici per affrontare le avversità della vita, amici per ridere insieme delle nostre sfortune, sentirsi amanti, sentirsi due poli opposti che si attraggono e due lati della stessa medaglia. Due cuori, due teste, due anime che si mescolano. Dicono che le persone si completino a vicenda ed è vero, ci si trova e ci si sceglie per restare in equilibrio ed affrontare la partita più difficile che è la vita quotidiana. Cercheremo sempre quella voce amica che trova sempre la parola giusta nel momento giusto, quella persona che non ci fa sentire una nullità ma ci fa sentire unici, anche solo mandandoci un messaggio inaspettato. E quella persona è il nostro coraggio, quella che ti sprona a fare meglio e che insiste perché tu ti possa buttare a capofitto nella bellezza delle cose, anche quelle più difficili, perché se tu non credi in te, c’è lui che lo fa al posto tuo.
Auguro a tutti noi di trovarla, quella persona: c’è chi ce l’ha già accanto a sè, chi non l’ha più, chi è così orgoglioso da non ammetterlo e chi invece più passano i giorni e più si rende conto era più vicina di quanto pensasse. E per farvi diventare anche per un minuto degli inguaribili romantici come me, non dovrà per forza presentarsi con rose rosse e cioccolatini ogni giorno, ma basterà guardarla negli occhi per capire che ogni tanto la realtà può superare la fantasia.
C’è sempre una canzone (d’amore) |
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