Raccontiamo l’amore con una canzone
Non riesco ancora a capire il motivo per il quale non si festeggi il primo settembre come quando si festeggia il primo gennaio. Il 31 dicembre come il 31 agosto. Sono una fiera sostenitrice dello spostamento del capodanno, perché è a settembre che ricomincia tutto. La scuola, i corsi in palestra, il nuoto nelle piscine coperte, il campionato, i programmi in televisione. Settembre è di gran lunga il mese che mi infonde più fiducia e più buoni propositi, ma di questo ve ne avevo già parlato nell’articolo precedente. È una macchina che si rimette in moto, una ruota che ricomincia a girare, è quel momento “dopo le ferie” che arriva e tu non puoi farci niente.
Anche l’amore deve fare i conti con settembre. Chi si ritrova dopo un’estate passata lontano, chi si perde, chi ricomincia a sperare e chi si sente solo. Come se fossimo esattamente fermi a cinque secondi dopo la fine di un temporale, quando esci e controlli se ha fatto disastri e la gente ricomincia a camminare senza ombrello.
L’anno scorso come oggi pubblicavo una foto su Instagram con una didascalia che faceva più o meno così: “Settembre è un mese perfetto per ricominciare”. Allora la mia mente è tornata indietro e ho pensato a dove e con chi fossi esattamente un anno fa. Era veramente un mese perfetto per ricominciare.
Se non lo avete ancora capito, la canzone di oggi è “Settembre” del nostro amico Flavio Pardini in arte Gazzelle, che popola la rubrica come i panettoni sugli scaffali dei supermercati prima di Natale. Ma Flavio riesce a cantarci così bene l’amore con i suoi turbamenti e a urlarci addosso tutti i sentimenti che non potrei mai lasciar passare questo mese senza citare il brano.
Hai mai visto una casa
E hai sognato di entrare?
Il profumo del mare e di un’estate che muore e di una stella che cade
Così puoi desiderare
Che poi è meglio di avere
Che poi è meglio di fare
Settembre è un mese di merda per ricominciare
In estate esistono amori che nascono e altri che muoiono, amori che vengono messi in freezer per essere scongelati a settembre e amori che vivono per due mesi come le infradito comprate per cinque euro che, puntualmente, si rompono a fine estate. Settembre però è il mese del rumore delle ruote del trolley sul vialetto di casa, della valigia da disfare e del cane da salutare che ti aspetta al cancello. Flavio ci racconta di un amore messo a dura prova, di chi si schianta contro al muro della routine una volta rientrato a casa, quella casa in cui abbiamo sognato di entrare mille volte, in cui abbiamo vissuto, desiderato e sognato.
Cominciare a tornare
Cominciare a guardare
Mille sogni negli occhi e un paio di occhiali rotti e una canzone da fare
Così puoi sdrammatizzare
Che poi è meglio di odiare
Che poi è meglio di amare
A settembre si ricomincia. Si aprono i cassetti dei sogni e si guarda cosa c’è dentro. Ci sono amori sospesi, messaggi mai mandati, corsi mai seguiti e canzoni da ascoltare. E quei mille sogni nei nostri occhi non si vedono bene perché abbiamo gli occhiali rotti, ma settembre è un mese perfetto anche per comprarne un nuovo paio. Così forse sdrammatizzare sembra la soluzione migliore quando qualcosa si rompe: è meglio di odiare e anche meglio di amare. Chiudere gli occhi e tappare le orecchie per evitare di guardare in faccia alla realtà. Ma i sogni fanno rumore e il cuore ci vede benissimo.
Hai mai visto una casa
E hai sognato di entrare?
Perdonare tuo padre, rimandare gli impegni e rimanere a parlare
Così puoi dimenticare
Che poi è meglio di dire
Che poi è meglio di fare
Settembre è un mese perfetto per ricominciare.
Quante cose rimandiamo nella vita e poi ci crollano addosso, facciamo finta di niente ma poi escono improvvisamente non appena ci sediamo sul divano e sgomberiamo la mente. E l’amore è un po’ così: rimandiamo tutto, roviniamo tutto. Allora fingiamo di dimenticare, dimentichiamo dove eravamo tempo fa, con chi eravamo e, soprattutto, fingiamo di dimenticare come stavamo. E stavamo benissimo, in attesa di un bicchiere di vino o in coda in una stazione. Dimenticare è meglio di dire ed è meglio di fare se non possiamo né dire né fare niente.
Ma forse non basta sdrammatizzare, dimenticare e smettere di desiderare se la fiamma brucia. Settembre è il mese perfetto per girare pagina e per cambiare prospettiva. L’amore non ha una data di scadenza e non finisce nemmeno negli scatoloni quando facciamo il cambio di stagione dell’armadio. L’amore a settembre arriva in una giornata così limpida che dal Duomo di Milano puoi vedere le Alpi, arriva in un messaggio mentre sei con la nonna a raccogliere i funghi in mezzo al bosco, arriva su un treno e tra le note di una canzone che dice che tutto è più bello se lo vedi da qui. Poi avremo tempo per capire che le foglie cadono, gli occhiali si aggiustano e le canzoni si scrivono. E quella casa in cui abbiamo sempre sognato di entrare, si riempie di luce.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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