Raccontiamo l’amore per mezzo di una canzone
Ci sono due situazioni che accadono spesso nella vita di tutti i giorni e mi fanno arrabbiare. Quando mi dimentico gli occhiali da sole nella borsa che puntualmente lascio a casa e quando so di aver fatto un bel sogno ma dopo pochi minuti da quando mi sveglio, non ricordo più nulla. E perdo ore a cercare di recuperare i pezzi ma niente da fare, era un sogno ed è volato via. Forse meglio così perché ci sono sogni che arrivano come un boomerang e ci colpiscono dritti in testa e poi passiamo le giornate a farci milioni di domande, cercando le varie interpretazioni su Google.
È proprio in quest’estate strana, che i sogni, il passato e il presente si mescolano fino a diventare una cosa sola. No, tranquilli, non vi parlerò di un dolce amore estivo nato accanto a un falò e nemmeno di una sera passata ad ascoltare Perfect di Ed Sheeran a mille metri di altitudine con gli occhi a cuore che ha portato ad un mal di gola perenne.
Ritorna Galeffi nella rubrica e ritorna con “Un sogno”, il pezzo che apre il suo nuovo album “Belvedere”. Eccolo qui, il sogno che si mescola con la realtà e che scivola via tra i rimpianti ed i rimorsi del passato. Il sogno un giorno vivo più che mai e il giorno dopo un po’ annebbiato perché caduto nella tela formata da decine di punti di domanda.
Ho fatto un sogno e non me lo ricordo
E ora chissà, chissà dov’è
Sopra le nuove o su un altro mondo
In questa città, dentro un caffè?
Sento il rumore dei miei pensieri, e hanno il sapore del buio
Ma resta una macchia dei tuoi abbracci di ieri
Come l’inchiostro non se ne va via
So che ritornerai, come una melodia
Che con me canterai
Dicono sia facile lasciare il passato e guardare avanti, ma che fatica che si fa se in questo passato abbiamo lasciato anche l’ultimo pezzo del nostro cuore, i sorrisi migliori e i biglietti per i viaggi al di là dell’oceano. E se al posto di sognare il futuro sognassimo di tornare nel passato? Se solo si potesse ritornare e cambiare anche solo una frase o dieci minuti delle nostre vite. L’amore, quello vero, infondo esiste e ci accorgiamo di averlo trovato solo quando nessun pezzo del puzzle si abbina più. Quello che un tempo era la quotidianità, quello al quale non davamo valore, oggi è un sogno, un sogno bellissimo e che sembra più vero che mai.
Ho fatto un sogno che sembrava vero
E c’eri tu vicino a me
Dentro ai tuoi occhi nascondi un segreto
Che hai dimenticato e non sai perché
C’è confusione nei tuoi pensieri
E hanno l’odore di un pugno
Un ultimo bacio in punta di piedi
Un dolce ricordo, una fotografia
Mi dimenticherai, dentro un’altra bugia
Però in fondo lo sai, so che lo sai
Ogni tanto mi capita di pensare agli errori che ho fatto e capisco che non basterebbero tutte le dita delle mani e dei piedi. Saprei ripercorrere tutta la storia raccontando ogni minimo particolare: il rumore dell’oceano, i colori di un tramonto, la fatica di una salita, il cuore che batte a mille la notte di San Lorenzo, la sensazione di casa che trasmette un abbraccio. Un sogno che mette ordine in tutta quella confusione che prima c’era e adesso non c’è più, ma ormai è tardi. Tardi per ammettere ciò del quale abbiamo avuto paura, tardi per prendere ancora un volo insieme, tardi per rimanere svegli fino all’alba a guardare le luci di New York. Che brutti scherzi che gioca, la paura, vero? Un cuore spezzato dentro ad un ammasso di paura, il tutto cucito con le nostre mani.
E ho capito che sei la più bella
Che ho bisogno di te sulla Terra
Anche se tu di me non hai capito nulla
Ho visto il tuo cuore nel cielo ed è nata una stella,
Ed è nata una stella
Galeffi ha riassunto tutto in modo perfetto, la terra non è la stessa senza la persona che amiamo. Certo ce ne sono altri miliardi ma senza di lui accanto a noi, non è proprio la stessa cosa. L’amore ci fa fare cose stupide, ci fa soffrire, ci fa sbagliare strada ma sono certa che ne valga sempre la pena. Anche se l’unica persona sulla faccia della Terra della quale vi importi ha deciso di seguire i suoi sogni e lasciarvi lì, in un angolo, ferme a guardare mentre il mondo va avanti. Voi avrete sempre gli occhi di chi è innamorata, non importa se prima avete versato litri di lacrime, ma vi sentirete sempre un po’ orgogliose. Orgogliose di averlo lasciato andare, orgogliose di essere lì sotto a cantare Perfect e di sentire un inizio di bronchite, orgogliose di aver fatto parte di quel sogno anche solo per poco tempo.
Io Perfect adesso non l’ascolto più, ma mi piace ancora fermarmi e guardare le stelle distesa in un prato. Poi improvvisamente mi ritornano in mente tutti i sogni che ho fatto e capisco che la costante è sempre stata una sola: c’era sempre lui vicino a me.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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