Cecille: “Faccio tesoro dell’esperienza live con Il Volo” – INTERVISTA

Cecille

A tu per tu con Cecille per parlare dell’ultimo singolo “Solamente farfalle” e del tour realizzato con Il Volo. Ecco cosa ci ha raccontato in questa nostra intervista

Prosegue il sodalizio tra Cecille e Il Volo, il trio composto da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto. Dopo averli affiancati nel tour europeo 2024, la cantante figura nuovamente come Guest Star anche per il North America Tour, che sta toccando le principali città nord americane. 

L’incontro con Il Volo è arrivato in modo del tutto fortuito e casuale, quando il trio si è imbattuto in alcuni video di Cecilia Sordoni, in arte Cecille, sui social del Maestro Andrea Bocelli ed è rimasto colpito dalla potenza della sua voce e dalla interpretazione. 

La cantante ha rappresentato l’Italia in due occasioni uniche: a Washington per l’Italian American Heritage, presso la Casa Bianca e in Cile per il prestigioso Festival Internazionale di Vina del Mar, gemellato con il Festival Di Sanremo, proponendo il suo ultimo singolo “Solamente farfalle“, distribuito da Sony Music Italy. Ecco cosa ci ha raccontato

Il tuo ultimo singolo si intitola “Solamente farfalle”, com’è nato e cosa rappresenta per te? 

    «I primi versi di “Solamente farfalle” sono nati in maniera libera e liberatoria ormai circa un anno fa. Questa canzone racconta di un amore autentico e puro che non conosce confini rispetto al tempo e allo spazio. In questo caso, si sta parlando della relazione d’amore (perché è una relazione d’amore anche questa) tra me e mia nonna, scomparsa qualche anno fa a causa della leucemia. Nel testo, nei versi, nelle parole, non c’è tristezza o malinconia. Al contrario, esprimo tutta la gioia della vita vissuta fino all’ultimo giorno insieme. Sono grata per aver avuto una figura al mio fianco come lei. Da quando se n’è andata, le farfalle mi seguono ovunque vada. Non c’è stagione, non c’è paese, continente, luogo. Ovunque, una farfalla di tanto in tanto viene a farmi compagnia. Sembra quasi venga a dirmi “sono qui, vicino”. Nei primi versi di Solamente farfalle, c’è il ricordo dell’entusiasmo misto a felicità di quando, arrivata in ospedale, vedevo mia nonna sorridermi. Ecco in quei momenti, la malattia se ne andava. Nei versi successivi, c’è l’esplosione dell’amore profondo e incondizionato che si prova per chi si ama. Perché non c’è posto al mondo che possa limitare il sentire, non c’è solo un luogo o un corpo fisico che possa determinare la “presenza” ed “essenza” di una persona nella propria vita».

    Il brano ha avuto una visibilità internazionale grazie alla tua esibizione al Festival di Viña del Mar. Che esperienza è stata per te partecipare a una rassegna così prestigiosa? 

      «La verità è che mai avrei pensato che avrei avuto l’onore e la possibilità di rappresentare il mio paese con un mio brano, in un altro continente, al festival latino più importante e grande al mondo. È stata una esperienza molto importante. Negli ultimi mesi ho lavorato e mi sono preparata per questo evento enorme ed una volta arrivata a Viña del Mar, ho finalmente realizzato che era tutto reale. Vivere quelle settimane in Cile, è stato davvero meraviglioso. Ho adorato il momento delle prove con il corpo di ballo: vedere coreografata la propria canzone è davvero emozionante. Sono stati giorni pieni, ricchi. Interviste; rassegne stampa; prove più volte al giorno; nuove bellissime conoscenze con gli altri partecipanti e non solo; nuovi stimoli e tanto altro. Difficile da raccontare in poche parole ma posso di certo riassumere con un: “è stato davvero emozionante e fantastico!”».

      Dopo il tour europeo del 2024, sei stata confermata come guest star anche per il North America Tour 2025 con Il Volo. Quali skills stai acquisendo da questa importante esperienza? 

        «Dopo il tour europeo e il tour italiano, questo tour in Nord America è pura felicità. Ogni concerto, ogni soundcheck, ogni momento insieme sul palco e dietro le quinte, acquista un valore sempre più grande, sempre più profondo… e la bellezza è, che questo valore, che sembra destinato a crescere! Le emozioni si arricchiscono di nuove sensazioni e nuove immagini da portare nel cuore. “Amazing Grace” cantata con i ragazzi durante il tour in Europa ed “E più ti penso” del Maestro Ennio Morricone interpretata insieme nei palazzetti italiani, oggi hanno tutto un altro sapore. E non perché le emozioni provate in precedenza sono offuscate tra i ricordi ma anzi, perché sì impreziosiscono meravigliosamente ad ogni nota, ad ogni sguardo, ad ogni voce che si intreccia in maniera armoniosa, ad ogni volta che il pubblico applaude e talvolta si alza in piedi. Più che di skills parlerei di nuove grandi consapevolezze, nuovi raggiungimenti vocali, nuova attitudine sul palco. I ragazzi mi stanno davvero insegnando (senza che se ne rendano conto la maggior parte delle volte) tanto, ma davvero tanto. Io, consapevolmente, cerco di fare tesoro di tutto ciò».

        Come descriveresti il rapporto con Piero, Gianluca e Ignazio? C’è un momento vissuto con loro che ricordi con particolare affetto? 

          «Mi viene da sorridere a questa domanda perché in questo istante mi trovo nella mia camera di albergo qui in America e fino a qualche minuto fa, mi trovavo con i ragazzi a cena. Il rapporto con Piero, Ignazio e Gianluca è stato veramente il regalo più inaspettato. Certo, speravo ed avevo quasi la sicurezza che saremmo andati d’accordo ma mai avrei pensato che potesse nascere un’amicizia così profonda. Ho vissuto con loro momenti intimi di grandi confessioni, riflessioni, e poi le risate a crepapelle, le lacrime di gioia e gli abbracci quelli dati e ricevuti a cuore aperto, la comprensione reciproca nei momenti non allegri. Davvero, mai avrei immaginato un’amicizia di questo genere e per me questo è davvero uno dei più bei regali che potessi ricevere… e questo lo dico non perché sono “Il Volo”, ma perché sono Ignazio, Gianluca e Piero. Di momenti significativi per fortuna potrei raccontarne mille; dal primo concerto insieme in Germania in cui mi hanno commosso per la loro gentilezza, accoglienza, cura, premura; al mio compleanno festeggiato insieme sul palco e successivamente festeggiato insieme alle famiglie e agli amici; alle serate come quelle di questa sera in cui Ignazio cucina per noi e tra musica, risate e chiacchiere, ci sentiamo tutti “a casa”. Durante questo tour di più di un mese, stiamo trascorrendo tanto tempo insieme. Viaggiando molto, e spostandoci di città in città ogni due giorni, condividiamo anche attimi di quotidianità, come il ritrovarsi in pigiama a fine concerto in questo grande “camper” (tour bus) e svegliarsi e fare colazione “on the road” mentre ci si dirige verso la tappa successiva. È difficile per fortuna trovare un momento significativo con i ragazzi perché con grande felicità posso dire di averne vissuti davvero molti e spero ce ne saranno tanti altri».

          Il Volo ha scoperto la tua voce attraverso i video condivisi dal Maestro Andrea Bocelli, con cui ti sei esibita più volte. Quale credi sia il segreto del loro successo nel mondo?

            «Credo non ci sia un vero e proprio segreto. Quello che mi stanno insegnando è la dedizione, la costanza, l’attitudine, il lavoro fisico e mentale senza sosta (quasi), l’essere genuini con se stessi in primis così da poter essere autentici di fronte al pubblico, il senso di responsabilità, l’importanza dei valori, l’amore e la passione per la propria professione».. 

            Il tuo percorso è iniziato in Italia, ma ha subito preso una dimensione internazionale. Ti piacerebbe portare avanti entrambi i discorsi e lavorare contemporaneamente a progetti destinati a entrambi i mercati? 

              «Assolutamente si! È stimolante e coinvolgente. Spesso ci sono progetti che si incrociano e certe volte invece sono su linee parallele ma in entrambi i casi, non c’è il rischio d’esclusione. Sarebbe meraviglioso poter cantare e dedicarmi ad un progetto cucito alla perfezione per l’Italia e al tempo stesso poter portare la nostra cultura, il nostro idioma, la nostra musicalità all’estero». 

              Per concludere, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi? 

                «Forse il più grande insegnamento che mi sta donando la musica è che i sogni si possono concretizzare, possono diventare tangibili, reali. La musica mi ha portato ad avere dedizione e a credere in ciò che “voglio” e non “vorrei”. La musica mi ha cambiato la vita completamente, ed io le ho solo lasciato lo spazio affinché potesse vivere in me e respirare. La musica mi ha insegnato che cosa significa la parola “sacrificio” (ovviamente mi riferisco alle scelte da prendere e all’impegno nel lavoro). La musica è il momento in cui la mia anima si manifesta. La musica è la mia terapia».

                Scritto da Nico Donvito
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