Century Radio: 8 Marzo, la Radio è donna

Century Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo

Benvenuti a Century Radio, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi, 8 marzo, parliamo della Radio al femminile e di ogni donna che ha nobilitato questo mezzo.

Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.

Century Radio: 8 Marzo, la Radio è donna

Com’è giusto che sia, oggi che è 8 marzo, celebriamo la donna della vita di molti noi, la radio e parleremo di alcune figure femminili che hanno reso ancora più bello il nostro mezzo di comunicazione preferito. Ho pensato di iniziare da quella che potremmo definire “mamma Radio” e cioè Annie Jameson. Era la mamma di Guglielmo Marconi ed ha condiviso, con il figlio, i primi momenti dell’invenzione. Oltre ad incoraggiare il figlio, ha contribuito, con i suoi contatti all’estero allo sviluppo anche commerciale del mezzo.

Nel nostro primo articolo, abbimoa già avuto modo di parlare di Ines Viviani Donarelli, colei che inaugurà, il 6 ottobre 1924, le trasmissioni radiofoniche in Italia con il suo annuncio 
Ines era la moglie di Ugo Donarelli, il primo direttore artistico della radio italiana e faceva parte del quartetto chiamato ad inaugurare le trasmissioni radiofoniche in Italia, come violinista.

Altra donna da celebrare oggi, è Maria Luisa Boncompagni. Nel 1914 fu scelta, tra molte candidate, dopo aver risposto ad un annuncio in cui si cercava una “signorina buona dicitrice” e fu assunta dall’Araldo Telefonico, emittente di filodiffusione nata nel 1909. Possiamo definire l’Araldo come l’antenato della radio, era infatti un sistema di trasmissioni di notiziari e musica tramite linee telfoniche dedicate.

Nell’ottobre 1924 fu assunta dall’URI (Unione Radiofonica Italiana) come scritturale a mano e a macchina, lettrice e dicitrice. Per contratto la Boncompagni era tenuta a preparare il disco di ogni trasmissione, annunciarlo, avviarlo e preparare il successivo. Viene ricordata per programmi radiofonici come Partita a scacchi, di Giuseppe Giacosa venendo soprannominata zia Radio e “l’usignolo della radio”. Ricordiamo che, per diverso tempo, le fu anche attribuito il primo annuncio della storia radiofonica come dicemmo nel nostro primo appuntamento.

Abbiamo citato spesso anche il Trio Lescano, formato dalle tre sorelle, di orgini olandesi, Angela, Giuditta e Caterina. I tre nomi, così come il cognome, venne itailanizzato, come volere politico dell’epoca e le tre ebbero grandissimo successo, esordendo nel 1936 all’EIAR, incidendo i primi successi con l’orchestra di Cinico Angelini e partecipando a vari eventi radiofonici anche durante gli anni della guerra

Gilda La Rocca, è un’altra figura importante del mondo radiofonico. Era uno dei protagonisti di CO.RA, la radio clandestina che fra il gennaio e il settembre 1944 fu fondamentale nel tenere i contatti fra i partigiani toscani e i comandi alleati in Italia. Gilda tornò a Firenze quando suo padre si dimise da Carabiniere. Aveva studiato computisteria, ma interruppe il percorso di ragioneria per cercare lavoro e aiutare la famiglia; fu assunta come segretaria dall’avvocato Bocci, attivista del Partito d’Azione contro il regime verso il quale anche Gilda nutriva forte avversione per la sua ideologia totalitaria ed anche per alcuni fatti cui aveva assistito. Fu, appunto, l’avvocato Bocci a coinvolgerla nella radio partigiana fiorentina con il delicato compito di decriptare i messaggi in codice e con quello, anche pericoloso, di spostare la ricetrasmittente da una zona all’altra della città.

Per evitare di essere scoperta, portava sempre con sè una grande borsa per la spesa, dove c’erano ortaggi vari che riuscivano a nascondere la radio, che successivamente veniva riposizionata in una sede sicura. Nel settembre del 1944 i nazisti individuarono il segnale e di conseguenza l’indirizzo da cui Radio CO.RA trasmetteva. Furono tutti arrestati, alcuni vennero fucilati, per Gilda si decise la deportazione. Fortuna volle che, durante un tafferuglio scoppiato nel treno diretto in Germania, la nostra eroina riuscì a fuggire.

Wanda Pasquini era una delle attrici teatrali in vernacolo fiorentino più conosciute sin dagli anni quaranta. Negli anni cinquanta diventa molto nota a Firenze per la trasmissione radiofonica “Il Grillo Canterino”, diffusa a partire dal 1953 dalla sede Rai di Firenze, nella quale interpreta la Sora Alvara Girelli nei Bucalossi, macellaia truffaldina, chiacchierona, attaccabrighe. In quegli anni la prosa radiofonica Rai era molto in voga, tanto che “Il Grillo Canterino” andò avanti per circa vent’anni
Lisa Glauber era la figlia di Max, patron della Unda Radio.

La “Unda Società per la Fabbricazione di Apparecchi di Meccanica Fine” venne fondata dal giovane Max Glauber nel 1925 a Dobbiaco, in provincia di Bolzano e fu una delle più importanti aziende di produzione di componenti radio e apparecchi ricevitori. Citiamo Lisa, perché uno gli apparecchi più belli prodotti dall’azienda, aveva come simobolo la sua immagina. La Unda Radio, dopo un primo fallimento nel 1957, cessò l’attivita in maniera definitiva nel 1962.

Per evitare di essere prolisso, mi fermo qui, ma sarebbero tante le donne da raccontare e magari lo faremo nei prossimi appuntamenti, come tante sono le donne che rappresantano la radio oggi. A tutte vada il nostro augurio, non solo per l’8 Marzo, ma per ogni giorno.

Scritto da Pio Russo
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