Century Radio, il futuro delle emittenti DAB+

Century Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo

Benvenuti a Century Radio, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo delle emittenti DAB+.

Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.

Century Radio, il futuro delle emittenti DAB+

Qualche settimana fa, abbiamo parlato delle web radio, promettendo che poi ci saremmo dedicati a quello che è il futuro del nostro mezzo di comunicazione preferito: il DAB+.

La tecnologia DAB+ (Digital Audio Broadcasting) rappresenta una rivoluzione nel mondo della radiofonia, offrendo una qualità audio superiore e una maggiore varietà di contenuti rispetto alla tradizionale radio FM.

In questo articolo, esploreremo le caratteristiche e i vantaggi del DAB+ e come sta cambiando il modo in cui ascoltiamo la radio.

Il DAB+ è uno standard di trasmissione digitale per la radiofonia, che utilizza una tecnologia di compressione audio avanzata per offrire una qualità audio superiore rispetto alla FM. Questa tipologia di diffusione consente di trasmettere più canali radiofonici sulla stessa frequenza, aumentando la varietà di contenuti disponibili per gli ascoltatori.

Basti pensare che molte realtà locali o regionali grazie a questa nuova tecnologia hanno ampliato il proprio bacino d’utenza, arrivando quasi a coperture nazionali con costi contenuti. All’inizio, abitudine che poi si è perduta, capitava spesso di ascoltare spot radiofonici che pubblicizzavano il DAB+ e emittenti che promuovevano la loro presenza sulle nuove “frequenze”.

È un peccato che in pratica non accada più, perché, almeno a mio parere, il DAB+ potrebbe essere più utile della radiovisione e riavvicinare i giovani al mezzo radiofonico.

Detto della qualità audio ampiamente superiore e della varietà di contenuti, il DAB+ offre una ricezione stabile e affidabile, senza interferenze o disturbi e, consente di trasmettere informazioni aggiuntive, come titoli di canzoni, notizie e informazioni sul traffico, oltre, in alcuni casi, il nome della trasmissione e degli speaker in onda, fidelizzando così l’ascoltatore.

Il DAB+ funziona utilizzando una tecnologia di trasmissione digitale, che converte il segnale audio in un formato digitale e lo trasmette via radiofrequenza. Gli ascoltatori possono ricevere il segnale DAB+ utilizzando un ricevitore DAB+ compatibile, che può essere integrato in un’autoradio, un apparecchio radiofonico domestico o un dispositivo mobile.

Le nuove automobili con impianti integrati, sfruttano tutte la nuova tecnologia e, con l’aumento della copertura DAB+ e la disponibilità di dispositivi compatibili, si spera che possa diventare sempre più popolare tra gli ascoltatori. Fino a quando possibile, resto sempre fedele all’FM che, come il fruscio dei vecchi dischi in vinile, ha sempre il suo fascino, ma è normale che la storia faccia il suo corso.

Magari, per chi è abituato ad “esplorare” le varie radio presenti in Italia, il DAB+ risulta molto più pratico di app e siti web: il meccanismo infatti è uguale per autoradio e apparecchi radiofonici e risulta anche più facile trovare le diverse emittenti rispetto alla modulazione di frequenza. L’altro aspetto positivo è poter ascoltare emittenti e speaker, magari di grande talento, che difficilmente sarebbero arrivati ad un certo bacino di pubblico. 

Una piccola curiosità: il DAB è stato sperimentato in Norvegia e nel Regno Unito nel 1995 e nel 2007 è stata sviluppata la tecnologia DAB+. In Italia questo nuovo tipo di trasmissioni è arrivata nel 2012 diventando poi lo standard ed il governo, nel 2018, ha stabilito che tutti gli apparecchi dovessero essere dotati di questo tipo di tecnologia.

Scritto da Pio Russo
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