Century Radio, il varietà radiofonico da 8 milioni di ascoltatori

Century Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo

Benvenuti a Century Radio, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo di Gran Varietà, il varietà radiofonico da 8 milioni di ascoltatori.

Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.

Gran Varietà, il varietà radiofonico da 8 milioni di ascoltatori

Eravamo rimasti in debito del parlare di due trasmissioni che hanno caratterizzato il periodo dell’austerity.

Cominciamo da Gran varietà, il cui titolo completo era “Gran varietà – Spettacolo della domenica”, in onda sul secondo programma della Rai, attuale Radio 2, dal 1966 al 1979 tutte le domeniche mattina dalle 9,35 alle 11,00 con replica il sabato pomeriggio sul programma nazionale, attuale Radio 1. La prima puntata venne trasmessa il 3 luglio 1966 e l’ultima l’8 luglio 1979, ma nel periodo compreso dal dicembre 1973 al marzo 1974 tenne ancora più compagnia agli italiani.

Ideata dal dirigente radiofonico Maurizio Riganti e da Luciano Rispoli, all’epoca capostruttura della radiofonia nel settore dei programmi di intrattenimento aveva, tra le caratteristiche, quello di essere uno dei pochissimi format radiofonici ad essere tutto italiano e interno alla Rai. Lo scopo principale del programma era quello di recuperare ascolti. In quel periodo, infatti, Radiorai stava avendo un calo di share, causato dai programmi televisivi e dalla nascita, quattro mesi prima, delle trasmissioni in italiano di Radio Montecarlo.

La trasmissione era suddivisa in due parti distinte. La prima, che cominciava alle 9,35, aveva la durata di poco meno di un’ora, fino alle 10,30 quando andava in onda il giornale radio; poi iniziava la seconda parte, dalle 10,40 alle 11, della durata di circa venti minuti. La fascia mattutina riuscì nell’intento di riportare al successo Radio Rai, con picchi di otto milioni di ascoltatori, grazie all’assenza di programmi televisivi nella fascia del mattino e alla diffusione dell’autoradio nella macchine degli italiani. Gran Varietà e Tutto il Calcio Minuto per Minuto, furono, in quegli anni, compagni di viaggio ideali nelle auto che prendevano sempre più piede, accompagnando viaggi e gite fuori porta. 

Tra i presentatori del contentitore domenicale troviamo Jhonny Dorelli, Raimondo Vianello, Paolo Villaggio e Raffaella Carrà. Nonostante la trasmissione venisse annunciata in diretta, era registrata, anche perchè spesso i tecnici raggiungevano i protagonisti per registrare gli interventi e non toglieri tempo ai vari impegni.

2 600 e più sketch, alcuni ispirati alla situation comedy radiofonica statunitense, caratterizzarono i dodici anni di trasmissione. Nella maggior parte dei casi i personaggi erano creazioni originali, con alcune riproposizioni già presentate in precedenza, anche se quasi tutti, con poche eccezioni, non ricompariranno nelle edizioni successive. 

Non solo comicità, ma anche brani destinati ad avere successo nella classifica della Hit Parade (tra le tante, “Lasciami stare” di Rocky Roberts, “Chimera” di Gianni Morandi, “L’appuntamento” di Ornella Vanoni, “Io domani” di Marcella Bella e “Una serata insieme a te” di Johnny Dorelli e Catherine Spaak), ma anche altri di minore successo, rimasti comunque nella nostra memoria come: “Che strano amore” di Caterina Caselli, “L’amore è una gran cosa” di Johnny Dorelli e La fortuna ha le mutande rosa di Cochi e Renato.

Due piccole curiosità: in un caso, la direzione orchestrale del programma fu affidata all’Equipe 84; in molte edizioni del programma la sigla fu cantata dai Ricchi e Poveri, anche se alcuni di quei brani non furono mai pubblicati su disco. La prossima settimana andremo ad esaminare un’altra trasmissione dell’epoca, a mio avviso, una piccola chicca.

Scritto da Pio Russo
Parliamo di: