Century Radio, intervista a Isabella Eleodori

Century Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo

Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Tema del giorno: l’intervista a Isabella Eleodori.

Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.

Century Radio, intervista a Isabella Eleodori

Isabella Eleodori ripercorre la sua carriera radiofonica, dagli inizi in una stazione locale fino all’attuale ruolo a Radio Montecarlo. Si discute della sua formazione, delle esperienze a Radio Capital, Radio2 e R101, e del passaggio da Roma a Milano come momento di crescita professionale. 

Isabella, conduce Happy Together con Alberto Davoli dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 16 su Radio Monte Carlo.

Ciao Isabella e benvenuta sulle “frequenze” di Century Radio

«Grazie per l’invito».

Come è iniziata la tua carriera?

«Avevo 18 anni, frequentavo ancora il liceo e cercavo un lavoro part time per pagarmi gli sfizi. Mi presentai in una radio locale della mia città dopo aver saputo che cercavano voci nuove. Credo che mi spinsero la passione per la musica e un po’ di incoscienza. Mi presero subito, lodando la mia perfetta dizione. Ovviamente senza prendere una lira visto che di soldi ne giravano pochi. Furono anni divertenti e molto formativi. Allora credevo fosse solo un passatempo e mai avrei immaginato che la radio potesse diventare un mestiere».

Quando hai capito che la radio sarebbe diventata la tua vita?

«Quando passai a Lady Radio, a Firenze. Emittente diretta all’epoca da Carlo Conti agli albori della sua straordinaria carriera. Fu lì che diventai una professionista,  grazie proprio ai consigli e agli insegnamenti di Carlo.  Imparai moltissimo e ancora oggi gli sono grata per aver creduto in me».

Hai mai avuto un piano B?

«I primi anni ho continuato a studiare per diventare una disegnatrice di moda, ma poi la radio ha preso il sopravvento. Era diventata finalmente il mio mestiere».

Leggevo del tuo anniversario a proposito del trasferimento da Roma a Milano. Oltre ad essere stato un cambiamento personale, quanto ha inciso dal punto di vista radiofonico?

«Il trasferimento a Milano arrivò dopo anni di vita passata a Roma, a Radio Capital (11 anni), Radio2 (2 stagioni) e qualche anno di R101. È stato un po’ come rimettermi in gioco, professionalmente parlando, anche perché Roma e Milano sono (o forse erano) due mondi diversi che si guardavano con un po’ di diffidenza.  Era come ricominciare da capo, o quasi. Ma è servito a crescere, maturare, imparare dal punto di vista professionale e umano».

Le tre canzoni della tua vita?

«Solo tre? Oddio, ci provo.. “E di nuovo cambio casa” di Ivano Fossati, “Il mare verticale” di Paolo Benvegnù e “Gimme shelter” dei Rolling Stones».

A proposito di canzoni, dalla tua esperienza precedente a quella attuale di Radio Montecarlo, c’è stato sicuramente un cambio di prospettiva musicale.  Ma se dovessi scegliere tu, che tipo di musica passeresti?

«La musica di Radio Monte Carlo si avvicina ai miei gusti, grazie al cielo. Certo, se potessi avere carta bianca spingerei sul cantautorato, anche quello più di nicchia».

Quanto incidono i social sul modo di fare radio oggi?

«Chi fa la radio ormai si affida anche ai social per comunicare e per accorciare le distanze con il suo pubblico ma rimango dell’idea che la Radio non ha bisogno di essere promossa dai social, finché manterrà la sua forte identità».

Cosa pensi della radiovisione?

«Che sono felice di andare solo in voce».

Ultima domanda, che è uguale per tutti: descrivi cos’è per te la radio con una parola o una frase

«Per me la radio è compagnia, un mezzo caldo che racconta il momento, fa emozionare, divertire, riflettere facendo informazione.  Quando è fatta bene, naturalmente». 

Grazie per essere stata con noi e a presto sulle nostre “frequenze”

Scritto da Pio Russo
Parliamo di: