Century Radio, la guerra dei mondi

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo de “La guerra dei mondi”.
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Century Radio, la guerra dei mondi
In questi giorni ho visto uno spot sulla Rai a proposito delle fake news e mi è venuto in mente di essere in debito di un articolo su “La guerra dei mondi” a cui accennai quando ci dedicammo al radiodramma.
“Signore e signori, vogliate scusarci per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle 7:40, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad intervalli regolari sul pianeta Marte. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità”.
È il 30 ottobre 1938 e siamo sulla CBS, una delle principali emittenti radiofoniche degli Stati Uniti. Uno dei suoi programmi più seguiti è il “Mercury Theatre on Air”, programma dedicato alla lettura di romanzi classici. Le letture risultavano essere talmente appassionanti da tenere attaccati alla radio ogni di tipo di ascoltatore. Orson Welles ne era il produttore ed il regista, aveva 23 anni e pur non essendo ancora così famoso, denotava uno spiccata originalità e una grande verve creativa.
Ma veniamo alla presunta invasione aliena. Essa, costituisce in realtà il fulcro di un famoso romanzo di fantascienza, “La guerra dei mondi” scritto da Herbert George Wells, scrittore britannico vissuto tra il 1866 e il 1946. La lettura in radio destò tanto scalpore perché il romanzo venne proposto senza fare alcuna premessa, come fosse una breaking news, un bollettino di guerra, con tanto di interviste live e racconti agghiaccianti di distruzione.
Molti ascoltatori, sintonizzati sulle onde della CBS, credettero che il racconto di Welles fosse una notizia vera e che davvero gli alieni stessero per invadere la Terra. Bisogna premettere che siamo nel 1938, quando la fantascienza è uno dei temi principali e che la prima guerra mondiale ha lasciato ancora strascichi con i venti della seconda in arrivo e la Germania che diventa sempre più minacciosa.
Tutti questi motivi resero il racconto di Welles verosimile e indussero molta gente a credere all’imminente invasione aliena. Le versione di quello che accadde sono due: alcuni parlarono di casi di isteria, strade intasate e incidenti in tutta l’America. C’è chi sostiene invece che furono in realtà i media a rendere la storia così famosa, dedicando la prima pagina delle loro testate alla vicenda e al racconto radiofonico de “La guerra dei mondi”.
In realtà l’allarme rimase sulla bocca di tutti per diversi giorni, solo chi conosceva bene il programma non cascò nell’inganno. Infatti Welles cercò di fare proprio questo: nonostante la rubrica radiofonica fosse nota per il suo riferirsi a testi letterari e di finzione, il grande Orson cercò di confezionare un racconto che sembrasse vero. Possiamo tranquillamente dire che questa fu una delle prime fake news della storia.
Fomentate dal dibattito su realtà e finzione, alcune testate giornalistiche colsero l’occasione per screditare il nuovo media radiofonico, fonte inaffidabile d’informazione, secondo la loro opinione, che sebbene non presente in tutte le case, cominciava a diventare una pericolosa concorrente.
Orson Welles inizialmente non fu molto soddisfatto del suo adattamento radiofonico, che giudicava troppo spinto ed esuberante, ma fu questo episodio a dare una decisiva spinta per la sua carriera, tanto che, poco tempo dopo, sarebbe stato contattato dalla RKO per realizzare 3 film. Nel 1938, Orson Welles descrisse il suo adattamento come un semplice tentativo di intrattenimento, ma in un’ intervista della BBC nel 1955 disse che esso era anche un’implicita denuncia nei confronti del mondo dei media capace di mettere in ombra i tre poteri tradizionali su cui si fondava e si fonda la democrazia moderna: il potere esecutivo, il potere legislativo e il potere giudiziario.
Sarebbe poi diventato il tema principale del suo film principale, “Quarto potere“, in cui si evidenzia come i media non assolvano più il compito di verifica e controllo delle derive oligarchiche della politica, ma tendano a costituire essi stessi un potere, con propri interessi e proprie dinamiche di consenso.
Il pregio maggiore de “La guerra dei mondi” alla radio fu quello di sollevare il dibattito sulla veridicità delle notizie, sulla loro verifica e sulla facilità con cui gli organi di informazione possono far credere agli utenti ciò che vogliono. Immaginate, in tempi di social, un’operazione del genere. Molti scatenerebbero il panico senza neanche verificare la notizia. È uno dei mali dei nostri tempi, Orson Wells è stato, con il suo genio, un precursore.