Century Radio: la Pasqua nella storia della Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo della Pasqua nella storia della Radio.
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Century Radio: la Pasqua nella storia della Radio
Ho trasmesso tanto nel corso degli anni e devo dire che trasmettere durante le festività pasquali mi ha sempre trasmesso una forte allegria. L’essere in onda poi nel giorno di Pasquetta mi rendeva felice per due motivi in particolare: il primo era quello di evitare di partecipare all’organizzazione e alla messa in atto di gite faticose e soprattutto di non passare la giornata nel traffico. Preferivo far compagnia e cercare di rendere meno pesante la giornata per chi era costretto a sottoporsi al rito della gita fuori porta.
La Pasqua e le relative festività hanno sempre trovato sempre uno spazio importante in radio, a partire dai primi anni di trasmissione. Nel 1925 l’EIAR decise di tramsettere musica sacra sia nella giornata del Sabato Santo che nella domenica di Pasqua, scelta che fu replicata negli anni succissivi fino al 1930, quando la programmazione fu integrata da vari articoli dedicati alla ricorrenza dalla rivista dell’emittente di stato.
Un salto al 1935, con il palinsesto che aggiunge ai vari concerti di musica sacra, anche altri programmi di intrattenimento come la radioscena “La Pasqua di Rosanna”, in onda il venerdì santo alle 16,40. Sempre lo stesso giorno si poteva ascoltare “La passione secondo San Matteo”, dalla chiesa di San Tommaso di Lipsia.
Come noto la festività pasquale vanta in Italia numerose tradizioni tra le quali è famosa quella fiorentina dello scoppio del carro, denominato Brindellone, acceso dalla colombina che, nel pomeriggio del sabato santo, “proviene dell’altar maggiore come una luminosa annunciatrice di esultanza”, come riportato da un numero del Radiocorriere.
E fu sempre nel 1935 che questa tradizione venne diffusa in tutta Italia grazie alla radio. Nel 1940 arriva un’importante novità: la SV 46. Prodotta dalla Magnadyne di Torino, è stato uno degli apparecchi radiofonici più venduti. Ne parliamo perché fu messa in commercio nell’approssimarsi delle festevità pasquali con il seguente slogan: “allietate la festa con un SV46, un apparecchio perfetto”. Un po’ ingrombrante con i suoi 13 chili di peso, costava 1575 lire, che al cambio attuale sarebbero circa 1300 euro.
La domenica, alle 10.30, era trasmessa la Messa pontificale celebrata dal Santo Padre con benedizione “Urbi et Orbi”. In quelgli anni la radio e, naturalmente, le feste, erano condizionate dalla seconda guerra mondiale, ma il palinsesto non poteva prescindere dalla messa in onda della celebrazione della Messa cantata alle ore 11.00 dal Duomo di Torino. Tutto però era adeguato ai regimi vigenti. Nel 1950, anche con la complicità di una maggiore serenità sociale, il palinsesto pasquale si estendeva dando maggior spazio all’intrattenimento, specie verso il target adolescente.
Si rammenta la radioscena “Visita di Pasqua” di Giuseppe Fanciulli del giovedì alle 17 sulla rete Azzurra e la “Pasqua di Topolino”, radiofantasia di Nizza e Morbelli con commenti musicali di Egidio Storaci, trasmessa il sabato alle 16,30 sulla Rete Rossa. Naturalmente non dobbiamo dimenticare che nei giorni festivi i programmmi di intrattenimento venivano interrotti per lasciare spazio ad una maggiore sobrietà, oggi invece ogni emittente continua con il normale palinsesto, salvo rare eccezioni per trasmettere alcune celebrazioni tra cui la messa domenicale.
In sintesi, la Pasqua ha avuto un ruolo significativo nella storia della radio, sia per la sua natura di festa religiosa che per la sua capacità di trasmettere messaggi, storie, tradizioni e valori, contribuendo a renderla una festa ancora più vicina alle persone.