Century Radio, le emittenti web

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo delle emittenti web.
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Century Radio, le emittenti web
Pur restando un tradizionalista della radio, non possiamo fare a meno di parlare delle nuove tecnologie che riguardano il nostro mezzo di comunicazione preferito. Abbiamo fatto un salto nel passato parlando dell’AM, ci proiettiamo al presente e, in parte comunque anche al futuro, parlando di web radio.
Le web radio, lo dice la parola stessa, sono emittenti che trasmettono i loro programmi attraverso la rete, offrendo accesso a una vasta gamma di contenuti audio tramite computer, smartphone e altri dispositivi purché naturalmente con accesso al web.
A differenza delle radio tradizionali, le web radio non sono limitate da frequenze geografiche e possono raggiungere un pubblico globale, avendo spesso anche un player sulle proprie pagine social. I contenuti diffusi, come musica, talk show, notizie e altro ancora, a differenza delle radio FM, non sono legati al luogo da cui si trasmette, per cui non è necessario essere vicini al territorio di appartenenza.
Chiunque abbia una connessione a Internet può accedere a una web radio, indipendentemente da dove si trovi. Naturalmente questo vale anche per le emittenti tradizionali che sono raggiungibili tramite app e siti ovunque ci troviamo, cosa che all’inizio riguardava solo le emittenti via internet. Ma le radio web hanno un vantaggio non indifferente: non sono legate ad esempio a vincoli di palinsesto, possono trasmettere dove, quando e come vogliono e fungono anche da trampolino di lancio per giovani talenti.
In più offrono una varietà di contenuti, dalla musica ai talk show, ai notiziari, spesso difficili da trovare su una singola stazione radio tradizionale vincolate anche da linee editoriali spesso discutibili. Ciò è dovuto al fatto che nelle strutture come queste spesso mancano figure come direttore artistico e programmatore musicale, per cui chi trasmette decide di cosa parlare e quale tipologia di musica inserire.
Esistono però realtà strutturate come una radio FM, dove i ruoli ed i palinsesti sono ben definiti. E’ quasi inutile dire che la musica necessita di licenze e i flussi dovrebbero essere regolamentati, l’anarchia degli scorsi anni, è quasi del tutto superata In Italia, le web radio stanno diventando sempre più popolari, con un numero significativo di emittenti che trasmettono esclusivamente online e alcune che hanno anche una presenza in DAB+ per essere ricevute anche dalle autoradio, rendendosi così più popolari.
Spesso si sceglie di mettere in piedi la web radio per contenere i costi, ma avviare una radio su internet richiede comunque un investimento iniziale, pur con spese minori. Si può iniziare registrando una licenza, acquistando un dominio e un software per lo streaming, e poi promuovere la propria web radio attraverso i social media e altri canali online. Si trovano anche dei software gratuiti, ma vincolati a scadenze orarie e programmi preconfezionati.
È normale che ci voglia anche un minimo di strumentazione, ma quest’ultima dipende anche dalla tipologia di emittente che si vuole mettere in piedi. Ci sono molte web che hanno strumentazioni e organigramma come dei network. Io, come detto, resto affezionato all’FM, sperando che, nonostante le nuove tecnologie, la radio tradizionale resista.