Century Radio, le interviste impossibili

Century Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo

Benvenuti a Century Radio, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo del programma “Le interviste impossibili”.

Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.

Century Radio, le interviste impossibili

Lavorando come speaker ho avuto la fortuna, negli anni, di poter intervistare tantissimi artisti e, confesso, di molti ne sono tuttora grande fan. Naturalmente, dovendo essere professionale, ho sempre mantenuto un certo distacco, ma devo dire che è davvero bello poter chiacchierare con chi ammiri.

Poi ci sono le interviste da sogno e non parlo di artisti irraggiungibili, perché devo dire che bene o male tutti sono disponibili, ma di cantanti, attori e via dicendo che, purtroppo, non sono più in vita.

Più o meno con questa idea, nasce il programma “Le interviste impossibili” curato da Lidia Motta, “Signora della Radio”, responsabile della Prosa Radiofonica di Radio Rai, che fu sostenuta nell’attuazione da Roberta Carlotto e Alessandro D’Amico. in cui uomini di cultura realmente esistiti fingono di lasciarsi intervistare. Furono ottantadue i personaggi di un’altra epoca, quindi impossibili da incontrare nella realtà, che “accettarono” di fare due chiacchiere con i propri interlocutori. 

A trasmetterle era il Secondo Programma di Radio Rai, l’attuale Radio Due, ricordiamolo sempre, e andarono in onda dal 1 luglio 1974 al 10 dicembre 1976 inizialmente dal lunedì al venerdì alle 15. 
Il meccanismo della trasmissione era semplice: far dialogare scrittori viventi e celebri personaggi del passato. Il grande successo della trasmissione è da attribuire all’adesione, con grande entusiasmo, da parte di autori molto amati come Andrea Camilleri, Umberto Eco, Raffaele La Capria, Oreste Del Buono, Italo Calvino e tanti altri. La forma di intervista permetteva allo scrittore svariate operazioni sul personaggio intervistato che poteva così essere reinventato adattandolo così alla formula della trasmissione. Il tutto aveva una durata di circa venti minuti.

Fu Attila, interpretato da Carmelo Bene, ad essere il primo intervistato da Guido Ceronetti che ebbe dunque l’onore di aprire le danze. Resta negli annali quella di Italo Calvino (che si fece sostituire nella voce da Vittorio Sermonti) all’Uomo di Neanderthal. L’autore, nato a Cuba, ebbe modo di curare un’altra intervista e l’ospite fu Montezuma, sovrano Atzeco, che portò il regno alla sua massima espansione.

Altro autore di spicco fu Leonardo Sciascia che curò l’intervista a Maria Sofia di Borbone, ma per il rifiuto dello scrittore ad andare in voce, la trasmissione fu condotta da Andrea Camilleri.
Le Interviste impossibili, è stato uno dei programmi di maggiore qualità della radiofonia italiana e purtroppo non è stata mai replicata con questo format. Esistono però vari tipi di emulazioni: La Gazzetta dello Sport ne ha applicato la strategia per un periodo e, attualmente, Gigi Di Fiore, giornalista de Il Mattino usa lo stesso modello per intervistare personaggi di cultura, arte, sport della storia napoletana. Esistono anche tantissimi libri con questo tipo di narrativa e, nel 1975 e 1976, l’editore Bompiani, pubblicò due edizioni dove erano raccolte le interviste andate in onda durante la trasmissione di Radio Rai.

Donzelli Editore ha pubblicato nel 2006 un volume con i testi di 82 Interviste impossibili e con un CD allegato che contiene sette registrazioni originali. Le stesse sono comunque reperibili su YouTube,

Scritto da Pio Russo
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