Century Radio: Paolo Panelli, un altro pioniere del microfono
Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono.
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Paolo Panelli, un altro pioniere del microfono
L’altro giorno guardavo, per l’ennesima volta, “Grandi Magazzini” film cult degli anni ottanta e tra i suoi personaggi, ho pensato di dedicare un articolo a uno dei pionieri della radiofonia italiana, spesso troppo sottovalutato, Paolo Panelli.
Molti lo conoscono per film come quello che ho appena citato e per il personaggio di Spartaco Sacchi nella terza stagione di una serie mito come “I Ragazzi della Terza C”, ma pochi sanno che in radio è una vero e propria leggenda radiofonica. Confesso di averci già pensato quando Rai Tre mandò in onda una delle puntate di “Cari amici vicini e lontani” dove Renzo Arbore riproponeva spezzoni della straordinaria trasmissione che celebrava, nel millenovecentottantaquattro i sessant’anni della radio, ma purtroppo mi era sfuggito.
Rimedio subito: non si può negare che Paolo Panelli abbia lasciato un segno indelebile nella storia della radio e della televisione italiana. Nato a Roma il 15 luglio millenovecentoventicinque, Panelli ha iniziato la sua carriera teatrale dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma.
L’attore romano ha debuttato nel millenovecentoquarantasei con “Il giardino dei ciliegi” nella fortunata stagione, durata diversi anni, della prosa radiofonica e, da allora, si è dedicato sempre più al mondo della radio e della televisione Altri grandi successi del teatro in radio sono stati “Sei personaggi in cerca d’autore” e “Assunta Spina“. La sua voce e la sua comicità lo hanno reso un ospite fisso in trasmissioni radiofoniche di successo come “Gran varietà” e “Varietà, varietà”, dove ha mostrato le sue doti di attore comico e di interprete di personaggi macchiettistici.
Maestro dell’arte di far ridere, ha creato personaggi indimenticabili come il “tassinaro” e Menelao Strarompi. La sua comicità era basata sulla sua capacità di interpretare i vizi e le debolezze dell’italiano medio. Il “tassinaro”, in particolare, che accompagnava i clienti mai all’indirizzo giusto, è forse il personaggio più popolare di Panelli. Simbolo della romanità e dei vizi degli italiani dell’epoca, divenne di grande popolarità sia per l’interpretazione con sua moglie Bice Valori, sia per il mitico tormentone di Via Piccolomini.
Menelao Strarompi e Cecconi Bruno, regalarono ancora più popolarità all’attore romano che giocando sui vizi dei nostri compaesani riuscì poi a fare il grande salto in televisione venendo premiato con il Microfono d’Argento, nel 1959, come miglior personaggio televisivo dell’anno per la conduzione di “Canzonissima”. Tornò alla radio tra il millenovecentosettantasei e il millenovecentosettantasette in “Più di così”, programma domenicale condotto da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Insieme a Bice Valori, nacquero le parodie di due attori di prosa, Oronzo Del Botto e Sibilla Dell’Antro, interpreti di due radiodrammi intitolati “La Casta incastrata nel Castello” e “Gli infognati nella fogna di Parigi”
L’ultima esperienza radiofonica di Paolo Panelli fu quella di “Varietà, Varietà” in onda su Rai Radio 1 e sulla Radio Svizzera Italiana dal millenovecentottantatre al millenovecentottantanove. In particolare, l’attore romana arrivò in conduzione nel millenovecentottantaquattro sostituendo Giorgio Bracardi. In particolare, tra il millenovecentottantacinque ed il millenovecentottantasette venne affiancato dalla figlia Alessandra che poi ne condusse da sola le successive tre edizioni.
Paolo Panelli muore il diciannove maggio millenovecentonovantasette, è non c’è dubbio che sia stato uno dei personaggi più importanti dello spettacolo italiano, ma forse un po ‘ troppo dimenticato.