Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Federico
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Century Radio, Peppino Impastato e Radio Aut
C’è stato un tempo in cui alcuni argomenti erano letteralmente banditi dalla radio. Abbiamo già parlato della censura nei precedenti articoli (qui) e torneremo a parlarne, ma oggi ci dedicheremo a una delle malattie più gravi di cui soffre il nostro paese, la Mafia
Un personaggio straordinario è Peppino Impastato: nato in una famiglia legata alla mafia, rompe presto i rapporti con il padre, esponente di Cosa Nostra e comincia la sua opera di attivista contro la malavita organizzata.
Nel 1977, fra le sue tante attività, Peppino fonda Radio Aut. Aut, che in latino significa “oppure”, “ovvero”. La parola, quindi, introduce un diverso punto di vista, una possibilità diversa, vero significato del nome della Radio fondata da Peppino Impastato a Cinisi
Viene smentita, dunque, l’ipotesi di italianizzazione della parola inglese “out”.
Il microfono della radio viene ora usato per raccontare quello che altri mezzi di informazione non raccontano e per proporre idee alternative e diverse dal pensare comune.
Dobbiamo però fare un salto indietro: Il 25 marzo 1970 alle 17:30 nasce, per lanciare un appello disperato, Radio Sicilia Libera, prima radio italiana a infrangere il monopolio radiofonico della Rai. È Danilo Dolci, l’artefice di tutto ciò, a due anni dal tremendo sisma che aveva devastato la Sicilia occidentale «si marcisce di chiacchiere e di ingiustizie, la Sicilia muore». Infatti, non un solo edificio era stato ricostruito, la gente continuava a vivere nelle baracche.
La trasmissione proseguì per 26 ore, fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine che sequestrarono le apparecchiature e denunciarono i responsabili. Il principio ispiratore di Radio Sicilia Libera è quello di una “radio della nuova Resistenza”, sul modello delle radio clandestine che avevano reso possibile l’informazione tra i partigiani sul finire della seconda guerra mondiale. È quindi un’informazione dal basso, come espressione alternativa, nei confronti di uno stato assente. “Chi tace è complice”, scriveva Danilo sui muri in quegli anni per dar voce a chi non ha mai avuto possibilità di farsi sentire.
Il messaggio era a ripetizione: “Sos, Sos, la popolazione del Belice è abbandonata, qui tra lo Jato e il Carboj viviamo nello sfascio, siamo dei poveri cristi. Sos, Sos, aiutateci, questa è la radio dei poveri cristi, l’unico mezzo che abbiamo per farci sentire. L’articolo 21 della Costituzione dice che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Non ci fermeremo”.
La sede si trovava in corso Vittorio Emanuele non lontano dalla piazza principale di Terrasini. Alla fine di aprile del 1977 iniziarono le prime prove di trasmissione. La fascia di trasmissione quotidiana di Radio Aut copriva solitamente lo spazio dalle ore 18.00 alle 24.00 circa. Il notiziario andava in onda alle 20 e alle 23. La Frequenza era 98.800 MHz in FM. “Onda pazza” era la trasmissione più seguita ed andava in onda ogni venerdì sera: con accanto ora questo ora quel compagno a fare da spalla ad Impastato, Peppino presentava “Onda Pazza a Mafiopoli”, facendosi ascoltare dalla cittadinanza dei due paesi, in un programma denso di satira politica contro tutti quei personaggi che conosceva personalmente, senza risparmiare nessuno, potendo sempre contare su notizie freschissime e riservate.
Peppino Impastato viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, ma la sua morte passò in secondo piano perché in quelle stesse ore veniva rinvenuto, in Via Caetani a Roma, il cadavere di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse. Era impegnato nell’ambito della campagna elettorale, portava avanti nella lista Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Peppino viene ammazzato con una carica di tritolo posta sotto il corpo, adagiato sui binari della ferrovia Palermo-Trapani.
Nel maggio 2003 la famiglia e gli amici di Peppino hanno posto una targa nell’edificio dove aveva sede la radio. Il 5 gennaio 2010, giorno del sessantaduesimo compleanno di Peppino Impastato, iniziano le trasmissioni di Radio 100 Passi; si tratta di una webradio nata dalle ceneri di Radio Aut, le cui trasmissioni sono iniziate direttamente dalla Casa memoria Peppino Impastato a Cinisi e il cui obiettivo è quello di riprendere l’operato dell’attivista. La radio, nata dall’impegno di Danilo Sulis, amico di Peppino Impastato, si è poi trasferita a Palermo dove solo nel primo anno di attività ha subito nove atti intimidatori. Dal 2014 Radio 100 passi ha sede nella ex casa del boss Badalamenti, ad appunto cento passi dalla casa di Impastato, oggi bene confiscato alla mafia.
P.s.: Oltre al film tv della Rai “Felicia Impastato”, incentrato sulla storia vissuta dal punto di vista della madre di Peppino interpretata da Lunetta Savino, c’è una straordinaria canzone di Fabrizio Moro, intitolata “Me’ nnamoravo de te”, inserita nel disco “Figli di nessuno”, che contiene sul finale un breve estratto della trasmissione “Onda pazza”.