Century Radio: Pippo Baudo, leggenda anche alla radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo del grande Pippo Baudo.
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Century Radio: Pippo Baudo, leggenda anche alla radio
Pippo Baudo è stato un mito per tutti noi e, quindi, anche per Century Radio è doveroso dedicargli spazio. C’è una dichiarazione, tra le tante, che mi ha colpito: alla domanda se avesse, o meno, studiato per diventare ciò che è poi diventato, il presentatore rispondeva di aver ascoltato la radio ed imparato da essa. Probabilmente la scuola migliore, è accaduto anche a me di essere avido ascoltatore, per poi diventarne protagonista.
Il leggendario presentatore, ha avuto un ruolo significativo anche nella storia della radio, soprattutto agli inizi della sua carriera. Prima di diventare il volto iconico della televisione, Pippo si è fatto strada nel mondo dello spettacolo attraverso il microfono, portando la sua inconfondibile personalità e il suo talento comunicativo nelle case degli italiani.
Baudo iniziò a lavorare in radio nel 1961, partecipando a programmi come “Applausi a…”, “Gran Galà”, “Il mondo del varietà” e “Il viaggio azzurro”. Questi programmi rappresentavano una vetrina per il suo carisma e la sua capacità di intrattenere, permettendogli di sperimentare e affinare il suo stile. La radio, con la sua immediatezza, era il luogo ideale per Pippo, che riusciva a coinvolgere gli ascoltatori con la sua voce calda e il suo spirito brillante.
Nel 1968, Pippo Baudo portò il suo talento anche al Festival di Sanremo, conducendo un programma radiofonico musicale a quiz che anticipava il collegamento diretto con il celebre evento. Questo dimostra come Baudo fosse già un punto di riferimento per il pubblico, capace di innovare e rendere la radio uno spazio dinamico e interattivo
Pippo in radio non era solo un conduttore, ma un vero narratore. Il suo modo di raccontare storie, coinvolgere gli ospiti e dialogare con il pubblico lo rese unico. La radio fu una palestra che gli permise di perfezionare quel mix di eleganza e spontaneità che lo avrebbe consacrato in televisione.
Negli archivi della Rai, le testimonianze radiofoniche di Pippo sono tante, come tanti sono stati i programmi. Oltre a quelli già citati, ricordiamo l’esordio con “Giugno della canzone napoletana“, passando per “Un disco per l’estate“, il Festival di Piedigrotta arrivando a “Questa è l’arena, qui è nata Maria Callas” del 1986.
Ma, anche quando la sua carriera si concentrò sulla televisione, Pippo Baudo non si dimenticò mai della radio, tornando spesso come ospite o protagonista di trasmissioni speciali. La sua voce e il suo stile rimangono un pezzo di storia del mezzo, ricordato con affetto dagli ascoltatori di tutte le generazioni.