giovedì 21 Novembre 2024

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Cesare Cremonini, in “Poetica” nuovi e interessanti possibili scenari discografici

Dal 3 novembre in radio il singolo del cantautore bolognese, che anticipa l’uscita della suo nuovo album

I tasti bianchi e neri di un pianoforte, un soave contorno di archi, per un’incantevole intro d’altri tempi. Così ha inizio “Poetica”, un brano che prende forma ascolto dopo ascolto e che segna l’atteso ritorno artistico di Cesare Cremonini, anticipando di qualche settimana l’uscita del suo nuovo album “Possibili scenari”, in calendario per il prossimo 24 novembre. Una canzone finalmente non radiofonica, che si affaccia al mercato con l’unica pretesa di stravolgerlo. Sia chiaro, se questa intensa ballad funzionasse in radio e nelle vendite (cosa che naturalmente ci auguriamo), sarebbe un segnale forte per la discografia, anzi fortissimo, quello che in molti aspettiamo da anni. Non c’è un inciso predominante, gli stumenti sono quelli classici e l’elettronica è andata in prepensionamento anticipato. Potremmo chiamarla Riforma Cremonini, ma se trovasse davvero l’approvazione del pubblico assisteremmo ad una svolta epocale, che all’estero hanno (come sempre) intuito prima di noi. Da Adele ad Ed Sheeran, per non parlare dell’ultimo Eurovision Song Contest conquistato a sorpresa del portoghese Salvador Sobral, siamo spettatori di un ritorno della musica vera, quella che emoziona e che sta letteralmente sovrastando i prodotti commerciali, ormai privi di contenuti dato il continuo riciclo di sonorità di plastica.

Con “Poetica” ci troviamo dinnanzi ad un autentico capolavoro di musica suonata, proprio come si faceva una volta e come si tornerà a fare inevitabilmente presto, perché il suono degli strumenti non invecchia nel tempo, funzionerà sempre grazie alla sua immortalità. Un ritorno che rappresenta una tappa fondamentale di questa lunga corsa motociclistica, partita nel ’99 assieme ai Lunapop con un vespino 50 special e proseguita da solista a bordo di una Yamaha YZR M1, la stessa dell’amico Valentino Rossi. Un’incredibile evoluzione che porterà l’artista emiliano a varcare per la prima volta i cancelli degli stadi, con quattro imperdibili date in programma il prossimo giugno (di cui vi abbiamo fornito precedentemente ogni dettaglio qui). Se c’è un artista in Italia in grado di parlare ad un pubblico giovane con un linguaggio adulto, quello – signore e signori – è mister Cesare Cremoni, scusate se è poco.

Poetica | Audio

Poetica | Testo

Anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo per
navigare nel buio
che tanto è facile
abbandonarsi alle onde
che si infrangono su di noi

Dimmi dove sei
vorrei parlarti
tutte quelle cose che
ho mandato già in fumo
colpa della solitudine
non l’ho mai detto a nessuno
a nessuno tranne che a te
questa sera sei bellissima
se sai che non è finita abbracciami

E anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo per
navigare nel buio
che tanto è facile
abbandonarsi alle onde
che si infrangono su di noi

Dimmi come stai
perché non parli
ora tienimi con te
la tua mano nel buio
la luce è la mia solitudine
non l’ho mai chiesto a nessuno
a nessuno, tranne che a te

Questa sera sei bellissima
se lo sai che non è finita abbracciami
anche se penserai che non è poetica
questa vita ci ha sorriso e lo sai
non è mai finita abbracciami
abbracciami, abbracciami

Troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi

 

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.