venerdì, Aprile 19, 2024

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Chi c’è c’è, chi non c’è non canta: giochi chiusi per Sanremo 2017

Ormai i giochi sono fatti. Carlo Conti ha ascoltato le 144 canzoni provenienti dagli aspiranti big del prossimo Festival di Sanremo e finalmente i giochi sono stati chiusi: lunedì in prima serata su Rai1 sapremo ciò che ci aspetta conoscendo i 22 (eh si, il Carlo nazionale ha alzato ulteriormente i partecipanti in gara) nomi che saranno in gara il prossimo febbraio in Riviera.

Difficile, anzi difficilissimo, scegliere soltanto 22 nomi (anche se sono molti di più dei 12 posti di qualche anno fa) ma oramai la commissione ha le idee chiare e tutti i big presi sono stati avvisati prima della serata speciale di Sarà Sanremo di lunedì sera.

Proviamo a decifrare le scelte di Carlo Conti e a giocarci la nostra personale schedina anche quest’anno sul possibile cast tenendo in considerazione case discografiche, presenze all’Ariston, album in uscita proprio in quel periodo (ovviamente la commissione avrà deciso in base a tutti questi elementi oltre all’ascolto delle canzoni).

Le informazioni che riguardano gli autori di alcuni dei brani che citeremo sono state prese da All Music Italia nella fattispecie dall’articolo che trovate qui

Partiamo dai no. No di Alessandra Amoroso, Giorgia, Malika Ayane, Nek, Noemi, Nina Zilli, Anna Tatangelo, Arisa, Emma, J-Ax e Fedez che tra gli altri hanno declinato la possibilità dell’Ariston.

Le grandi certezze non sono moltissime ma sono decisamente nitide e assolute. Certa ed indiscussa la presenza di Giusy Ferreri che si candida a detenere la canzone del tormentone sanremese anche se la vittoria non le sarà facile. Il suo album, che segnerà il ritorno al pop tradizionale, è in fase di chiusura con la produzione di Takagi e Ketra coadiuvati da Fabrizio Ferraguzzo e brani firmati dal giovane Edwyn Roberts, Fortunato Zampaglione e Roberto Casalino. Dovrebbe essere, infatti, proprio di quest’ultimo il brano proposto a Carlo Conti in continuità con la propria carriera che è stata sempre segnata dai suoi brani (Non ti scordar mai di me, Novembre, Ti porto a cena con me).

Sempre dalla Sony Music arriverà anche Chiara pronta al ritorno discografico con un nuovo album a distanza di due anni dal precedente disco. Il nuovo lavoro ha la produzione di Mauro Pagani ed è quindi prevedibile una svolta (o più propriamente un ritorno) ad atmosfere sofisticate e “minizzate”. Cadrebbe su di lei il peso del volo verso l’ignoto quest’anno portando un pezzo di qualità pur avendo un pubblico abituato all’immediatezza della musica: le andrà meglio di quanto è andata a Noemi e Annalisa lo scorso anno?

Proseguendo in ambito “ex talent show” all’Ariston è pronto a sbarcare nuovamente anche Marco Carta che finalmente tornerà a Sanremo dopo 8 anni dalla sua vittoria e innumerevoli rifiuti da parte della commissione selezionatrice. Il cantante sardo ha pubblicato lo scorso giugno il suo ultimo album che per l’occasione potrebbe essere ripubblicato in una nuova versione anche se qualche mormorio vorrebbe già pronto un nuovo disco a cui avrebbe lavorato con un nuovo team di autori e produttori tra cui Davide Simonetta e il giovane Raige (e proprio suo è il brano che il cantante ha proposto a Conti).


Non ancora matematicamente certi, ma quasi, sono i nomi di Elodie, Michele Bravi e Sergio Sylvestre. La cantante dai capelli rosa, protetta (e prodotta) da Emma, ha pronti nuovi brani dopo l’esperienza di Amici di Maria de Filippi tra cui un nuovo inedito di Fabrizio Moro (ma non sarà questo il pezzo in gara bensì un brano di Gianni Pollex) che confluirà nel nuovo disco della cantante. Sulla sua presenza non ci metto la mano sul fuoco a causa della forte candidatura di Sergio Sylvestre, che sommata a quella di Chiara Grispo, Lele e i La Rua tra i giovani, riporterebbe in gara tutta l’ultima edizione di Amici (e in Rai non sarebbero di certo al settimo cielo nel consegnare lo scettro di unica vera scopritrice di talenti a Maria de Filippi). Il gigante buono, si mormora, abbia presentato una canzone con il testo di Giorgia (tradotto dall’originale versione inglese del brano) che farebbe dunque da madrina al suo battesimo in italiano. Probabile che si dovrà decidere per uno dei due e al momento pare che questa volta Elodie abbia la meglio (soprattutto per logiche discografiche) su colui che le strappò la vittoria ad Amici qualche mese fa. Per quanto riguarda Michele Bravi al momento il suo è il nome che nessuno si aspetta ma che ha grandi chance di farcela grazie ad un nuovo album in standby da mesi che segna il suo ritorno all’italiano e alla succosa possibilità per Carlo Conti di acciuffarsi uno youtuber che nell’ultimo anno è stata la categoria vincente musicalmente parlando.

Sempre più sfumate sono invece le possibilità per Loredana Errore e Pierdavide Carone entrambi figli della nona edizione di Amici e che a Sanremo cercherebbero un rilancio in grande stile dopo qualche tempo d’assenza. Per la siciliana pare che il suo brano “Ci giuriamo amore”, con autrice anche Amara, sia stato apprezzato ma non abbastanza da riuscire a ritagliarle un posto contro il quale hanno giocato l’essere in un’etichetta indipendente, una serrata lotta tra gli ex-talent e politiche discografiche interne. Carone, malgrado la produzione del buon Alex Britti, non avrebbe convinto fino in fondo e avrebbe dovuto cedere di fronte ad una sostenuta proposta cantautorale. Non sono comunque da eliminare del tutto i loro nomi e può darsi che uno dei due riesca ad infilarsi magari anche grazie all’innalzamento dei posti a 22.

Difficilissimi, se non impossibili, gli ingressi nel cast di Deborah Iurato, Nathalie, Moreno, Giosada e del quartetto Greta-Simonetta-Verdiana-Roberta che un pezzo l’hanno mandato ma senza grandi riscontri.

Secondo le anticipazioni più autorevoli due sarebbero le “regine” delle musica italiana in gara in quest’annata e visto che uno di questi posti sarebbe occupato da Fiorella Mannoia, che si sarebbe fatta convincere da Carlo Conti a tornare a mettersi in gioco al Festival con un pezzo scritto da Amara ed escluso all’ultimo momento dalla tracklist dell’album pubblicato qualche settimana fa, solo un posto rimarrebbe libero.
A contenderselo sarebbero state Loredana Bertè, che quindi tornerebbe definitivamente in scena con un gran pezzo (pare anche con sfondo sociale) e un album tutto suo di inediti dopo tanto tempo, e Anna Oxa, che il pezzo l’ha presentato anche quest’anno e che si gioca la presenza proprio con la sua ex compagna giudice ad Amici.

Nel versante degli uomini hanno perso un po’ quota negli ultimi aggiornamenti i nomi di Fausto Leali, reduce dalla pubblicazione di un Beast Of ricco di tantissimi inediti duetti, Michele Zarrillo, bisognoso di quel rilancio che solo il Festival può dargli, e Al Bano, che ha dichiarato di voler tornare in gara malgrado Conti l’avesse già liquidato nel 2015 con un premio alla carriera. L’infarto di ieri potrebbe averlo messo fuori gioco all’ultimo minuto? Ad emergere dovrebbe essere comunque Leali ma il suo è uno dei nomi meno convincenti per la commissione.

Dalla categoria delle Nuove Proposte è assolutamente pronto a compiere il salto di categoria Francesco Gabbani che dopo la vittoria dello scorso anno con “Amen” quest’anno deve implementare il proprio pubblico. Più in bilico, invece, è il destino di Ermal Meta, anch’egli in scena lo scorso anno, e Amara, apparsa nel 2015 e che in questo biennio si è imposta come autrice di classe nel mondo del pop italiano. I due sarebbero tra i 22 senza troppi dubbi esaurendo peraltro larga parte dei posti delle etichette indipendenti al Festival. Per Ermal ci sarebbe un gran bel pezzo radiofonico sostenuto anche da Fiorello mentre per la dolce Erika Mineo (in arte Amara per l’appunto) il pass sarebbe un duetto con Paolo Vallesi che così tornerebbe di scena al Festival dopo qualche lustro di distanza dall’ultima comparsa (l’ultima comparsa fu del 1996).

Dato per probabilissimo anche il duetto tra Nesli e Alice Paba, utile e dovuto per tutta una serie di motivi a partire dalla necessità di salvare il salvabile di The Voice of Italy e per accontentare con un solo posto l’eccentrico produttore Brando comune ad entrambi gli artisti. Non è scontata la loro presenza insieme visto che l’ex rapper ha fatto avere a Carlo Conti (a cui deve il tanto ricercato esordio all’Ariston del 2015) anche un brano solista.

Largo spazio alla musica cantautorale che quest’anno dovrebbe costituire il minimo comun denominatore del Festival portando in gara sicuramente Marco Masini (con un pezzo scritto da un altro cantautore) che con la direzione artistica di Carlo Conti ha vissuto un nuovo periodo d’oro (nel 2015 ottimi riscontri in gara, nel 2016 presente come autore per Noemi). Probabilissima anche la presenza di Fabrizio Moro che grazie alla De Filippi pare aver fatto pace con la TV, la musica popolare e, a quanto pare, anche il Festival che lo rivedrebbe in gara dopo 7 anni con una delle sue nuove perle autorali.

A provarci ci sono anche Ron (con un pezzo non scritto da lui) e Renzo Rubino (sostenuto da una gran canzone più che dal nome decisamente poco invitante dal punto di vista mediatico). Che ci siano entrambi è letteralmente impossibile, forse uno potrebbe giocarsela magari con Carone per un posto all’ultimo momento.

I rapper sono la categoria sofferta di quest’edizione visto che, come ha confermato lo stesso direttore artistico, sono arrivati pochi brani di quel tipo alla commissione. A giocarsela sono Baby K, ormai stanca di tormentoni che però non ne lanciano mai definitivamente la carriera ma che non pare di certo in cima alle preferenze della commissione, Clementino, alla ricerca del bis (magari in duetto con Rocco Hunt) dopo l’esordio dello scorso anno, e Grido, che sarebbe l’autentico outsider. Rapper ma con brani pop sono, invece, le candidature di Briga, che ha proposto alla commissione due brani diversi, e Raige, che nell’ultimo anno si è fatto notare non riuscendo tuttavia ad emergere nettamente nel mondo del pop. A giocarsi il ballottaggio alla fine dovrebbero essere Clementino-Briga-Raige per soli due posti (ma potrebbero essere anche tre se il pezzo di Raige fosse del tutto pop come ultimamente pare scrivere).

Altra categoria complicata è sicuramente quella delle band che quest’anno latiteranno parecchio al Festival rispetto alla scorsa edizione quando ce ne furono ben 4. I nomi che più circolano sono quelli dei Nomadi, dei Dirotta su Cuba e dei Perturbazione che potrebbero essere spazzati via in un solo colpo dal fenomeno The kolors se la band di Stash (corteggiata da Conti già da due anni) avesse pronto un brano in italiano puntando poi all’Eurovision per lanciarsi in Europa (in inglese). Il loro nome, comunque, potrebbe essere solo uno dei tanti tirati in ballo dalla stampa per far parlare senza reali motivazioni temo che in realtà quest’anno faremo a meno dei gruppi.

Il ritorno richiesto da Conti in persona è quello di Francesco Renga, un altro di quei nomi chiacchieratissimi e che del Festival hanno bisogno per risollevare le sorti di un disco non troppo entusiasmante. La sua svolta all’electropop canoviano non sembra aver convinto poi molto i fan tant’è che l’album sta già scivolando lentamente fuori dalla top100 e considerando che è stato annunciato un nuovo tour a maggio è altamente probabile che nell’intermezzo qualche evento promozionale importante debba esserci per forza e cosa meglio di Sanremo?! E’ anche vero, però, che il cantante bresciano non avrebbe tutta questa voglia di tornare all’Ariston motivo per il quale potrebbe aver declinato l’invito della commissione.

Porte spalancate anche per un altro nome guidato da Michele Canova Iorfida, Samuel Romano, che, orfano dei Subsonica, cerca la sua occasione solista al Festival con un disco in lavorazione dove è stato coinvolto anche Jovanotti (che dovrebbe aver detto la sua anche per lo stesso brano presentato in gara) e che promette una radiofonicità assoluta.

Per quanto riguarda le quote rose i nomi più in vista sono quelli di Bianca Atzei, che il buon Lorenzo Suraci di Rtl 102.5 non ha esitato a proporre come il proprio nome immancabile nel cast (non si sa se singolarmente o con un magico duetto con Grignani che le possa dare maggiore visibilità) anche se il suo ingresso al momento non appare affatto scontato, e Paola Turci, che finalmente tornerebbe così al Festival dopo qualche tempo di lontananza. A giocarsi le briciole, poi, ci sono ancora le più favorite Syria e L’Aura, entrambe con dei nuovi lavori in preparazione da diverso tempo e rimandati per l’occasione, e le già scartate diplomaticamente (almeno così sembra) Paola Iezzi, Gerardina Trovato e Marcella Bella. Un nome alquanto difficile da ipotizzare ma che negli ultimi giorni viene sempre più invocato è quello di Lodovica Comello, altra rappresentante della musica più “giovane” che da qualche tempo insegue il Festival senza mai centrarlo: le possibilità sono più alte che mai ma il suo potrebbe essere il classico nome annunciato che poi, in realtà, nessuno ha mai preso davvero in considerazione all’interno della commissione.

Sfumata sembra l’ipotesi di rivedere sul palco dell’Ariston un nome della scuderia Sugar di Caterina Caselli: dopo il no di Malika Ayane si era puntato tutto su Raphael Gualazzi che in pochi vorrebbero della partita più per sua volontà che per quella della commissione. A portare in alto il nome di Caterina Caselli dovrebbe essere arrivato all’ultimo momento Riccardo Singallia reduce dalla non fantastica esclusione del 2014 a gara iniziata per aver proposto una canzone già “edita”.

Più complicati i giochi, invece, per Irama, che da solo non può di certo considerarsi ancora un big, i Jalisse, che passeranno il ventennale dalla vittoria all’Ariston lontano da Sanremo, e Francesco Sarcina. Se la gioca ma con davvero poche chance Levante, ancora alla ricerca di conferma mediatico del suo talento sbandierato ovunque ma mai riconosciuto.

Ritorni piuttosto chiacchierati sarebbero quelli di Gigi d’Alessio, che ha un nuovo album in lavorazione dopo un tour mondiale, e Alessio Bernabei, che il brano l’ha presentato (ancora a firma di Roberto Casalino esattamente come il “Noi siamo infinito” dello scorso anno) e che se fosse della partita ci sarebbe per il terzo anno consecutivo. Chissà che Conti non voglia inserire anche uno di questi nomi che sicuramente avranno la capacità di far discutere.
Tirando le somme se ci dovessimo giocare la “schedina” dei “magici 22 posti” opteremo per:

  • Gli altamente certi:
  1. Giusy Ferreri
  2. Chiara
  3. Elodie
  4. Marco Carta
  5. Fiorella Mannoia
  6. Marco Masini
  7. Fabrizio Moro
  8. Francesco Gabbani
  9. Ermal Meta
  10. Samuel
  • I probabili:
  1. Michele Bravi – Loredana Errore – Sergio Sylvestre
  2. Loredana Bertè – Anna Oxa
  3. Fausto Leali – Michele Zarrillo
  4. Renzo Rubino – Pierdavide Carone – Ron
  5. Clementino – Baby K
  6. Briga – Raige
  7. Albano
  8. Paola Turci – Syria – L’Aura
  9. Bianca Atzei – Lodovica Comello
  10. Raphael Gualazzi – Riccardo Sinigallia
  11. Nesli e Alice Paba
  12. Amara e Paolo Vallesi
  • In bilico:
  1. Alessio Bernabei
  2. Gigi d’Alessio
  3. Francesco Renga
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.