“Chiama di notte” degli Allunati: te la ricordi questa?

Chiama di notte Allunati

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Chiama di notte” degli Allunati

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2003 con “Chiama di notte” degli Allunati.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Chiama di notte” degli Allunati

Siamo nel 2003, tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo debuttano gli Allunati con il brano “Chiama di notte”, composto da Enrico Nascimbeni e da Alex Lunati. Una ballata romantica e malinconica che racconta un amore forse mai finito, quella speranza che tutto possa aggiustarsi e che quella telefonata così desiderata possa arrivare presto.

Una canzone che si fa invocazione, sempre con delicata, e che si muove tra sogno e rimpianto. Il protagonista non è più dentro la relazione, ma ne vive ancora le tracce e ne avverte ogni singola mancanza. Perché quel “quando vuoi” è l’eco di una porta lasciata socchiusa, di un sentimento che non chiede più nulla, ma sarebbe ancora pronto a dare tutto.

A distanza di ventidue anni, “Chiama di notte” conserva intatta tutta la sua potenza emotiva, quella capacità rara di parlare direttamente a chiunque abbia amato e perso, a chiunque abbia atteso o stia attendendo quell’agognato cenno da parte della persona che porta nel cuore.

https://open.spotify.com/intl-it/track/1yNcRHuHMKlKX46LFrM1IH

Il testo di “Chiama di notte” degli Allunati

Arrivi e sali dentro me
Sei pioggia che non passa mai
Le gocce cadono sul cuore
Ma è vuota casa mia
Perché, non so, il perché
L’amore passa e non saluta mai
E vedo il tuo sorriso ma ora è pioggia
Che bagna il nostro addio
Tu chiama di notte quando vuoi
Perché non sei mai andata via
Per sempre in me scivolerai
Da quella stella che ho scelto per noi
Tu chiama di notte quando vuoi
Io sono qui davanti a me
Senza speranze senza un perché
Sono una voce che parla di te
Ma si, lo so, è così,
La notte ha il vizio della fantasia
Ed io ci casco come non sapessi
Che il tempo ci scolorerà
Mi manchi, Dio se mi manchi,
mi mancherai
Tu chiama di notte quando vuoi
Perché non sei mai andata via
Per sempre in me scivolerai
Da quella stella che ho scelto per noi
Ricorda almeno quante volte hai sorriso
Ricorda almeno che la notte ci ha visti
Distesi e stanchi in una stanza
che era un mare infinito
Chiamami di notte fallo questa notte
Per sempre in me scivolerai
Da quella stella che ho scelto per noi.

Scritto da Nico Donvito
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