Analisi del nuovo singolo di Chiara Galiazzo, fuori dal 10 gennaio, “Valore” è una confessione personale, la storia di un amore incondizionato ma imperfetto
Chiara Galiazzo è tornata con il nuovo singolo “Valore”. Presentato per partecipare al Festival di Sanremo (ne abbiamo parlato qui), il brano non è stato selezionato per salire sul palco dell’Ariston, ma l’artista ha comunque voluto presentarlo al grande pubblico. Il risultato è una canzone intima, personale, profonda.
“Valore” è infatti una confessione personale di un amore incondizionato. Un affetto imperfetto pieno di errori, sbagli, graffi e cicatrici, ma che non viene scalfito.
“Se dopo tutte queste notti siamo ancora a guardarci c’è un nome. Se in ogni strano desiderio non sono l’unica coinvolta c’è un nome. Hai dato prima cosa prima non ne aveva più. Prende colore ogni tela quando ci sei tu, e se vivo nel presente è perché non sarò mai assente all’amore” recita la prima strofa. Quella ricerca della definizione di un rapporto, una trasformazione di colori e tasselli che si rimettono a posto da soli, semplicemente con la forza di un sentimento.
“Dai meno valore agli sbagli, al dolore, agli abbagli. Perché tutto sembra piccolo vicino a te
Amore mio, amore mio” è una ripresa breve, concisa. Ma che racchiude l’intera essenza del sentimento. Un’esortazione a dare meno importanza alle piccole cose non vanno. un invito a guardare tutto ciò che di bello c’è un rapporto vero e reale, con tutti i suoi difetti.
“Valore” è quindi un amore qualunque. Un amore vero, realistico, come ce ne sono tanti ma non per questo scontato. Un sentimento onnipresente ma non sempre compreso. Come piace definirlo a me, un amore imperfetto. Sì, imperfetto. Perché è proprio nell’imperfezione che si scoprono lati dell’altro o dell’altra che non conoscevamo, e che, per assurdo alimentano quell’amore viscerale. Un amore al quale non si può che dare il giusto valore…