martedì 3 Dicembre 2024

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“Ciao ciao”, il pop-apocalittico de La Rappresentante di Lista – RECENSIONE

La Rappresentante di Lista torna al Festival di Sanremo con “Ciao ciao”, brano trascinante dal ritmo coinvolgente

Ecco la scheggia impazzita di questo Festival. La Rappresentante di Lista si ripropone a dodici mesi di distanza dall’ottimo esordio dello scorso anno, in gara con Amare, questa volta con una veste completamente diversa. Il talento di Veronica e Dario sta nel trasformare concetti complicati e suoni ricercati in qualcosa di originale, comprensibile e di estremamente funzionale.

“Ciao ciao” funziona perché non ha filtri, non fa uso di alcun tipo di retorica e appare leggera solo in superficie. Il tutto viene trainato da un sound esplosivo che, siamo certi, all’Eurovision potrebbe fare sfracelli. Per non saper né leggere né scrivere, un’occhiatina per un alloggio alberghiero in zona PalaOlimpico a Torino io, personalmente, comincerei a darla.

Ma, al di là delle pressioni da classifica, questo è un pezzo che di sicuro non passerà inosservato nel corso di questa 72esima edizione del Festival di Sanremo. Il segreto? Riuscire ad intercettare un malcontento e cercare di esorcizzarlo in musica.

Tema centrale del testo è la fine del mondo, un filo che lega il brano al romanzo “MAIMAMMA” pubblicato lo scorso autunno. “Ciao ciao” è un racconto sopra le righe di un’apocalisse colorata, in cui convivono sia la “vertigine sociale” che la “voglia di festa”.

Un brano composto durante la settimana della COP26, che si è svolta sempre lo scorso autunno, in cui si è parlato della crisi e del cambiamento climatico. Questo brano non fa altro che scongiurare uno scenario inquietante con ironia e una profonda chiave di lettura.

Seguendo un po’ la strada di quanto già proposto sul palco dell’Ariston da Francesco Gabbani con “Occidentali’s karma” e da Di Martino-Colapesce lo scorso anno con “Musica leggerissima”: travestire di un’apparente leggerezza argomenti di estrema importanza.

La Rappresentante di Lista torna al Festival con un brano che sa di consacrazione, coinvolgente quanto trascinante, tra atmosfere anni ’70 e ritmi tribali. Insomma… con le mani, con i piedi, con la testa, con il petto, con il cuore, con le gambe, con il CULO… ciaone a tutti.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.