“Ciao” di Pupo: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Ciao” di Pupo

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1978 con “Ciao” di Pupo.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Ciao” di Pupo

Pubblicata nel 1978 e inclusa nel celebre album “Gelato al cioccolato” dell’anno successivo, “Ciao” è una delle prime hit che hanno segnato l’ascesa di Pupo nel panorama della musica leggera italiana. A dispetto della sua apparente semplicità, il brano racchiude l’essenza genuina e universale di un amore che nasce per caso, sotto la pioggia, con un semplice saluto.

Il cuore della canzone ruota intorno a una parola piccola, ma carica di possibilità: “Ciao”. Il cantautore toscano costruisce intorno a questo saluto una storia d’amore istintiva, quasi improvvisata, che si accende in un momento di timidezza e fortuna: “Avevo il cuore in gola / ma poi è bastata una parola, una parola / solo ciao”.

Il brano parla di un incontro inaspettato, forse sotto la pioggia, in un’atmosfera quasi cinematografica: i due protagonisti si incrociano, si sorridono, si cercano, fino a immaginare un futuro insieme, tra fantasie dolci e goffe domande: “Il letto tuo chi te lo fa? / Scusa, ma è solo fantasia”.

È un racconto leggero, ma profondamente umano, che gioca sull’imbarazzo e sull’euforia di chi sta scoprendo una connessione nuova, travolgente, eppure fragile. “Ciao” è una canzone d’amore che disarma con la sua semplicità. Non cerca metafore sofisticate, non pretende profondità intellettuali: racconta il sentimento nella sua forma più pura, diretta, quotidiana. Pupo, con la sua scrittura immediata e il suo stile inconfondibile, ci ricorda che a volte basta un saluto per cambiare una giornata… o una vita.

Il testo di “Ciao” di Pupo

Sembrava facile ma toh
Coraggio dai ce la farò
Un libro e bella uscivi tu
Avevo il cuore in gola
Ma poi è bastata una parola, una parola

Solo ciao, il tuo sorriso solo ciao
Per cominciare solo ciao, per dirti amore
Ma come piove, ma va là
Ti bagni tutta vieni qua
Chi se ne frega e intanto già nasceva il sole
Vola un gabbiano
Lo stesso cielo
La stessa mano

Così da sola abiti qua
Il letto tuo chi te lo fa
Scusa, ma è solo fantasia
Adesso non parliamo
Mi basta dirti una parola, una parola

Solo ciao, il tuo sorriso solo ciao
Per cominciare solo ciao, per dirti amore
Ma come piove, ma va là
Ti bagni tutta vieni qua
Chi se ne frega e intanto già nasceva il sole

Bastava dirti solo ciao
Se lo sapevo solo ciao
Una parola solo ciao per dirti amore
E intanto guarda su di noi
Vola un gabbiano
Lo stesso cielo
La stessa mano

Io da casa subito ti chiamo
Rispondimi presto, rispondi ti amo
Nai na nai na na na, nai na nai na
Nai na nai na na na