Analisi su “Ciao”, il nuovo singolo di Laura Pausini, una riflessione delicata sulla fine dei rapporti per un addio consapevole e maturo, tra leggerezza e freschezza musicale
“Ciao” è un brano che sorprende, sia in termini contenutistici sia in termini musicali. Laura Pausini dimostra la sua capacità di rinnovarsi e lo fa come non le era mai riuscito prima, mantenendo una perfetta armonia tra passato e futuro. Il nuovo singolo, scritto con firme internazionali prestigiose come Sam Smith e prodotto da Fraser T Smith, rappresenta una proposta musicale decisamente a fuoco, in grado di unire elementi di riconoscibilità del suo stile con un’innovazione che guarda avanti, ma senza la necessità di “sgomitare” per cercare l’effetto sorpresa.
Il brano si inserisce in un panorama diverso rispetto ai pezzi presenti nel precedente album “Anime parallele“, il cui risultato sembrava quasi un ibrido, considerato la distanza stilistica di alcuni autori rispetto all’essenza della Pausini. Al contrario, le penne di Dimartino e Anice riescono a restituire alla cantante una nuova vitalità narrativa, dimostrandosi decisamente affini al mondo dell’ugola di Solarolo. La produzione internazionale di Fraser T Smith, già collaboratore di artisti del calibro di Adele e James Morrison, eleva la canzone verso un sound che è tanto moderno quanto intriso di raffinatezza pop.
C’è una netta leggerezza in questo nuovo progetto, soprattutto rispetto ai lavori precedenti. Laura Pausini si muove con naturalezza, accettando il cambiamento, ma restando fedele alla sua identità. È giusto che “Laura faccia la Pausini”, e in “Ciao” permangono comunque elementi che il suo pubblico si aspetta, a partire dalla melodia accattivante. Pur modulando la voce in modo nuovo, il suo stile resta e si adatta al 2024.
La svolta, però, si percepisce nell’approccio alla tematica centrale del brano. Dopo aver raccontato per trent’anni di rapporti finiti nei modi peggiori, la Pausini restituisce una nuova chiave di lettura alla parola “addio”, il tutto condito di serenità e di maturità, riflettendo la visione di una Laura cresciuta, che ha imparato a lasciar andare senza rancori. Un messaggio che incoraggia a separarsi con rispetto e consapevolezza, abbandonando l’idea di trovare sempre un colpevole. Questa filosofia, che lei stessa ha definito “sbattere la pace in faccia alla guerra”, rappresenta il fulcro centrale di questa funzionale proposta.
In passato per Laura si sono mosse le penne internazionali di autori del calibro di Tim Rice, Phil Collins, Richard Marx, Tina Arena, Andreas Carlsson e Alistair Thomson, Patrick Leonard, Rick Nowels, Madonna e Diane Warren: una nutrita lista che si impreziosisce dell’autorevole presenza di Sam Smith, che restituire ulteriore lustro al brano. Sacrosanto che una delle nostre punte di diamante collabori con artisti di questo genere, sfizi che in Italia possono togliersi davvero in pochi, oltre lei forse solo Ramazzotti e Zucchero.
In conclusione, “Ciao” si distacca e si differenzia dai precedenti lavori di Laura Pausini per freschezza e intensità, senza risultare un’operazione forzata. È una Laura che guarda avanti, consapevole del proprio glorioso passato, ma con la voglia di non rimanerne prigioniera. E lo fa senza colpo ferire, proprio come suggeriste il sottotesto del brano, con la grazia e la potenza che l’hanno resa una delle voci più amate a livello globale.
Nico Donvito
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