“Cigno macigno” di Federico Stragà: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Cigno macigno” di Federico Stragà
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2000 con “Cigno macigno” di Federico Stragà.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Cigno macigno” di Federico Stragà
Dopo il successo estivo de “L’astronauta”, Federico Stragà rilascia a novembre 2000 un singolo altrettanto funzionale, “Cigno macigno”. Una canzone che sfugge alle definizioni, ma che ne conserva l’immediatezza melodica, combinandola con una scrittura visionaria e suggestiva. Un tormentone fuori stagione e fuori schema, che richiama echi di Lucio Dalla, senza mai risultare imitativo.
Fin dal titolo, il brano gioca sull’ossimoro: la leggerezza e la grazia del cigno si scontrano con la pesantezza immobile di un macigno. Stragà utilizza questa figura come specchio dell’identità di un artista e di un uomo in bilico tra slancio e caduta. “Cigno macigno” è un brano spiazzante ma sincero. Un pezzo che oggi, a distanza di anni, si ascolta con lo stesso stupore con cui si guarda un oggetto dimenticato, ma pieno di significati nascosti.
Il testo di “Cigno macigno” di Federico Stragà
Ma che cosa è una canzone bella che mi piace
un po’ cigno un po’ macigno attaccato a una voce
e mi pare di sentirla ancora
almeno gia’ da un’ ora
è da un’ora che mi parli ma non sento niente
solo musica che brucia qui dentro un’auto in fiamme
non mi fa dormire questa notte
e ho tirato un sasso nello stagno
e lo stagno è di legno
ed un cigno macigno che canta contro vento
quando canto sono un cigno
e leggero è il mio pensiero
se ci penso fino in fondo
vado a fondo per davvero
se dico ti amo per sempre
mai veramente sei domani
Ma che cosa e’ una canzone se non fa sognare
che sembriamo solo attori noi doppiati malamente
viaggio e viaggio finche’ arrivo da te
ma ho tirato un sasso nello stagno
e lo stagno e’ di legno
ed un cigno macigno che canta contro vento
quando canto sono un cigno
e leggero è il mio pensiero
se ci penso fino in fondo
vado a fondo per davvero
se dico ti amo per sempre
mai veramente sei domani
quando canto sono un cigno
e leggero è il mio pensiero
se ci penso fino in fondo
vado a fondo per davvero
se dico ti amo per sempre
mai veramente sei domani
accordi stoppati
se dico ti amo per sempre mai veramente sei domani sempre pazienza
quando canto sono un cigno (e vado a destra, oh oh)
e leggero è il mio pensiero
se ci penso fino in fondo
vado a fondo per davvero (vado a sinistra, eh oh)
se dico ti amo per sempre (e vado a destra, oh oh)
mai veramente sei domani (vado a sinistra, eh oh)