venerdì, Marzo 29, 2024

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Cinquanta sfumature di Sanremo: gli artisti che fremono per il 2019

Iniziano a delinearsi i giochi per il cast della kermesse sanremese

Manca ancora molto ma non moltissimo al prossimo Festival di Sanremo. L’edizione numero 69 appare ancora come un lontano miraggio per il grande pubblico ma i lavori sono già iniziati da diversi mesi e, malgrado Claudio Baglioni continui a ripetere di essere esclusivamente concentrato sul proprio tour live in giro per l’Italia e sulla categoria dei Giovani che da quest’anno godranno di un piccolo Festival tutto per loro (qui tutti i dettagli), in realtà già diversi Big hanno fatto avere alla commissione artistica la propria candidatura attendendo con ansia il verdetto decisivo prima del quale entreranno comunque in gioco, come sempre, interessi discografici, logiche commerciali e televisivi e diktat dell’ultimo momento.

Andiamo, però, a conoscere quelli che sono gli interessati alla nuova edizione del Festival (aggiornando, di fatto, le previsioni che avevamo realizzato per il nostro Sanremopoli) dividendoli in tre diverse categorie come le sfumature dei celebri best-sellers a tinte erotiche di E.L.James. L’aria inizia a farsi densa di sospiri e, forse, i giochi iniziano a delinearsi…

22 Sfumature di Grigio

I posti per il Festival saranno (salvo sorprese) 22 a cui si aggiungeranno i 2 giovani volti emersi dal circuito dei Giovani in onda su Rai Uno a dicembre. Tra i 22 “Big”, però, alcuni sono già certi del proprio posto, altri fanno leva sulla propria caratura artistica, altri ancora sulla forza della canzone presentato o sulla decisione della propria etichetta di imporli alla commissione artistica. Difficile al momento è rintracciare quello che probabilmente sarà il cast in scena a febbraio, però, proviamo ad analizzare quelli che, sulla carta, potrebbero avere dalla loro le migliori chance.

Largo, dunque, alla donne che, in quest’edizione (salvo stravolgimenti inattesi) dovrebbero vedere una rappresentazione ben più numerosa rispetto a quella riservata loro lo scorso anno da Claudio Baglioni. Non potrà che essere della partita Loredana Bertè che da settimane continua a dichiarare il suo desiderio di tornare in gara all’Ariston con un brano (dal titolo ‘Segreto’) scrittole da Gaetano Curreri degli Stadio e volutamente escluso dal suo ultimo album d’inediti, LiBertè, pubblicato a settembre. Impossibile dirle di no stavolta.

Sicuro anche il tentativo di Paola Turci che, riconquistatasi la popolarità, ha tutta la voglia di proseguire il filone aperto con successo da Fatti bella per te rinnovando la sua collaborazione con il produttore Luca Chiaravalli ed il suo team autorale (Davide Simonetta e Andrea Bonomo in primis).

Tra i ritorni femminili attesi ci sono anche quelli di Elodie, rivestita di nuova vita grazie al successo estivo di Nero Bali e a questa sua nuova veste urban, Dolcenera, da mesi in stand-by per quanto riguarda la pubblicazione del suo nuovo album d’inediti che si preannuncia particolarmente connesso alla lunghezza d’onda del suono latino contemporaneo, e Chiara Galiazzo, che da qualche tempo lavora ad un nuovo album con il produttore Katoo ed alcuni giovanissimi autori che la stanno portando ad una dimensione musicale più attuale, fresca e spensierata (qui tutti i dettagli).

Ivana SpagnaCapitolo a parte, invece, per quel che riguarda Ivana Spagna che è definitivamente ritornata all’interno del roster di Sony Music facendo presagire un prossimo rilancio in grande stile proprio dal palco dell’Ariston calcato per la prima volta come ospite internazionale proprio 30 anni fa. Esordio assoluto, invece, per quel che riguarda Levante che da mesi lavora al suo prossimo album che dovrebbe regalarle quella consacrazione mainstream che ancora le manca a livello di repertorio. Dovrebbe essere proprio lei l’inviata della Carosello Records questa volta e c’è da giurare che farà bene.

Ultima certezza al femminile è quella di Bianca Atzei che un brano lo presenterà certamente (da capire se singolarmente o sotto forma di qualche probabile duetto) e che, sicuramente, avrà dalla sua tutta l’attenzione della propria etichetta, rimasta (più o meno volutamente) orfana di ogni altro artista da proporre.

Passando agli uomini, invece, la varietà è ancor più assicurata dato che si potrebbe verosimilmente passare dal ritorno del giovane ed intimo Enrico Nigiotti, che la popolarità l’ha riconquistata grazie ad X-Factor ma che sul piano delle vendite non riesce ancora a decollare con il suo ottimo album Cenerentola, a quello decisamente più stagionato di Massimo Ranieri, che all’Ariston sarebbe nuovamente interessato dopo tanti anni di lontananza forse grazie ad un brano di Charles Aznavour.

Francesco RengaVolti conosciuti al palco dell’Ariston sono anche quelli di Francesco Renga, fermo da quasi tre anni a livello discografico e l’unico del trio Max-Nek-Renga davvero interessato ad un ritorno al Festival a breve termine, Gianluca Grignani, che alla kermesse ha sempre proposto cose di valore perdendosi poi nei meandri di se stesso, e di Marco Masini, che il pezzo già ce l’ha e, come da tradizione, intende ripresentarsi allo scadere dei due anni dall’ultima apparizione.

Tra i ritorni eccellenti altamente probabile c’è anche quello di Raf e Umberto Tozzi, rispettivamente lontani dalla kermesse dal 2015 e dal 2005 e riunitisi per un nuovo singolo insieme che, però, non ha alcuna parvenza di sembrare un capitolo isolato. Chiacchieratissimo è anche il duetto tra Gigi d’Alessio e Nino D’Angelo dato da molti per certo per riaprire le porte dell’Ariston al cantautore napoletano che appena 2 anni fa fu eliminato, non senza polemiche, prima della finalissima.

Tra i più giovani il nome grosso è quello de Il Volo che stanno cercando il brano giusto per tornare sulle scene discografiche italiane a più di tre anni dall’ultimo album d’inediti e per bissare il proprio successo in Riviera per ritentare l’affermazione europea per mezzo dell’Eurovision Song Contest. Fossero davvero della partita (e la volontà c’è) sarebbero difficilmente arginabili. Per la serie “ritorni” mormoratissimo è il nome dei Modà il cui ultimo album è datato novembre 2016 ed il cui percorso ha assoluto bisogno di una ripartenza in grande stile che permetta loro di riconquistare le radio dopo gli ultimi scontri. Più recenti, invece, sarebbero i ritorni di Michele Bravi, che occorre capire se sia davvero interessato alla kermesse per il 2019, Ultimo, quasi sicuramente nel cast dopo lo straordinario successo derivato dall’ultima edizione vinta tra i Giovani con Il ballo delle incertezze di cui alla commissione è già stato presentato il successore con tanto di nuovo album già annunciato, e dei The Kolors, che dopo la svolta all’italiano ed il cambio d’etichetta sono ancora orfani di un nuovo album e di una riconsacrazione tra i grandi numeri degli esordi.

Sul versante opposto emergono due nomi interessanti che viaggerebbero verso l’esordio assoluto sul palco del Festival: stiamo parlando di Luca Carboni, il cui ultimo album è andato piuttosto male rispetto alle aspettative costringendo il cantautore bolognese a pensare seriamente all’ipotesi Sanremo, e di Motta, giovane talento (che il brano con Pacifico l’ha già scritto) della scuderia di Caterina Caselli che sposerebbe appieno la linea “indie” della musica d’oggi e della probabile direzione artistica del Baglioni Bis.

18 Sfumature di Nero

Possibili ma, al momento, non di certo in prima linea vuoi per la canzone o per le logiche discografiche che, a quanto pare, non sembrano voler puntare tutte le proprie fiches su questi nomi attualmente in bilico.

Tra loro spiccano soprattutto tanti volti provenienti dai talent show da cui Claudio Baglioni ha già dimostrato di non amare pescare per quanto riguarda i propri cast. Immancabile, a tal proposito, la solita Deborah Iurato che negli anni ha collezionato più no che partecipazioni ma che ha assolutamente bisogno delle cinque serate festivaliere per un rilancio dall’unico palco in grado di puntare nuovamente i riflettori su di lei dopo una gestione tutt’altro che proficua dei suoi primi lavori. L’album c’è ma è difficile capire se, nell’ultimo anno, sia saltato fuori il brano giusto per convincere Baglioni che l’ultima volta non fu soddisfatto della proposta piuttosto easy.

Come lei sono in bilico anche Valerio Scanu, che da Dieci ha volutamente escluso qualche brano da giocarsi con la commissione sperando non venga dato troppo peso al suo essere un totale indipendente, Alessio Bernabei, che negli ultimi mesi Warner pare aver messo nell’angolo in favore di qualche nuova leva ma che ha assolutamente voglia di tornare in grande stile con un disco più completo dell’ultimo striminzito Senza filtri che, comunque, ha mostrato un’interessantissima evoluzione, e Thomas, che già l’anno scorso cercò il pass per il Festival pur senza poter vantare la canzone memorabile che ancora manca al suo repertorio.

Sempre dai talent arriverà la certa candidatura di Federica Carta, probabilmente in coppia con Shade per un brano scritto da Danti come fu il loro successo su Irraggiungibile, e dei La Rua, a cui una vera occasione non è ancora stata data nè al Festival nè in nessun altro contesto ma che, con un buon brano, potrebbero essere la vera sorpresa con il loro suono urban contaminato. Da capire, invece, le mosse di Noemi, che si sta preparando per il festeggiamento del decennale di carriera pur senza aver ancora svelato in quale forma avverrà, e di Riki, che sta preparando il nuovo album che, però, non è detto sia quello giusto per l’approdo a Sanremo dove, si sa, funzionano certe canzoni rispetto ad altre (lui, poi, è rappresentato da Francesco Facchinetti, stesso manager sia dei The Kolors che di Enrico Nigiotti… difficile piazzarne tre).

Tra gli altri nomi in ballo emergono quelli di Anna Tatangelo, che ha volutamente rimandato la pubblicazione dell’album previsto a settembre per sfruttare nuovamente il palco dell’Ariston (forse anche insieme al compagno ritrovato Gigi d’Alessio o forse singolarmente con il brano scrittole da Giuseppe Anastasi), Arisa, che da più di un anno è al lavoro per Sugar Music sul suo nuovo album attendendo il momento giusto per il lancio che lei spererebbe lontano dalla Riviera ma che pare esserne assolutamente dipendente, e di Iva Zanicchi, che più volte ha raccontato di avere il brano giusto per tornare per l’ultima volta a Sanremo chiudendo dignitosamente la sua carriera musicale a 50 anni da Zingara.

CoezInteressato di lusso potrebbe essere anche il buon Biagio Antonacci che a distanza di 26 anni dall’ultima partecipazione potrebbe far nuovamente ritorno in Riviera per risollevare le sorti di una carriera lentamente in declino a livello di vendite come ha testimoniato anche l’ultimo (disastroso) album d’inediti. Occorrerà, però, che Baglioni s’impegni non poco per convincerlo. E come lui anche Coez sarebbe disposto a trattare con il “dittatore artistico” consentendogli così di portare sul palco dell’Ariston un volto della nuova generazione musicale che l’anno scorso mancò totalmente.

Dalla scena più di nicchia potrebbero, invece, arrivare le candidature a sorpresa di Rapahel Gualazzi, da un po’ lontano dalle scene ma osteggiato da fin troppe proposte in casa Sugar, e di Riccardo Sinigallia, che con il disco del suo ritorno è passato totalmente inosservato tra le radio ed il grande pubblico. Come loro anche i Negrita avrebbero bisogno di un rilancio dopo il poco riuscito ultimo album ma occorrerà che siano prima loro a convincersi contrariamente, invece, alla possibilità di Fausto Leali che ci prova da qualche anno e che questa volta è più determinato che mai a far valere il trentennale della sua vittoria con il brano Ti lascerò (feat. Anna Oxa).

10 Sfumature di Rosso

Belli e impossibili avrebbe cantato Gianna Nannini ed infatti in questa categoria rientrano tutti quei “nomoni” di cui si riempono i titolo dei giornali e che difficilmente vedremo in scena all’Ariston quest’anno. Sicuramente non tutti insieme. Tra loro, poi, sono presenti anche quei “nomini” che volentieri, invece, scenderebbero in campo ma le cui possibilità sono sempre poche anche a causa della loro debole situazione discografica.

Se parliamo di grandi nomi non possiamo non citare Alessandra Amoroso Fedez, entrambi della stessa etichetta discografica ed entrambi totalmente lontani dalla necessità di una sovraesposizione come quella di Sanremo. La loro musica procede a gonfie e vele ed in questo momento non hanno di certo bisogno del Festival (il contrario, invece, è sempre d’obbligo). Se per la salentina il disco 10 si è rivelato un successo fin dall’esordio, per il rapper il nuovo singolo è alle porte e c’è da scommettere che conquisterà le classifiche. Lei, però, in conferenza stampa non ha smentito il suo interesse al prossimo Sanremo ed, in effetti, dall’album manca il brano che spicca, quello della grande firma o il successo indimenticabile. Lui, invece, ha promesso un disco intimo, diverso ed innovativo facendo, forse, pensare ad una svolta pop che avrebbe bisogno, forse, di una buona presentazione. I motivi ci sono (o li potremmo vedere soltanto noi) da vedere, però, poi se i fatti ci daranno ragione per almeno un nome.

Dal passato meno recente potrebbero tornare in scena anche i nomi di Irene Grandi, che festeggia i 25 anni di carriera e che ha pubblicato uno strano progetto passato del tutto inosservato, e di Lisa, che di sicuro è il nome più appetibile tra i nomi riemersi da Ora o mai più che la Rai dovrebbe sostenere se davvero crede nel progetto targato Conti-Amadeus.

Tra i più giovani, invece, scarse possibilità per Briga, tornato in studio dopo un disco pop accolto con sufficienza, Marco Carta, abbandonato definitivamente a se stesso da Warner Music, e Pierdavide Carone, che da anni tiene nel cassetto il nuovo disco venendo sempre scartato all’ultimo dall’unica manifestazione davvero in grado di mantenerlo in vita discograficamente parlando.

Hanno già detto “no” ma, in realtà, ci stanno pensando: Malika Ayane, il cui Domino risulta essere il più grande insuccesso della sua carriera (ha un tour in quei giorni è vero, ma tutto si sposta per l’Ariston e per vendere qualche biglietto in più), Lorenzo Fragola, che con Bengala ha tracciato una strada che, teoricamente, non passa nemmeno lontanamente per l’Ariston ma che non ha accolto il favore del pubblico (e nemmeno della casa discografica che lo vuole assolutamente riportare al pop da classifica), e Nesli, che ha già annunciato Vengo in pace per l’inizio della primavera ma che senza un’adeguato successo mediatico difficilmente andrà da qualche parte commercialmente parlando.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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