Clara, la recensione di “Febbre”

Sanremo 2025 Scheda Clara

Tra i protagonisti di Sanremo 2025 ci sarà anche Clara: ecco la nostra recensione di “Febbre”, brano che segna la sua seconda partecipazione in gara al Festival

Torna a Sanremo Clara, lo fa con un pezzo che si intitola “Febbre”, scritto e composto con Jacopo Ettorre, Calearo (Madame), Dario Faini e Federica Abbate.

Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.

Clara, la recensione di “Febbre”

Clara torna al Festival di Sanremo, un anno dopo il suo debutto, con un brano che non sembra segnare una grande evoluzione rispetto al suo primo passo sul palco della kermesse. Sebbene non manchi di spunti interessanti, “Febbre” non rappresenta un segno di crescita artistica rispetto a”l lavoro precedente ”Diamanti grezzi” ed è anche normale, considerato il ristretto lasso di tempo.

Se da un lato questo può essere visto come una conferma della sua identità musicale, dall’altro lascia un senso di attesa, soprattutto per quella che sarà la performance dal vivo, che potrebbe rappresentare quella un’evoluzione rispetto al passato, mostrandoci una Clara più sciolta e più confidente con il palco dell’Ariston.

Il brano si apre con una delicata introduzione di archi, che immediatamente richiama alla mente le atmosfere di “Diamanti grezzi”. Una coincidenza che restituisce al pezzo un inizio etereo e avvolgente, per poi prendere una piega più decisa e virare verso sonorità più urban, che strizzano l’occhio al mondo del clubbing e all’elettronica.

Ciò che si salva del pezzo è sicuramente il tentativo di raccontare una lotta interiore con immagini simboliche, come quella di “un enfant per strada in abito da gala”, un’analogia che colpisce per la sua contraddizione e per la sua carica di energia disarmante. È un’immagine che, seppur curiosa, possiede una certa forza evocativa. In generale, la canzone ha sicuramente degli spunti interessanti, ma manca di quel guizzo che potrebbe renderla davvero sorprendente.

Forse Clara avrebbe potuto osare di più in termini di sperimentazione musicale, almeno in questa fase del suo percorso, ma preferisce consolidare il suo stile, il che non è detto che si riveli affatto una scelta sbagliata, anzi.

“Febbre” resta comunque un brano che sa essere intrigante e audace, anche se la sensazione che rimane alla fine dell’ascolto, è quella di un pezzo che ha bisogno di più tempo per essere compreso nella sua interezza, ma che potrebbe rivelarsi sorprendente nella resa finale, come assistere alla visione di un enfant in abito da gala.

Scritto da Nico Donvito
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