Clara: “Torno a Sanremo più matura e consapevole” – INTERVISTA

Clara

A tu per tu con Clara, alla vigilia del ritorno a Sanremo 2025 con “Febbre”. La nostra intervista all’ugola lombarda che partecipa al Festival per la seconda volta

Clara, in gara al prossimo Festival di Sanremo ci racconta in questa intervista le sue sensazioni alla vigilia del ritorno sul palco del teatro Ariston in gara con “Febbre”.

Prodotto da Dardust, il brano parla di emozioni e sentimenti contrastanti che avvengono dentro di noi quando si insegue qualcosa, che sia un sogno o semplicemente il percorso della vita.

Dal punto di vista musicale e di produzione, è stato concepito come se fosse un film articolato in quattro scene principali, ognuna delle quali evoca un mondo sonoro distinto che si alterna e si evolve. 

Clara presenta “Febbre” e racconta il suo secondo Sanremo, l’intervista

Torni a Sanremo a un anno dal debutto, quanto sei cambiata in questi dodici mesi e quali differenze trovi rispetto la prima partecipazione?

«Nella mia vita personale, nel mio carattere e nelle mie amicizie, non sono cambiata… fortunatamente tengo saldi i miei legami. Come donna mi sento sicuramente più matura e più consapevole, questo mi ha dato un modo di giocare anche di più, di aver voglia di conoscere e lavorare con tanti professionisti, autori e produttori. È stato un anno che mi ha cambiato, è uscito il mio primo album e ho fatto il mio primo tour, sono tutte cose che mi hanno restituito più consapevolezza e molto più carica anche nel modo di affrontare le cose».

Una coincidenza tra “Febbre” e “Diamanti grezzi” è sicuramente l’introduzione di violini. Trovi altre similitudini tra questi due pezzi?

«Francamente no, sicuramente affrontano due temi sociali anche se analizzati con molta leggerezza. In “Febbre”, parlo dell’amore per se stessi e quindi dell’accettare i sentimenti, in “Diamanti grezzi” rifletto sempre sull’accettazione personale».

Visto che hai già fatto le prove, come suona “Febbre” con l’orchestra?

«Ogni volta che sento una canzone live, il primo ascolto mi suona sempre strano. Dal vivo i suoni sono qualcosa di impagabile e di bellissimo. Detto questo, “Febbre” con l’orchestra è una bomba, e non vedo l’ora che possiate ascoltarla».

Per concludere, c’è uno slogan che in parte è una domanda e che da anni tutti ci facciamo: “Perché Sanremo e Sanremo?”, ma nessuno ha mai trovato una risposta. Tu che idea ti sei fatta?

«Si tratta di un evento storico, da a quando sono nata il Festival c’è sempre stato e non c’è un anno in cui in quel momento non si parla di Sanremo. E’ anche un’occasione di ricongiungimento con i propri cari, con parenti e amici che si radunano davanti allo schermo per seguire le serate. Prima di partecipare lo guardavo sempre con il mio fogliettino in mano il mio foglietto come se fosse una pagella a cui dare i miei voti. Oggi, invece, posso dire che partecipare è un’emozione gigante, forse proprio perché sai che si tratta di un vero e proprio evento per milioni di italiani. Non so per quale motivo, ma quando calchi quel palco sei in preda alla palpitazione».

Scritto da Nico Donvito
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