venerdì 22 Novembre 2024

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Claudio Baglioni, cinquant’anni dal suo primo omonimo album

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Il 18 settembre è una data che Claudio Baglioni ricorderà di certo, perché combacia con il giorno di uscita del suo primo omonimo album, rilasciato nel lontano 1970. Ricorderà in parte con affetto, visto e considerato lo scarso riscontro nelle vendite ottenuto all’epoca, al punto da far ritirare le copie del disco dal mercato dopo sole poche settimane dall’uscita.

Per il giovane cantautore di Centocelle non fu un colpo facile da incassare, immaginate un diciannovenne che realizza il sogno di pubblicare un disco e si ritrova nel bel mezzo di un flop, nonostante le positive partecipazioni al Festivalbar con “Signori Lia” e Un disco per l’estate con “Una favola blu”, canzoni che avevano racimolato un buon riscontro popolare.

L’anno successivo verrà pubblicato “Un cantastorie dei giorni nostri”, secondo album che somiglia più ad una ristampa, perché contiene sette dei brani del primo disco più cinque inediti. Anche qui le cose non vanno per il verso giusto, bisognerà attendere il 1972 e la terza fortunata prova, vale a dire “Questo piccolo grande amore”, progetto che gli regalerà interminabili soddisfazioni.

Tutto è partito comunque da “Claudio Baglioni”, disco in cui l’artista mette in luce le sue qualità, sicuramente ancora non a fuoco, ma già al di sopra della media dell’epoca. Un album che funziona in prospettiva, che lascia intravedere le capacità e il talento del cantautore, seppur ancora inesperto e un po’ troppo acerbo dal punto di vista comunicativo.

Tra le canzoni che si lasciano ricordare, a parte quelle già citate, troviamo “Notte di Natale” e “Lacrime di marzo”, ma per i veri capolavori bisognerà attendere un paio di primavere. Una crescita tutto sommato breve, questo sottolinea che probabilmente bastava trovare solo una dimensione giusta su cui potersi esprime, che non servirà chissà quale stravolgimento e che le basi erano buone.

Dopo aver festeggiato i compleanni di Sabato pomeriggio e La vita è adesso, abbiamo analizzato un altro tassello importante della carriera di Claudio Baglioni, ovvero il primo, il nastro di partenza di una carriera straordinari che non ha bisogno certo di presentazioni. Questo a dimostrazione che i risultati a volte è bene non pretenderli subito, perché se è destino… quando meno te l’aspetti… il successo arriva con gli interessi.

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Claudio Baglioni | Tracklist e stelline

  1. Notte di Natale ★★★★☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  2. Quando tu mi baci ★★★☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  3. Lacrime di marzo ★★★★☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  4. Isolina ★★★☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  5. Una favola blu ★★★★☆
    (Giulio D’Ercole, Alberto Morina, Piero Melfa)
  6. Il sole e la luna ★★☆☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  7. I silenzi del tuo amore ★★★☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  8. Mia cara Esmeralda ★★★☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  9. Interludio ★★★☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  10. L’Africa ti chiama ★★☆☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  11. Izia ★★☆☆☆
    (Claudio Baglioni, Antonio Coggio)
  12. Signora Lia ★★★★☆
    (Claudio Baglioni, Carlo Scartocci)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.