domenica 6 Ottobre 2024

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Cli e il suo inno alla vita in “Tacco- Punta” – INTERVISTA

A partire dal 9 marzo in rotazione radiofonica il nuovo singolo della giovane cantautrice veneta

Tempo di nuova musica per Chiara Beltrame, alias Cli, artista che ha da poco rilasciato il singolo “Tacco-Punta”, brano accompagnato dal videoclip diretto da Silvia Dalle Carbonare, realizzato in collaborazione con la ballerina Simona Atzori. In occasione di questo suo nuovo lancio discografico, abbiamo incontrato la la cantautrice che ci ha rilasciato una lunga e interessante intervista

Ciao Chiara, partiamo subito dal tuo ultimo singolo “Tacco-Punta”, cosa rappresenta per te questo brano?

«Ciao! Sono legatissima a questo brano perché nasce da un’esperienza per me molto forte: qualche tempo fa mi sono rotta un ginocchio ed ho dovuto letteralmente re-imparare a camminare. Il mio fisioterapista mi ripeteva sempre “tacco-punta, tacco-punta” e ricordo come fosse adesso l’emozione incredibile e la gioia dei primi passi senza stampelle. “Tacco-Punta” per me è un inno ai piccoli passi, a quelli meno visibili esteriormente ma proprio per questo più importanti, ai nuovi inizi che segnano nuovi percorsi, alla vita che quotidianamente ci sorprende, alle nuove avventure nelle quali ci buttiamo nonostante i nostri limiti o le nostre paure, allo slancio che troviamo dentro anche quando pensiamo di non avere la forza per farcela, a quei momenti nei quali anche “mezza bocca basta per sorridere”».

C’è un filo conduttore rispetto ai tuoi precedenti lavori e in cosa ti senti cresciuta artisticamente rispetto al passato?

«Tutto nasce da quello che vivo: la musica e la vita mi hanno portata a vivere esperienze, conoscere persone, intrecciare percorsi, e vivere posti che mai avrei immaginato. Mi sento cresciuta grazie proprio ai tanti piccoli e grandi passi che anche la musica mi sta facendo fare, ma tutto è collegato e fa parte dello stesso percorso».

Un pezzo positivo in cui canti versi come “fammi respirare la felicità”, cosa pensi dell’attuale società? E’ possibile ancora, come canti nella canzone, raggiungere passo dopo passo la serenità?

«La società siamo noi. Noi! Tutto è possibile e tutto parte dai piccoli passi di ogni giorno. Se io faccio un piccolo passo per il bene, qualcosa che mi fa essere più sereno, sto facendo qualcosa di positivo per la società!».

Anche il videoclip rappresenta un inno alla vita, come è nata l’idea di coinvolgere la ballerina Simona Atzori?

«La collaborazione con Simona è nata da uno di quei tanti incontri meravigliosi che non mi sarei mai aspettata. Avevo da poco finito The Voice ed ero ospite di un festival, la serata prevedeva lo spettacolo di Simona. Sentendola parlare della sua esperienza e del suo secondo libro (“Dopo di te”) nella testa avevo, quasi come una colonna sonora alle sue parole, “Tacco- Punta”. Era stato un momento così forte che dopo un po’ di tempo ho deciso di farle sentire il pezzo e lei mi racconta che stava scrivendo un nuovo libro “La strada nuova” (uscito l’8 marzo 2018, Edizioni Giunti) che aveva moltissimi punti in comune con “Tacco-Punta”…è stato naturale, visto anche la persona straordinaria che è Simona, chiederle di essere protagonista del mio video».

Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?

«E’ nata, come per tanti bimbi, da piccola, in modo molto naturale. Ho una famiglia che ama la musica e mi ha sempre permesso di esprimermi e di studiare quello che mi piaceva. Sono molto fortunata».

Quali artisti o generi musicali hanno ispirato e accompagnato la tua crescita?

«Amo da sempre Sting e Noa. Noa la stimo molto come artista, donna e cantautrice a 360°, portatrice di un messaggio molto forte di pace per questo mondo».

Quanto è importante l’identità artistica e la credibilità per una giovane cantautrice?

«Essere credibili penso sia sostanziale in primis per noi stessi e poi in tutto quello che si fa. Credo che alla musica serva verità per arrivare alle persone».

C’è un brano al quale sei maggiormente legata o che ti rappresenta di più?

«Domanda difficilissima. Ce ne sono troppi!!!».

Se potessi “rubare” una canzone ad un tuo collega, invece, quale sceglieresti?

«Anche questa è una domanda molto difficile, penso “Fragile” di Sting».

Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso sin ad oggi dalla musica?

«La Bellezza. La musica ti può salvare».

L’esperienza di The Voice ti ha più dato o tolto qualcosa?

«Sicuramente dato! Ogni esperienza serve. Quella di The Voice per me è stata una tappa di un percorso nella musica e con la musica che era già la mia professione. Per me poi musica è CONDIVISIONE e NON competizione quindi, anche se ero in una gara televisiva, ho vissuto tutto in modo molto sereno(mi sono divertita un sacco!), costruendo anche delle belle amicizie. Inoltre fare questo talent mi ha permesso di arrivare ad un pubblico più vasto che ora mi continua a seguire nel mio percorso musicale. E’ una cosa di cui sono molto felice!».

Hai girato il mondo, visitato tanti Paesi diversi dal nostro. Quanto conta la contaminazione per l’ispirazione musicale?

«Per me la diversità e RICCHEZZA: umanamente e quindi anche musicalmente. Sono stata in tanti posti diversi del mondo grazie alla musica e ognuno di questi mi ha sicuramente influenzata. Uno di questi è l’India dove dal 2008 seguo, con altri amici musicisti, un progetto per bimbi orfani ed abbandonati di una onlus. Musicalmente e umanamente mi ha dato e dà tantissimo».

Quali sono i tuoi progetti futuri e/o sogni nel cassetto?

«Finire il mio secondo disco e fare il tour questa estate. Per tutti gli aggiornamenti potete seguirmi su tutti i miei social e youtube: mi trovate sempre come CLI chiara beltrame

Alla luce di tutto quello che ci siamo detti, per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?

«Di essere protagonisti del proprio viaggio…magari con “ Tacco-Punta” come colonna sonora!».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.