mercoledì 13 Novembre 2024

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“Come il mare a settembre”, Luca Dirisio ritrova se stesso e la melodia – RECENSIONE

Disponibile dal 30 agosto il singolo del cantautore abruzzese, che anticipa l’uscita del suo nuovo album

Gradito déjà-vu con le proprie origini per Luca Dirisio, un nome una garanzia sia dal punto di vista compositivo che per quanto concerne l’aspetto interpretativo. “Come il mare a settembre” è il brano scelto per anticipare l’uscita del suo atteso quinto album, disponibile negli store dal prossimo 25 ottobre, a otto anni di distanza dal suo ultimo lavoro in studio. Una bella canzone d’amore, di quelle che non si ascoltavano da tempo, che sembrano quasi diventate una merce rara, in un mondo sempre più votato al superfluo e poco “romantically correct”. Questo pezzo è la prova lampante che si può ancora parlare di sentimenti, che una grande fetta del pubblico ne sente irrimediabilmente la necessità, oltre che la mancanza.

Dopo aver pubblicato La mia gente, brano in cui lancia un grido di speranza nei confronti della sua terra, il cantautore abruzzese torna a raccontare con passionalità situazioni comuni come, in questo caso, la mancanza della persona amata, in maniera sentita e universale,, come solo un artista della sua portata sa fare, dimostrando ancora una volta che la melodia è un marchio di fabbrica da cui la musica pop italiana non può prescindere. 

Prodotto e arrangiato da Giuliano Boursier, per Music Ahead, “Come il mare a settembre” ci mostra il lato più ispirato e sentimentale dell’artista, che utilizza la metafora di uno scenario post-vacanze estive per descrivere la malinconia che si prova quando qualcosa a cui teniamo si interrompe, per far ritorno alla nostra quotidianità e  alla nostra solitudine.

Una sensazione uggiosa, come direbbe Mogol e canterebbe Battisti, che si avverte in tutto ciò che abbiamo attorno, in primis dalle vibrazioni della natura che esprime il nostro stesso malumore. Ottima intuizione per Luca Dirisio, capace di sintetizzare un concetto così elevato in soli tre minuti e mezzo, con la sensibilità e la trasparenza di chi non è solito porre limiti alla propria ispirazione.

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Come il mare a settembre | Video

Come il mare a settembre | Testo

Mi serve il vino quando non ci sei
e quel rossetto che non va via mai
e poi ti vengo a cercare, per le strade
seguo le luci dei semafori
le pietre lucide dei vicoli
dove potresti passare, valutare 

Sti quattro spiccioli di noi
buttati via così
in questo traffico di gomiti
sparite tutti intorno tranne me 

Come il mare a settembre
con gli svizzeri che arrivano
gli ombrelloni li immagini ma non esistono
come il mare a settembre
carico di grigio e nostalgia
come schiuma nelle onde
tu compari e poi vai
compari e poi vai via

Le bici, le auto della polizia
i tuoi vestiti presi in tintoria
ragazzi e baci da dare, da rubare
le voci deboli dei portici
e questa voglia che ho di prenderti
e seminarti su un prato, dentro un vaso
e correre da non averne più
cercare gli occhi tuoi
capire se saremo sempre noi
sparite tutti intorno tranne me 

Come il mare a settembre
con gli svizzeri che arrivano
gli ombrelloni li immagini ma non esistono
come il mare a settembre
carico di grigio e nostalgia
come schiuma nelle onde tu
compari e poi vai

Come il mare a settembre
con gli svizzeri che arrivano
gli ombrelloni li immagini ma non esistono
come il mare a settembre
carico di grigio e nostalgia
come schiuma nelle onde tu
compari e poi vai
compari e poi vai via

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.