“Come Monna Lisa” di Mango: te la ricordi questa?

Come Monna Lisa Mango

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Come Monna Lisa” di Mango

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1990 con “Come Monna Lisa” di Mango.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Come Monna Lisa” di Mango

Pubblicata nel 1990 per Fonit Cetra, “Come Monna Lisa” è una delle ballate più affascinanti del repertorio di Mango, scritta a quattro mani con Mogol e impreziosita dagli arrangiamenti eleganti di Geoff Westley. Una canzone che riesce, in poco più di tre minuti, a racchiudere tutta la sensualità, il turbamento e la meraviglia che si provano nel trovarsi davanti a qualcosa, o qualcuno, che sfugge a ogni tentativo di definizione.

Pino Mango canta con la sua inconfondibile voce sospesa, intensa ma mai invadente, cercando risposte che non arrivano: “Quale luce lì nel fondo palpita / saperlo io vorrei”. Il ritornello è una supplica in forma poetica: “Monna Lisa sai, Monna Lisa non dirmelo mai / ho paura che ne soffrirei troppo”. C’è qualcosa che lui intuisce ma non vuole sapere. Una verità che potrebbe far male. Una presenza, forse un altro uomo, forse un sentimento passato, che insinua il dubbio, ma che lui preferisce immaginare come “un sogno di troppo”, qualcosa di fugace e non reale.

La canzone oscilla così tra il desiderio di comprendere e il bisogno di proteggersi, con la consapevolezza che l’altro è “libera tu sei / libera se vuoi”, e che l’amore vero si misura anche nella capacità di accettare quella libertà, senza possesso né imposizione.

“Come Monna Lisa” è un piccolo capolavoro di eleganza emotiva, che unisce la profondità poetica di Mogol alla vocalità unica e spirituale di Mango. Un brano che parla di presenze e distanze, di domande senza risposta, e di quell’amore che, come un dipinto, non ha bisogno di spiegazioni per toccare il cuore. E forse è proprio questo il suo segreto: un mistero che rimane tale, ma che continua a brillare nei nostri ascolti, oggi come allora.

Il testo di “Come Monna Lisa” di Mango

Io così sai, non ti ho vista mai
splendida come tu adesso sei
cosa c’è?
Quale luce lì nel fondo palpita
saperlo io vorrei
Come mai la tua serenità
è indecifrabile come la verità
ma chi c’è?
Dietro quel sorriso enigmatico
capir di più vorrei…Dimmelo

Monna Lisa sai
Monna Lisa non dirmelo mai
ho paura che ne soffrirei troppo
chiunque sia non è
chi può mettersi mai fra di noi
fa che sia per te un sogno di troppo
libera tu sei
libera se vuoi
ma se tu vorrai
potrai dimenticarlo

Sembra che tu sia al di là di noi
un’isola persa nel mare ormai
dove sei?
Lontana sembri quasi irraggiungibile
capir di più vorrei
Dimmelo
Monna Lisa sai
Monna Lisa non dirmelo mai
ho paura che ne soffrirei troppo
chiunque sia non è
chi può mettersi mai fra di noi
fa che sia per te un sogno di troppo
libera tu sei
libera se vuoi
ma se tu vorrai
potrai dimenticarlo

Scritto da Nico Donvito
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