sabato, Aprile 27, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Comete passa l’estate in dicotomia con “Solo cose belle” – RECENSIONE

Recensione del nuovo estratto radiofonico del cantautore

L’estate è ormai passata eppure ognuno di noi, dentro di sè, ha ancora intatta tutta quella voglia di lasciarsi andare, di vivere le cose con leggerezza e di lasciare, ancora per un po’, da parte tanti problemi e preoccupazioni legate alla routine di tutti i giorni. Questa dicotomia è anche la protagonista di Solo cose belle, l’ultimo singolo di Comete che, oltre a finire in rotazione radiofonica, ha anche accompagnato la pubblicazione del primo album d’inediti del cantautore.

Per raccontare questa lontananza tra la voglia di leggerezza e la quotidianità Eugenio Campagna ha scelto di prendere in prestito un’immagine così poco estiva come la nebbia a Milano che, però, ben rende l’idea di una discrepanza reale e profonda. Da una parte ci sei “tu” che sembri non renderti conto della complessa vastità della realtà e delle sue possibilità. Dall’altra parte, invece, ci sono “io” che non credo più alla possibilità di vedere “nelle foto solo cose belle” cercando di realizzare il tentativo di nascondere quanto ci preoccupa, ci assilla o ci condiziona negativamente.

Comete

Da questa diametralmente opposta visione sullo stato delle cose (e della vita stessa) Comete s’inserisce con la sua solita carica espressiva galvanizzata da una produzione a fuoco di Federico Nardelli Giordano Colombo. Su di un tappeto sonoro completo, ricco di un’efficace componente ritmica e di un graffio vocale necessario ed arricchente, Comete trova il proprio ideale terreno d’espressione.

Il risultato è quello di un pezzo un po’ pop, per la sua struttura tradizionale, e un po’ indie, per quella serie d’immagini continuamente richiamate da un testo calato nella realtà. Un pezzo che si giova di un’identità artista sempre più definita e di una malinconia efficace che traspare non solo dalla testualità ma anche dalla vocalità dello stesso Eugenio. Una malinconia che, in contrapposizione con il suono, aumenta quell’aspetto double-face su cui tutta la canzone gioca con efficacia tirando fuori un motivetto facilmente canticchiabile ma lasciando all’ascoltatore anche il sentore di aver appena ascoltato qualcosa di più profondo.

Acquista qui il brano |

Solo cose belle | Audio

Solo cose belle | Testo

Che ne sai tu del treno del ritorno
Che ne sai tu dell’intercity
Senza il biglietto dentro il bagno
Che ne sai tu, del lavoro che faccio
Che non mi piaci per niente ma devo sorridere sempre

Che ne sai tu, che non è mai il momento
Che ne sai tu, che ho perso il sonno e fuori è brutto tempo
Che ne sai tu, della fatica che faccio
Ad ascoltare fino in fondo il tuo discorso

E che ne sai tu, che a Milano non si vede niente
Con la nebbia che c’hai, la nebbia che hai negli occhi
Che ne sai tu, che nelle foto solo cose belle
E non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai

E che ne sai tu
Delle canzoni di Vasco
Di quando strilla come un pazzo
E mi fa stare meglio

E che ne sai tu
E tu e i tuoi 5 anni di giurisprudenza
Come sei bella nelle foto
Sorrisoni con l’alloro in testa

E che ne sai tu, che a Milano non si vede niente
Con la nebbia che c’hai, la nebbia che hai negli occhi
Che ne sai tu, che nelle foto solo cose belle
E non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai

Io non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai

Nei tuoi sorrisi, nei tuoi sorrisi a 32 denti
Ci pensi mai?, ci pensi mai?
A quando la notte piangevi
E forse non fingevi

E che ne sai tu, che a Milano non si vede niente
Con la nebbia che c’hai, la nebbia che hai negli occhi
Che ne sai tu, che nelle foto solo cose belle
E non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai

Io non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai
Io non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai
Io non ci credo mai, non ci credo mai, non ci credo mai

E che ne sai tu, che non è mai il momento
E che ne sai tu, che ho perso il sonno
E fuori è brutto tempo
Che ne sai tu della fatica che faccio
Ad ascoltare fino in fondo il tuo discorso

The following two tabs change content below.

Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.