Una settimana di musica in 3 consigli
Consigliamo musica è un nuovo spazio che prende vita da oggi su Recensiamo Musica. Ogni settimana un appuntamento fisso con i consigli di Federico Fabiano che da anni naviga nell’ambiente musicale italiano e che più di ogni altro potrà darci spunti di riflessione importanti per trascorrere qualche momento con la buona musica italiana. Questo è ‘conSIgliamo muSIca’: un modo, un’occasione per dire “si” di fronte all’opportunità di scoprire, come sempre avviene in queste nostre pagine, buona musica, musica che davvero noi sentiamo di amare e di consigliare senza ricorrere a nient’altro che al nostro gusto e al nostro cuore di ascoltatori.
Il maleducato – Antonio Maggio
In questi tempi di aridità, serviva un Maggio Maleducato !
Si sa, Maggio è un mese che porta con sé sempre il sereno, ma forse quest’ anno aveva bisogno di nasconderci il sole, che solitamente lo caratterizza, dietro nuvole cariche di pioggia per rinfrescarci la terra e le idee. È proprio da questo mese che l’omonimo cantautore Antonio Maggio sembra avuto volerne prendere lo spirito e per regalare un pezzo fuori dagli schemi, come ogni buon cantautore che si rispetti.
Antonio non perde lo smalto e neanche le unghie e ritorna sulle scene con un pezzo che graffia i sensi di chi lo ascolta, per risvegliare qualcosa di preciso, una sensazione emotiva ben chiara e definita.
Stare al passo coi tempi per un cantautore si traduce, spesso, non troppo con l’aggiornarsi di un sound o dei termini di linguaggio quanto più con la capacità di toccare temi riguardanti la generazione di quel determinato momento e non solo, a volte anche le successive. A tal riguardo credo che l’argomento toccato da Antonio possa essere proprio uno di quelli di cui dovranno preoccuparsi anche le generazioni future. Infatti, il brano in questione, Il maleducato, è un pezzo che unendo la faccia tosta all’autoironia ci insegna molto dal punto di vista etico e sociale indicando una società dove dovremmo avere, appunto, la faccia tosta di prenderci quello che vogliamo: il lavoro, l’amore, la “festa” che ci spetta, anche da soli, anche se qualcuno ci dice “ma dove devi andare?”, anche se non siamo mai stati invitati.
Il titolo, insomma, preannuncia il tema di una maleducazione che diventa per noi quasi necessaria e restando fuori da ogni moda musicale e letteraria Antonio sembra “maleducato” in tutto, ma proprio grazie a questo ci regala qualcosa di originale, di unico, di diverso. Insomma, ce ne fossero di maleducati così. Con l’ironia del testo e con la vivacità della sua musica ancora una volta il cantautore pugliese ci propone l’energia che sprona a non stare zitti, a non stare fermi. Allora muovetevi, ascoltate “il maleducato” che è in voi!
Benvenuti in Italy – Rocco Hunt
Un pezzo che sa di sud e di sudore
Si sente il Sudamerica e il Sud Italia, si sentono il caldo ed il sudore che sprigionano le immagini evocate nel testo ed il sudore della passione è lo stesso che serviva per scrivere tutto quello che c’è da scrivere sulla cultura nazionale in un unico pezzo. Rocco ci fa ballare e non ci fa perdere di vista la bellezza della vita anche quando la ragazza dei sogni ci dice di no perché “se non mi dirai di sì allora c’est la vie”. Ma l’artista partenopeo ci racconta anche di bambini che sognano e che vorrebbero poterlo fare dato che “i loro occhi quante cose hanno visto già”, e del calcio che unisce i popoli. Alla fine, con tutto l’amore qui raccontato, la nostra nazione sembra gemellarsi col Brasile non solo per il calcio ma anche per le periferie, dove crescono i bambini ed i loro sogni.
A sentirlo distrattamente non lo diresti ma questo è un pezzo romantico: una dichiarazione d’amore all’essere italiani che ci invita a ballare per superare tutto, come in un carnevale di Rio, giusto per tornare al Sudamerica. Anche le periferie, spesso sinonimo di degrado acquistano qui un’accezione positiva regalandoci, ogni volta che vengono citate, immagini di una vita allegra e romantica perché associate ai giochi dei bambini, a un amore che nasce tra le strade per il pallone e per una ragazza.
Insomma, se volete viaggiare restando fermi vivendo in Italia e sognando il Sud America, vi consiglio di ascoltarla perché è un ottimo modo per sentirsi parte di entrambe le cose ed è una canzone che col calore dei suoni e delle tematiche ci invita ad abbattere il freddo delle distanze e delle differenze.
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Giuseppe Currado
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