venerdì 22 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Cosmo sviscera “L’amore” tra ritmo e pathos – RECENSIONE

In radio dal 19 ottobre il nuovo singolo del cantautore piemontese, quarto estratto da “Cosmotronic”

Si intitola semplicemente “L’amore” il nuovo singolo di Marco Jacopo Bianchi, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Cosmo. Reduce dal successo dei precedenti estratti “Sei la mia città”, “Turbo” e “Quando ho incontrato te”, per l’artista si tratta dell’ennesimo brano azzeccato, tra i più ispirati del suo ultimo album “Cosmotronic”, uno dei dischi più belli degli ultimi tempi. Musica e parole si confondono in un susseguirsi di immagini ipnotiche, cariche di significato, ma anche di ritmo e pathos.

L’elettronica minimale e la poetica un po’ indie, rappresentano la cifra stilistica del cantautore di Ivrea, sempre più lanciato verso orizzonti interessanti, sentieri esplorati e poi abbandonati da Franco Battiato. Cosmo prosegue un discorso interrotto, lo fa con consapevolezza, prendendo la dovuta distanza dalle logiche mainstream, con la voglia di ballare e di giocare con le prospettive. In tal senso, “L’amore” incarna un unico flusso sonoro, suonando più come un dj set che come una versione edit studiata per le radio, non soltanto dal punto di vista della durata, ma grazie a dinamiche in continuo crescendo, tra discese e risalite. Un brano in studio che si ispira all’esperienza dal vivo, in una sequenza di bit, synth, filtri e loop dal raffinato retrogusto pop.

L’amore | Audio

L’amore | Testo

Ho voglia di ballare, solo di ballare
ho voglia di sentirmi, ritrovarmi
magari avervi tutti qui vicino
per sorriderci mentre si parte
ho voglia di ballare, ho voglia di viaggiare
ho voglia di non farmi più scappare
capire tutto senza domandare
e riunire dei frammenti tipo questo
tipo questa mano, questa gente
questo odore di sudore,
questa casa, questo thè
queste scarpe, questi bassi,
questo specchio, queste strade
queste grida di bambini
questo sputo sulla terra
la verità è quella che stai provando

Ho voglia di ballare, ho voglia di capire
a che punto questo corpo può arrivare
fino a quando riusciremo
a non dormire, a non morire
ho voglia di ballare, ho voglia di giocare
con le prospettive, col tempo e le sue illusioni
senza sentirsi coglioni, guarda che faccia dentro lo specchio
dentro al tuo occhio si scioglie il giacchio

E sta succedendo anche a me
e quando arriva la scossa ci vogliamo abbracciare
in questo delirio, in mezzo alla gente
arriva l’amore, non capisco più niente
il meglio di te, il meglio di me
ti scopri speciale, in fondo un po’ ti vuoi bene
è come in un sogno incredibile
magari poi non è vero, però adesso ci credo

Ho voglia di ballare, ho voglia di vibrare
di farmi attraversare dal piacere
ci cerchiamo con lo sguardo per scherzare
per sapere se va tutto bene
vedi questa mano, vedi questa gente
questo odore di sudore, questa casa
questo thè, queste scarpe
questi bassi, questo specchio
queste strade, queste grida di bambini
questo sputo sulla terra
la verità è che sono parti di te

E quando arriva la scossa ci vogliamo abbracciare
in questo delirio, in mezzo alla gente
arriva l’amore, non capisco più niente
il meglio di te, il meglio di me
ti scopri speciale, in fondo un po’ ti vuoi bene
è come in un sogno incredibile
magari poi non è vero, però adesso ci credo
e quando arriva la scossa ci vogliamo abbracciare
arriva l’amore, non capisco più niente
ti scopri speciale, in fondo un po’ ti vuoi bene
e non vorrei che finisse con la luce del giorno

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.