Recensione dell’inedito che i Tropea hanno presentato a X-Factor
Hanno battuto tutti i record della storia di X-Factor in termine di ballottaggio. Cinque volte allo scontro finale in sei puntate e cinque volte salvi, arrivando a giocarsi, giovedì sera, guidati dalla loro giudice Ambra, la vittoria finale contro tutti i grandi favoriti della vigilia. Parliamo ovviamente dei Tropea che, in questa edizione del talent di Sky, hanno pubblicato l’inedito finora di maggior successo radiofonico.
Brano che sta scalando le classifiche radiofoniche |
La loro “Cringe inferno” è, infatti, al 24esimo posto della classifica italiana di Radio Airplay – servizio che monitora i passaggi radiofonici – ed è l’unico brano, tra quelli pubblicati dai concorrenti in gara, nella Top50 generale. Era dal 2018, con “La fine del mondo” di Anastasio, che un inedito fresco di X-Factor non arrivava in queste posizioni ancor prima della finale.
A pagare è la scelta di una band che, attraverso questo brano, mostra di saper scendere a patti con il pop pur non sconfessando la propria identità. E così, a un ritornello particolarmente immediato e martellante (impossibile resistere a quel “io non sono un sex toy, tu non sei una drag queen“), si oppongono strofe psichedeliche e scandite da un giro di basso tipico del rock; alla citazione, decisamente inusuale in un talent, delle “trap house” (appartamenti abbandonati nei sobborghi di Atlanta in cui si spacciavano sostanze stupefacenti) in cui “la droga è esigente, e la gente si droga“, risponde il semplice e lineare “maybe you love it, maybe you like it“, che sembra uscire direttamente da una canzone a caso degli anni ’80.
Leggerezza che nasconde uno sfogo contro la società |
È un brano che sa essere leggero all’apparenza perchè fotografa un occhio spiccato verso la musicalità e verso le parole più funzionali per rendersi orecchiabile, ma nasconde in realtà uno sfogo verso l’attualità. Il “cringe inferno” non è altro che la nostra società, in cui “siamo tutti in arresto con le mani in faccia e la gente che passa non ride più“. Un mondo in cui ci si stufa in fretta anche dei sentimenti: “Amore molesto, dici di amarmi tanto, poi mi butti per strada e non passi più“.
In conclusione |
I Tropea dimostrano quindi di saper cosa dire e, soprattutto, come farlo. Si sente in loro l’esperienza, data sia dai palchi importanti già toccati (come quello del “Mi Ami Festival” a Milano), sia dalle tante produzioni già realizzate. Difficilmente vinceranno X-Factor, i pronostici dicono questo, ma sembrano già pronti per diventare un nome forte nell’underground. Con anche la possibilità, se la Sony vorrà continuare a investire su di loro, di fare qualche capatina nel mainstream. “Cringe inferno” e le radio che la stanno appoggiando dicono esattamente questo.
Nick Tara
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