Disponibile da venerdì 26 giugno il suo primo album solista, accompagnato dal singolo “Com’è possibile“
Trent’anni di carriera e non sentirli, riscoprire la voglia e l’entusiasmo di debuttare da solista dopo una lunga e consolidata avventura con i Marlene Kuntz. Questo e molto altro ancora è lo stato d’animo di Cristiano Godano alla vigila dell’uscita di “Mi ero perso il cuore”, disponibile negli store digitali e tradizionali a partire dallo scorso 26 giugno per Ala Bianca Group con distribuzione Warner Music Italy.
Anticipato dai singoli “Ti voglio dire” e “Com’è possibile”, il disco contiene tredici tracce più una bonus track, disponibile sono nella versione in vinile. «Ho sentito l’esigenza di suonare dal vivo in acustico, anche da solo. Era arrivato il momento di proporre pezzi miei e non prettamente legati al repertorio della band» racconta Godano in conferenza, sviscerando quello che potremmo definire un progetto minimale, con arrangiamenti diversi che richiamano più il suo presente rispetto al passato.
«Quando ho iniziato a lavorare questo disco – prosegue il cantautore piemontese – ero consapevole del fatto che sarebbe stato importante creare qualcosa che non ricordasse quando realizzato finora, altrimenti non avrebbe avuto senso. Ho cercato di essere meno “Marlene-dipendente”, più diretto e meno condiviso a livello di scrittura». Un’esigenza puramente artistica che lo spinge, oggi, a costruire un percorso alternativo e parallelo, per tirare fuori la propria sensibilità individuale, fotografare e rendere giustizia ad ogni suo singolo stato d’animo.
Mi ero perso il cuore | Tracklist
- La mia vincita
- Sei sempre qui con me
- Ti voglio dire
- Com’è possibile
- Lamento del depresso
- Ciò che sarò io
- Ho bisogno di te
- Dietro le parole
- Padre e figlio
- Figlio e padre
- Panico
- Nella natura
- Ma il cuore batte
- Per sempre mi avrai*
*(bonus track presente nell’edizione in vinile)
Alla produzione dell’intero lavoro sono intervenuti Luca A. Rossi e Gianni Maroccolo, con lo stesso Cristiano Godano che ne ha firmato i testi e le musiche. «Questo album è una collezione di canzoni che racconta i demoni della mente, cercando dove può di combatterli. “La mente mente” si usa dire. Lasciandole troppo spazio di azione questa menzogna, potente come un virus, acquisisce poco per volta un dominio inesorabile sul suo padrone di casa. E il cuore, unica vera arma per uscirne, è destinato a soccombere, sperso in fondo al cumulo di ingannevoli messaggi e falsità. Cercarlo e ritrovarlo è il vaccino».
«L’insieme di queste canzoni – conclude l’artista – racconta nelle più svariate forme tale sottomissione arresa o combattiva, e non teme di mostrarsi tanto intenso quanto fragile, tanto poetico quanto vulnerabile. E’ un disco che ha il coraggio della paura, perché esibisce questa tenera, autentica, poetica vulnerabilità. Ha una forte impronta acustica, ed è estremamente intimo, con testi mai come ora diretti nella loro urgenza espressiva. Vorrei che si percepisse la presenza di un amore istintivo per un modo intenso e delicato di concepire la canzone, dandole eleganza espressiva e pathos. Il risultato è una collezione di ballate acustiche e di canzoni sospese in un non-tempo in cui passato e futuro sono, nelle mie intenzioni, assenti».
© foto di Guido Harari
Nico Donvito
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