venerdì 22 Novembre 2024

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Cyrus Yung: “La musica mi ha salvato la vita” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore romano, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Cartier

Si intitola “Cartier” il nuovo inedito di Cyrus Yung, artista classe ’97 che abbiamo avuto modo di conoscere con il precedente singolo De-Generazione. Astro nascente della scena urban, il cantautore romano è nato e cresciuto in un contesto multiculturale ampio, da mamma anglo-iraniana e padre italiano. Tutto ciò si riflette in uno stile originale e ricercato, un sound a metà strada tra Post Malone o The Kid LAROI.

Ciao Orlando, benvenuto. Partiamo da “Cartier”, cosa racconta?

«”Cartier racconta di una storia d’amore fatta di alti e bassi, piena di amore, odio ed emozioni».

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso del brano?

«Proprio la frase che da cui prende spunto il titolo: “Tu sei come un Cartier tra mille collane”».

A livello di musicale, che tipo di sonorità hai voluto di abbracciare?

«Lo stile è Indie Pop, le reference è Dreams dei Fleetwood Mac».

Quando e come ti sei avvicinato alla musica?

«A 13 anni dopo un incidente in motorino sono stato costretto a stare per un periodo a letto, e lì la musica mi ha salvato la vita, I’m just giving back».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato la tua crescita?

«Tutto dai Queen a Britney passando per James Blunt, Micheal Jackson, non so davvero di tutto».

A chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«La mia musica si rivolge a me stesso, e spero che qualcuno là fuori la veda come me».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.