“Dalla A alla Z”: A come Annalisa

Dal debutto ai grandi successi: la vita e la musica dei protagonisti della scena nazionale e internazionale, uno per lettera. Oggi partiamo dalla A di Annalisa. A cura di Francesco Costa
La musica è fatta di storie, di viaggi che attraversano generazioni e influenzano il panorama culturale del proprio tempo. “Dalla A alla Z” è la rubrica che ripercorre le carriere degli artisti più iconici della scena italiana e internazionale, raccontando le loro origini, i primi passi, le sfide e i successi che li hanno consacrati. Oggi partiamo dalla lettera A, A come Annalisa.
Un percorso che parte dagli esordi e arriva fino ai giorni nostri, tra aneddoti, evoluzioni stilistiche e curiosità che hanno segnato il loro cammino artistico. A cura di Francesco Costa, questa rubrica si propone di esplorare in profondità il talento, la determinazione e l’unicità di ogni singolo artista, analizzando l’impatto che ciascuno ha avuto sulla musica e sul pubblico.
“Dalla A alla Z”: A come Annalisa
Questa è la storia di una piccola briciola che non sapeva ballare e scappava da tutta l’altra gente. Voleva solo cantare per l’esigenza di cantare e lo faceva senza riserva alcuna. Di lei non si parlava molto, pensavano che avesse una bella voce, ma che fosse fredda e sprovvista di personalità.
In pochi l’hanno vista arrivare, ci ha messo più di dieci anni. Ma quando lo ha fatto, ha travolto tutto e tutti come un vortice. Di strada ne ha fatta da quando beveva grappa per sciogliersi un po’ prima di girare i video delle canzoni.
Poteva finire tra gli alcolisti anonimi e invece è diventata la regina del pop italiano. Avrete sicuramente capito di chi stiamo parlando. Il suo nome inizia con la lettera A, A come Annalisa.
Timida e impacciata, con la frangiona arancione che le copriva gli occhi da cerbiatto davanti ai fari di un’auto. Appare così alla decima edizione di “Amici” nel pomeriggio del 2 ottobre 2010, ma poi parte la musica e si fa trasportare dalle note ritmate di “Una zebra a pois”. Con la sua voce impeccabile, conquista subito giuria e pubblico diventando protagonista assoluta dell’edizione. Ma forse non tutti sanno che nel suo lungo percorso all’interno del talent, le cose non sono andate sempre bene. Sono molte le sue crisi di pianto perché non riesce a farsi conoscere e ogni volta che si parla di lei vuole sotterrarsi.
Se le avessero detto che quindici anni dopo si sarebbe trovata a far ballare folle di migliaia di persone nei palazzetti, si sarebbe fatta una grossa risata per poi morire stremata dall’ansia. Oggi non è più così però, nonostante si muova molto di più sul palco, siamo comunque abituati a vederla elegante e discreta. Ce la vedete Annalisa a litigare e dire le parolacce? Assolutamente no, ma anche la sua pazienza ha dei limiti. Ne sa qualcosa la gelosa concorrente Kekka contro cui in più occasioni tira fuori le unghie (e anche qualcos’altro) e sbotta: “Perché mi devi rompere i c******i se una volta parlo io?”. Hai capito Nali. Comunque sia, tra una performance e un pianto, trainata dal primo singolo “Diamante lei e luce lui”, arriva alla fine del percorso. Non lo vince, ma è come se lo avesse fatto.
Il primo ep “Nali” è un successo certificato disco di platino. Un buon risultato in termini di vendite ottiene anche la sua “Senza riserva” del 2012 anche se il secondo album “Mentre tutto cambia” non dà esattamente i risultati sperati.
La critica la accusa di essere solo una bella voce, di essere fredda e distaccata. La sua umiltà pacata e la sua apparente serietà, legate alle origini di provincia e al rigore impartitole dai genitori insegnanti, vengono scambiate per altezzosità o antipatia. Eppure è la stessa ragazza che salva un gatto in difficoltà durante una tappa del suo tour in Sicilia per poi adottarlo e renderlo protagonista di una canzone dal titolo “Alice e il blu”, esiste una cosa più dolce dei gattini? Ma la sua umanità non riesce a emergere. La carriera, nel frattempo, prosegue con il primo Sanremo nel 2013 con “Scintille” e il terzo disco “Non so ballare” però manca sempre quel tassello per sviluppare la sua vera identità musicale. Conscia delle sue potenzialità, non si abbatte e cambia pelle.
Negli anni del boom dei Modà, sceglie di affidarsi al cantante Kekko per due brani, “Sento solo il presente” e “Una finestra tra le stelle” con cui sfiora il podio del Festival nel 2015. Grazie al quarto album “Splende”, incontra il favore del pubblico, ma anche in quelle vesti pop classiche non si sente completamente libera. Una prima svolta arriva nel 2016 con un album di rottura rispetto ai precedenti. È in “Se avessi un cuore” che sperimenta un pop più elettronico e inizia a cantare solo canzoni di cui è anche autrice. A Sanremo si impegna con un pezzo d’autore e, anche se non viene capita, è soddisfatta e continua per la sua strada.
Nell’estate fa discutere con un tweet in cui sembra attaccare il programma tv “Coca cola Summer Festival” che perde per un soffio e scrive una battuta ironica: “Mi sono rotta delle bibite gasate che fanno solo ruttare”. Anche qui viene fraintesa ma se ne frega perché finalmente è libera di dire quello che vuole.
Se pensate che negli ultimi anni si sia venduta scegliendo una strada più commerciale, ascoltate “Noi siamo un’isola” del 2016 e vi accorgerete che non è poi così cambiata. È solamente cresciuta e infatti, dopo il suo primo tormentone estivo con Benji e Fede, porta sul palco dell’Ariston la ballad moderna “Il mondo prima di te” che si classifica terza e traghetta il sesto album “Bye bye” in cima alle classifiche. Il 2018 è un grande anno per Annalisa che colleziona con i suoi singoli una certificazione dietro l’altra. Qualcosa sta cambiando, sul palco è più grintosa. Anche il suo look non è più lo stesso, sta scoprendo la sua sensualità. Poteva adagiarsi sugli allori e proporre un brano sulla scia del disco, ma decide di osare. Nel 2019 spiazza tutti con “Avocado toast”, una canzone particolare che ricorda la trap. Sempre più sicura di sé, approfitta del periodo di isolamento del Covid per mettersi di più a nudo.
E infatti nel 2020 arriva “Nuda”, un disco più innovativo in cui la freschezza di ballad come “Tsunami” incontra il pop sofisticato di “Bonsai” e abbiamo modo di conoscere meglio la sua personalità in testi sinceri e diretti. La combo è vincente e nel 2021 festeggia i dieci anni di carriera al secondo Festival targato Amadeus con il brano “Dieci” che le regala il settimo posto e un periodo di grandi successi come la hit estiva “Movimento lento” e “Tropicana” con i Boomdabash nel 2022.
Ancora non se ne rende conto, ma è proprio nel 2022 che Annalisa ha tra le mani una vera e propria mina. Un pezzo iconico che contribuirà a renderla la cantate italiana più venduta dell’epoca FIMI. A settembre torna in scena con la frangia, quasi a richiamare gli inizi, ma questa volta non si nasconde più e distrugge il suo ex che l’ha lasciata da sola proprio quella sera in cui era “Bellissima”. Con quel pezzo si riprende tutto quello che è suo, come un personaggio di Gomorra qualsiasi. In giro la cantano tutti, è il suo momento. E dopo mesi prima nelle classifiche, si mette una bella parrucca e crea la hit delle hit, il meme dei meme. Nel 2023 esce “Mon amour” e nulla è più come prima.
Esplode l’uragano Annalisa, non sbaglia più un colpo e diventa un fenomeno di costume di cui parla anche il telegiornale e di cui si fanno addirittura le parodie, come l’esilarante Annalaisa di Brenda Lodigiani. Tutti la amano, tutti la vogliono, allo stadio come ai Pride dove sarà anche madrina.
Alla luce di questi strepitosi risultati, sabato 4 novembre 2023 arriva il primo Forum di Assago che registra il sold out. Da quando cantava “Sono solo una piccola briciola” ad “Amici” sono passati dodici anni e ora a vederla come una briciola sono solo gli spettatori dei biglietti con visibilità limitata del palazzetto. Scende dall’alto volando e travolge dodici mila persone portandole nel vortice del suo album più rappresentativo, il triplo disco di platino “E poi siamo finiti nel vortice”. Sul palco non nasconde le sue emozioni, si diverte. Balla e fa ballare, si commuove e fa commuovere. Favorita alla vittoria di Sanremo nel 2024, con la sua “Sinceramente” mette a segno un altro colpaccio. Ormai non c’è nessuno che la può fermare.
Un tour nei palazzetti, due date sold out all’Arena di Verona che vengono trasmesse addirittura su Canale 5 registrando ottimi ascolti, il tormentone con Tananai. Un miliardo di stream su Spotify, la prima cantante italiana in una classifica mondiale Billboard Usa, oltre 200mila biglietti venduti con il suo ultimo tour e già nuove date nei palasport per l’autunno 2025, 47 dischi di platino e 12 dischi d’oro. Tutti i suoi risultati raccolti in una clip di pochi minuti per presentare la sua ospitata a “C’è posta per te”, da pelle d’oca.
E siamo solo all’inizio, in programma ci sono tante nuove canzoni. Il suo storico collaboratore ed ex fidanzato Davide Simonetta ha promesso qualcosa di sorprendente per il prossimo disco. Ma dove la porterà tutto questo successo? Io non ho dubbi, negli stadi per un tour nel 2026.
Quella che ho cercato di raccontarvi è una favola meravigliosa che come tutte le storie ha una morale. La resistenza paga. Pretendere di avere tutto subito non porta da nessuna parte, si rischia di diventare solo meteore destinate a scomparire. In un’industria musicale spietata che spolpa artisti, spesso giovanissimi, gettandoli in pasto al mercato, Annalisa è la dimostrazione di come si costruisce una carriera che dura nel tempo. Ha provato tutte le strade, ha esplorato tutti i mondi prima di trovare il suo. Non ha avuto fretta, si è presa i suoi tempi e come un diesel ha carburato macinando chilometro dopo chilometro fino a quando è arrivata in cima e anche di più. La Buzz Lightyear della musica italiana, verso l’infinito e oltre.