Debutto solista per Damiano David che, con il singolo “Silverlines” mostra un interessante e inedito lato di sé, sigillando l’inizio di una nuova fase della sua carriera
Damiano David, leader del gruppo dei Maneskin, si è lanciato nel suo nuovo progetto da solista con il brano “Silverlines“, uscito venerdi 27 settembre scritto e prodotto in collaborazione con il cantautore e produttore inglese Labrinth.
Il percorso di Damiano parte dalle strade di Roma fino ad arrivare al successo internazionale che l’ha portato ad affermarsi nel panorama musicale mondiale, prima accompagnato dalla sua band con cui è arrivato secondo all’undicesima edizione di X Factor, primo a Sanremo 2021 e primo all’Eurovision 2021, e ora da solista.
“Silverlines“, in lingua inglese, è pregno di significato accompagnato da un video musicale stile dantesco in cui anime vagano alla ricerca della pace interiore avvolti da una nube di ombre e oscurità. Il testo rispecchia questa stessa oscurità, in cui però, non è più trattenuta né rimane al centro dell’esistenza del protagonista, ma anzi, viene abbandonata fino a culminare in una pace interiore: “A darkness, I’ve long forgotten you, yeah, and peace belongs to me – Un’oscurità, da tempo ti ho dimenticata, sì, e la pace mi appartiene”.
Il singolo parla di una rivincita interiore, in cui non si è più soggiogati dalla propria oscurità, investiti come un fiume in piena dalle paure più infide. Il richiamo ai raggi del sole è simbolico, riflette l’uscita dal fondo di un tunnel buio, in cui la luce sembrava lontana ed invece è sempre stata lì, ad aspettare solo di essere trovata.
“Looks at those light rays, no dark days anymore, looking alive, ain’t no zombies anymore, don’t need no battles, ain’t trying to start no war, ‘cause peace belongs to me – Guarda quei raggi di luce, non ci sono più giorni bui, sembra di essere vivi, non ci sono più zombie, non servono battaglie, non cerco di iniziare guerre perché la pace mi appartiene”.
”Non ci sono più zombie”: è cosi che Damiano David descrivere le anime perse, quelle che vagano alla ricerca del senso di sè e del mondo. Gli zombi sono coloro che sono morti (dentro), ma che continuano a sopravvivere, trascorrendo il loro tempo in un limbo infinito di tristezza e malinconia. È la depressione, quella nube che ti accompagna durante il giorno e che ti annienta nelle ore notturne. Ma c’è una via di fuga, la speranza di ritornare a sentirsi vivi. Questo ci insegna che non serve a niente lottare contro un mondo più grande di sé, ma che solo attraverso l’equilibrio interiore si può arrivare al nirvana.
Samanta Santoro
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