Il nuovo disco di Gianni Morandi propone l’eterno ragazzo di Monghidoro quanto mai diviso all’interno del contenitore pop
Gli intenti dell’intero disco sono rappresentati al meglio in Ultraleggero, il brano d’apertura è quello scritto da Ivano Fossati che, come sempre, sa dimostrarsi il miglior propositore e narratore dell’universo femminile per il quale, in quest’occasione, regala consigli per il mantenimento di una relazione d’amore. “Le donne vogliono esagerare, dille piuttosto che la porti a volare” canta Morandi in quello che è il miglior testo dell’album.
Tra le firme più giovani e nuove spiccano quelle di Tommaso Paradiso e di Levante che scrivono rispettivamente Una vita che ti sogno, che sull’apporto delle classiche tastiere mai dimenticate dal leader dei Thegiornalisti riflette sull’eternità del sentimento, e Mediterraneo, che nel suo deciso intercalare musicale risulta il brano più trascinante e meglio riuscito grazie alla scrittura fresca e ispirata della sua autrice. Un’altra delle cose più notevoli è Se ti sembra poco, la leggera ballata scritta da Elisa la cui scrittura melodica appare inconfondibile con i suoi più tipici sali e scendi incalzanti nell’incedere musicale che, sul finale, si accompagna anche dei cori registrati proprio con la voce dell’interprete friulana.
Lettera è un piccolo valzer confezionata da Paolo Simoni che attraverso un foglio di carta vuol comunicare quel suo essere “innamorato, lo sono ancor di più” rispetto al sempre di una vita “un po’ lunatica”. Altrettanto positiva risulta anche la traccia d’apertura del progetto, Dobbiamo fare luce, che propone, tra l’altro, la firma forse più inattesa tra quella proposte: Ligabue scrive una ballata power-pop che porta con sè l’immancabile marchio di fabbrica nella struttura melodica così propriamente inconfondibile. A chiudere c’è il duetto con Fiorella Mannoia, altra importante voce della musica d’autore italiana, sul classico Onda su onda di Bruno Lauzi datato 1974 e con il quale non viene a mancare la dose di spensieratezza e allegria da sempre parte del repertorio dell’eterno ragazzo di Monghidoro.
Un album questo D’amore d’autore che va a fare da colonna sonora ad una carriera, quella di Gianni Morandi, che per anni ha detto tanto nella storia della musica italiana e che, forse, già da qualche tempo non può che limitarsi a ricordare i fasti del passato senza per forza pretendere di poterci aggiungere qualcosa di nuovo. Il che non è per forza una colpa se all’amore, al pop e alla positività di sempre si aggiungono nuovi brani che non sono che un pretesto per continuare a cantare insieme ancora e ancora e ancora la musica che per anni ci ha accompagnato. Un album non imprescindibile, dunque, ma che, forse, non vuole nemmeno esserlo.
Migliori tracce: Un solo abbraccio – Mediterraneo – Ultraleggero
Voto complessivo: 7.2/10
Ilario Luisetto
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