domenica 24 Novembre 2024

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Dani White: “Tutti i miei brani rispecchiano quello che vivo” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantante pop-urban milanese, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “6 gradi sotto zero

Si intitola “6 gradi sotto zero” il nuovo singolo di Dani White, all’anagrafe Manuel Danieli. Il brano, disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali dallo scorso 24 giugno per Ingrooves Universal, è stato prodotto da The Ross. Il risultato? Un accattivante e contagioso mix fra influenze urban e il sound del pop-punk, che racconta l’adolescenza con i suoi turbamenti, vissuta dai ragazzi di oggi e di ieri.

Ciao Manuel, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo “6 gradi sotto zero”, che sapore ha per te questo pezzo?

«È un piacere per me scambiare quattro chiacchere con voi! Il brano racconta dell’ adolescenza con i suoi turbamenti. Amarsi – ferirsi – lasciarsi, conoscersi più a fondo, annegare in un fiume di lacrime. Un amore non corrisposto. Un’ossessione. Il cercare di tener unito ad ogni costo qualcosa che necessita di proseguire per la propria strada. Uno sfogo dove l’ irrazionale prende il soppravvento, la rabbia e infine la speranza. Questi sono i passaggi chiave per comprendere un pezzo che racconta quello che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha provato.. “l’amore non corrisposto”. Un brano che racconta l’amore della nuova generazione e le generazioni passate».

Nel brano racconti l’adolescenza e i suoi turbamenti, cosa ti ha ispirato questo tipo di riflessione?

«Tutti i miei brani rispecchiano quello che vivo e sono riprodotti in una chiave dove l’ascoltatore ci si possa rispecchiare. Quindi per rispondere alla vostra domanda dico che tutto ciò che vivo, esperienze, situazioni, circostanze, sono di ispirazione per la mia musica».

C’è una frase che, secondo te, sintetizza e descrive al meglio il significato del pezzo? 

«Diciamo che il brano è un racconto che ti tiene incollato dall’inizio alla fine, ancora di più se guardi il video clip musicale che in 2 settimane ha totalizzato 200 mila visualizzazioni, se dovessi dirti 2 frasi ti direi: “Non farò più niente per dirti che ti amo” ed “E tu ci hai perso mi hai perso per davvero”».

Dal punto di vista musicale, che tipo di sonorità avete voluto abbracciare con il producer The Ross?

«Le musicalità, il mondo sonoro, il mood delle mie canzoni abbracciano il pop, l’urban, e le chitarre graffianti del punk. Un mix che è stato da sempre il mio abitat naturale e che ora è arrivato il momento di fare uscire».

Quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

«Quindici anni fa! È stato un imprinting stupendo. Sembrava scritto nel mio destino. Scrivere e cantare mi fa sentire bene, libero ed è un esigenza per me. È come una terapia, mi ha rialzato più di una volta da situazioni scomode che la vita mi ha messo davanti».

Quali ascolti hanno accompagnato e ispirato la tua crescita?

«Diciamo che ascolto un po di tutto e non ci sono stati idoli che ho preso come ispirazione. Come dico sempre mi piace rimanere “ignorante” per modo di dire, sui cantanti e sulle nuove uscire in modo tale da non essere influenzato e di mantenere la mia unicità».

“6 gradi sotto zero”, ma anche i precedenti “Chimera” e “MD/MA”, rappresentano un passo in avanti verso la riconoscibilità del tuo stile musicale. Pensi di aver raggiunto il giusto equilibrio tra chi sei e chi vorresti essere a livello artistico?

«Diciamo che “Chimera” chiude ed esorcizza il passato che ho vissuto sia a livello musicale che a livello personale. “MD/MA” apre le strade finalmente al novo Dani che ha sempre voluto fare questo ma non ha trovato mai il momento opportuno». 

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«La mia musica penso sia per tutti, ci tengo tantissimo alla scrittura e ad essere molto elastico sul pubblico alla quale arrivare. Infatti il mio pubblico va da una fascia di ragazzini di 14 anni fino ad arrivare anche a persone grandi di 50 anni. Ciò che scrivo e come lo scrivo sicuramente non rappresenta testi leggeri da canzonette, forse per questo prendo un pubblico molto vasto».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.