lunedì 25 Novembre 2024

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Daniela Zaccagnini: “Il mio obiettivo? Trasmettete emozioni sincere” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane artista milanese, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Tempo di neve

Si intitola “Tempo di neve” il nuovo singolo di Daniela Zaccagnini, cantautrice classe ’96 che torna in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali, a partire dallo scorso 7 giugno, con un pezzo che si avvale della prestigiosa duplice collaborazione con il maestro Vince Tempera e con Roberto Gramegna. Dopo aver pubblicato “Palabras de amor” nel 2015 e “Ghost” nel 2017, l’artista milanese debutta discograficamente in lingua italiana, con un pezzo che tocca le corde sensibili della nostra anima. In occasione dell’uscita di questa canzone, abbiamo incontrato la giovane talentuosa cantautrice per approfondire la sua conoscenza.

Ciao Daniela, partiamo dal tuo nuovo singolo “Tempo di neve”, che sapore ha per te?

«Sicuramente “Tempo di neve” ha un sapore malinconico, parla del sentimento generato dalla distanza, fisica o psicologica, da un affetto».

A parte il titolo molto refrigerante, soprattutto in questo preciso periodo dell’anno, cosa hai voluto raccontare tra le righe del tempo?

«“Tempo di neve” parla del tempo, una forza invincibile che, purtroppo, logora inevitabilmente le relazioni interpersonali. Il fiocco di neve é la rappresentazione della fragilità di queste nei confronti del tempo».

A livello musicale, invece, ti sei sentita a tuo agio con questa veste sonora? 

«Mi sono sentita pienamente a mio agio, sempre nella convinzione che un artista sia costantemente in cerca della propria dimensione musicale e personale».

Com’è stato lavorare con professionisti del calibro di Vince Tempera e Roberto Gramegna?

«Lavorare con artisti di questo calibro é un onore ed una continua fonte di inspirazione. Sono molto grata ed orgogliosa del lavoro svolto insieme». 

Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip diretto da Angelo Guarracino?

«Ritengo il Videoclip, una parte essenziale per dipingere il quadro generale di cui la canzone é protagonista. Angelo é un ottimo professionista che mi ha guidata con entusiasmo nella realizzazione. L’atmosfera del videoclip è un luogo sospeso, un luogo in cui il tempo sembra fermarsi dando così un ritmo unico al valore delle parole di questa canzone. Un luogo di transizione, in cui tutti gli elementi (acqua, terra e aria) si uniscono in un delicato momento di espressione delle emozioni della cantante. Come le sinuose onde disegnate nell’acqua, così i sentimenti che prendono vita da una storia d’amore maturano e mutano con lo scorrere del tempo».

Quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

«A soli tre anni cercavo già di intrufolarmi in tutti i cori della materna per poter esprimere al meglio, inconsciamente, quelle che erano le mie vocazioni: la musica e il canto. Non ho ricordi, da quel momento, di una vita priva di musica». 

Quali ascolti hanno segnato e influenzato il tuo percorso?

«Sicuramente grandi artisti nazionali come Mina, Jovanotti, Elisa e Ultimo; ed internazionali, quali Beyoncé, Adele, Bruno Mars, i Beatles ed i Queen».

Senti di aver raggiunto la tua identità artistica o più semplicemente ne sei ancora alla ricerca?

«Sono decisamente ancora alla ricerca della mia identità artistica. D’altronde si sa che la parte più interessante è il viaggio, non la destinazione».

In conclusione, dove e a chi desideri arrivare con la tua musica?

«Da sempre il mio obiettivo nella musica è trasmettete emozioni sincere, a chiunque le voglia accogliere».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.