sabato 7 Dicembre 2024

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Daniele Silvestri, 30 anni di carriera e un brano per il film della Cortellesi

Daniele Silvestri quest’anno celebrerà i 30 anni di carriera e lo farà festeggiando con 30 concerti al Parco della Musica di Roma. Un amore per la musica che già esisteva, ma che si è perfezionato al liceo quasi per caso e non per meriti propri, a Daniele piaceva suonare e gli era stata regalata una tastiera Yamaha DX7, per l’epoca il massimo, fu proprio a causa della tastiera che il giovane Silvestri fu scelto in una band per un tributo ai Duran Duran. La strada verso il successo è iniziata da lì, poi dopo alcuni anni, l’incontro con Pippo Baudo e la partecipazione al suo primo Festival di Sanremo con “L’uomo col megafono” nonchè la collaborazione con Gino Paoli. Raggiunto dal Corriere della Sera l’artista ha ricordato il momento dell’incontro con il cantautore genovese, fu Silvestri a telefonare per avere il permesso di “storpiare” ‘La Gatta’:

Più o meno. Sapeva chi ero: uno dei tanti ragazzetti che venivano molto dopo di lui. Non lo conoscevo, dovevo chiedergli il permesso per la sua canzone, mi avevano messo in guardia: “È difficile stanarlo”. Invece è pure venuto in studio per registrare il siparietto e per cantare la sua canzone storpiata. Si è divertito”

Figlio d’arte, suo padre è stato uno degli autori “storici” di Maurizio Costanzo, del giornalista scomparso Silvestri racconta che seppur super impegnato, quando lo guardava in faccia si accorgeva se ci fosse qualche problema. Con suo padre invece Daniele si divertiva a parlare in rima, una sorta di esercizio di stile che poi gli è servito :

“Era un gioco, avrò avuto 4 o 5 anni. Diventò un esercizio di abilità che mi ha permesso, anni dopo, di avere un mestiere in mano”

Per la musica però deve ringraziare la mamma :

Con lei ho visto un sacco di musical in Inghilterra: “Il fantasma dell’opera, “Jesus Christ Superstar”. Da piccolino mi cibava con il jazz. Bolognese, da giovane cantava. C’era lei sul palco quando Pupi Avati si sentì male e venne sostituito da Lucio Dalla con il suo clarinetto. Lo stesso Lucio Dalla, anni dopo, mi inviò il primo telegramma per complimentarsi quando mi ascoltò a Sanremo con “L’uomo col megafono”. Le sue parole e il premio Tenco mi hanno convinto che questo lavoro potevo farlo”.

Trent’anni di carriera festeggiati anche con il riconoscimento di Paola Cortellesi che ha scelto uno dei brani di Silvestri “A bocca chiusa” per il suo film campione di incassi :

” Quando mi hanno invitato a vederlo mi sono ritrovato in lacrime. Paola ha fatto una magia e ha dato alla mia canzone un significato nuovo”

Trent’anni di successi, non prostituendosi a ciò che chiede la massa ma proponendo un suo stile, portando avanti quella che è la sua cifra stilistica, in un’epoca in cui c’è chi si snatura per arrivare prima al consenso popolare, Daniele Silvestri è merce rara.