“Dentro ad ogni brivido” di Marco Carta: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Dentro ad ogni brivido” di Marco Carta
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2009 con “Dentro ad ogni brivido” di Marco Carta.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Dentro ad ogni brivido” di Marco Carta
“Dentro ad ogni brivido” è una di quelle canzoni che sanno raccontare la tenerezza e il batticuore dell’innamoramento, con la semplicità e l’autenticità che hanno sempre contraddistinto Marco Carta, soprattutto nella sua fase di debutto dopo la vittoria ad Amici e il trionfo sanremese.
Scritto da Federica Camba e Daniele Coro, il brano è uscito come secondo singolo dell’album “La forza mia“, e in origine era stato pensato proprio per Sanremo, salvo poi lasciare il posto all’omonima “La forza mia” che ha portato il cantante sardo alla vittoria.
Il pezzo si apre come una scena da film romantico d’altri tempi, con quel “Buongiorno, mia signorina / Le posso offrire un caffè?” che evoca immediatamente atmosfere vintage, dichiaratamente ispirate agli anni Sessanta sia per la melodia che per il modo garbato e sognante di rivolgersi all’amata. È una canzone che gioca sulle emozioni più semplici e genuine: l’incontro casuale, lo scambio di sguardi, il timore e la speranza di riuscire a conquistare l’attenzione dell’altro.
In fondo, “Dentro ad ogni brivido” è il racconto universale di chi, almeno una volta, si è lasciato trasportare dall’immaginazione, fantasticando su una storia d’amore a partire da un semplice incontro. È una dichiarazione di desiderio, di insicurezza e di speranza, che arriva dritta al cuore proprio perché sa essere diretta e senza sovrastrutture.
Il testo di “Dentro ad ogni brivido” di Marco Carta
… Buongiorno, mia signorina
Le posso offrire un caffè?
Viaggio da questa mattina
In cerca di lei
… Vedo l’azzurro del mare
Nei suoi occhi così blu
Sintomi di un grande amore
Io vorrei darle del tu
… Vorrei farti sognare, portarti a ballare
Stringerti tanto da non respirare
Perdermi in ogni minimo particolare di te
… Dentro ad ogni brivido c’è la magia di un timido
Incontro di due mani che si sfiorano
Semplicemente un’alchimia che già ti fa sentire mia
Come vorrei
… E mi sento stupido, nella follia di un attimo
Mi sono immaginato tutto quanto
E intanto tu rimani lì seduta a bere il tuo caffè
Senza di me
Senza di me
… Buongiorno, mia signorina
Le posso offrire un caffè?
Viaggio da tutta la vita in cerca di lei
… C’è l’infinito del mare
In quei suoi occhi così blu
È certamente già amore ed io
Vorrei darle del tu
… Potrei stare a guardare e bramarti per ore
Baciarti tanto da non respirare
Perdermi in ogni minimo particolare di te
… Dentro ad ogni brivido c’è la magia di un timido
Incontro di due mani che si sfiorano
Semplicemente un’alchimia che già ti fa sentire mia
Come vorrei
… E mi sento stupido, nella follia di un attimo
Mi sono immaginato tutto quanto
E intanto tu rimani lì seduta a bere il tuo caffè
Senza di me
… Dentro ad ogni brivido c’è la magia di un timido
Incontro di due mani che si sfiorano
Semplicemente un’alchimia che già ti fa sentire mia
Come vorrei
… E mi sento stupido, nella follia di un attimo
Mi sono immaginato tutto quanto
E intanto tu rimani lì seduta a bere il tuo caffè
Senza di me
… Senza di me
Senza di me