sabato 2 Novembre 2024

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Dietro le quinte, musica live vs discografia: a che punto siamo?

Uno sguardo sul mondo della musica da un’altra prospettiva: racconti e retroscena da un insider dell’industria. A cura di MisterY

Dietro le quinte è la rubrica che svela i segreti dell’industria musicale dal punto di vista di un insider che ha scelto di restare nell’ombra per preservare la purezza del suo pensiero. musica discografia

MisterY non si nasconde per paura, ma per offrire uno sguardo libero e autentico su un mondo dove spesso conta più chi parla che ciò che viene detto.

Grazie alla sua pluriennale esperienza alle spalle, l’autore di questa rubrica ci guiderà attraverso le dinamiche, le evoluzioni e le sfide di un settore in continua trasformazione.

Ogni settimana un tema diverso, ma sempre con lo stesso obiettivo: portare alla luce ciò che resta nascosto nel frastuono del successo.

Dietro le quinte, musica live vs discografia: a che punto siamo?

Il ragionamento che, a un concerto, il pubblico si aspetti le hit, è vecchio come l’età della pietra. Altrettanto vero però che quest’idea negli ultimi anni si è portata all’estremo e i risultati live più importanti spesso sono stati raggiunti da tour celebrativi dove il cuore pulsante dello spettacolo viene rappresentato dalla proposta live di pacchetti di greatest hits. Maestro assoluto di ciò Max Pezzali che, dopo un periodo non felice dal punto di vista discografico, ha capito come riaccendere il fuoco nel cuore dei millennials (e non solo) presentandosi con un karaoke itinerante che gli ha permesso di riempire continuamente stadi e palazzetti senza dare segni di cedimento.

Ecco quindi che il live è diventato, senza se e senza ma, il centro della carriera di ogni artista. La sfida a questo punto è per le nuove leve: proporre live importanti con pochi anni di carriera non è semplice, ma investire in tal senso energie e risorse, in questo preciso momento storico, potrebbe davvero essere una via redditizia. Ci sono artisti che ci stanno provando con successo: vedi Lazza e Tedua (entrambi reduci da date evento a Milano e un tour trionfale nei palazzetti) e Geolier, capace di riempire tre volte lo stadio Maradona di Napoli e non solo.

In tal senso, c’è anche chi abbiamo visto dover correre al riparo dopo vendite non troppo esaltanti come accaduto ai Negramaro quest’estate che, dopo tre date non troppo piene negli stadi, hanno deciso di cancellare gli ultimi due show in programma e spostare tutto nei palazzetti nel 2025.

Insomma i concerti sono ora al centro, rappresentano l’asset fondamentale per portare avanti un discorso artistico per chiunque. Perfino un territorio esclusivo delle case discografiche come Sanremo oggi sembra più che mai un posto dove lanciare (o rilanciare) la propria parte live più che un nuovo progetto discografico. Si noti in questo senso quanti pochi artisti abbiano scelto il prestigioso palco dell’Ariston per promuovere nuovi album, mentre quasi nessuno sia arrivato lì senza prima annunciare concerti live.

Il risultato di tutto ciò è un numero altissimo di concerti per tutte le stagioni. San Siro e Forum d’Assago per esempio, che a Milano prima rappresentavano luoghi per pochi eletti, oggi sono presi d’assalto praticamente da chiunque, quasi sempre con ottimi risultati in termine di vendite. Quello che prima era un mercato discografico con sfida all’ultimo sangue tra major per accaparrarsi artisti, oggi si gioca anche e soprattutto sul piano live. Capita così quindi che Friends & Partners, Vivo Concerti, Live Nation e via via tutte le altre agenzie di musica live, si spartiscano il panorama live italiano e non solo in modo da crescere e incassare sempre di più dagli eventi di musica dal vivo. Oggi trovare un artista senza etichetta discografica, anche tra i super big, non è così strano, mentre quasi impossibile trovarne uno che noin sia sotto contratto con un’agenzia di booking live.

Il sistema rischia così di incepparsi per la troppa proposta? La gente si stancherà prima o poi di pagare prezzi non proprio abbordabili per concerti in programma mesi o addirittura anni dopo? We will see, ma per il momento la strada sembra tracciata.

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MisterY

Lavoro nel mondo dell’industria musicale da un po’ di anni e mi piace scrivere di quello che vedo e sento. Potrei essere chiunque, ma la mia identità rimarrà segreta. P.s.: Non sono Lillo.