Dillo con una canzone: “Allegria del tempo che passa” di Dente

Le parole che contano nell’era digitale: un viaggio tra i cantautori della Gen Z e oltre, alla scoperta della bellezza nascosta nelle canzoni degli ultimi anni. A cura di Sara Garlaschelli
“Dillo con una canzone” è una rubrica dedicata a chi crede ancora nel potere delle parole, anche in un’epoca digitale che sembra prediligere la velocità all’essenza. Sara Garlaschelli ci guiderà in un viaggio tra i cantautori del nuovo millennio, esplorando le loro opere.
In un mondo sovraffollato e pieno di rumore, scavando con attenzione si possono trovare autentici gioielli: storie, emozioni e bellezze nascoste nelle canzoni di oggi, che sanno ancora parlare al cuore, attraverso concetti ed emozioni che non passeranno mai di moda.
Dillo con una canzone: “Allegria del tempo che passa” di Dente
Uno dei grandi obiettivi che la musica ha nei confronti del mondo è essere motore di domande sorte in capo a lei. Lasciarci qualcosa è la missione di cantautori, compositori, interpreti e musicisti di ogni tempo e spazio – se questo qualcosa fa riflettere, meglio.
Tra i grandi interrogativi che nascono fra note e rime è spesso ricorrente il tema del tempo che passa, storico oggetto di ispirazione artistica che assume valenze sempre diverse in un continuo ballo fra nostalgici legati al passato e irrequieti figli della curiosità del domani. Seduto a gambe incrociate in mezzo a loro si pone chi, in veste neutra, si domanda semplicemente dove vada a finire il tempo trascorso…
“O allegria, allegria del tempo che passa
ma dove va a finire il tempo che passa?”
A lanciarci questa incognita è Dente – al secolo Giuseppe Peveri – cantautore e musicista classe ’76. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi ad ascoltare in ripetizione continua la sua nuova “Zenzero”, realizzata insieme a Colapesce, ho esplorato maggiormente il suo repertorio; eccomi a parlarvi di “Allegria del tempo che passa”, singolo di Dente del 2023.
Dove va a finire il tempo che passa? Dopo averci pensato un po’ su, forse un quarto di risposta l’ho trovato. Il tempo che passa va a finire nelle cose. Quali cose? Nelle cose…“cose”.
Il nostro passato è un mosaico di oggetti, una collezione di ancore temporali che legano per sempre la nostra memoria di un ricordo ad un qualcosa di materiale, qualcosa che ha un corpo e ha uno spazio. La conchiglia che si scontra ai centesimi bronzati nelle mie tasche in inverno è custode del tempo passato lungo una spiaggia bianca e sarda un agosto fa. La maglietta bianca macchiata di scuro è testimone di un caffè universitario prima di un esame complicato, ma riuscito. Quel disco graffiato e dimenticato sotto ai sedili dell’auto racchiude in melodia viaggi lunghi in compagnia, testimone di un viaggio percorso su seicento chilometri e tredici tracce.
L’allegria del tempo che passa è la sua essenza racchiusa nelle cose che ci circondano, immobili e indifferenti, che non conoscono futuro o passato…
“O allegria, allegria del vento che passa
Ma dove va a finire il vento quando passa?
Vita che voli veloce, sei solo mia
Di questo uomo, se questo è un uomo”