Le parole che contano nell’era digitale: un viaggio tra i cantautori della Gen Z e oltre, alla scoperta della bellezza nascosta nelle canzoni degli ultimi anni. A cura di Sara Garlaschelli
“Dillo con una canzone” è una rubrica dedicata a chi crede ancora nel potere delle parole, anche in un’epoca digitale che sembra prediligere la velocità all’essenza. Sara Garlaschelli ci guiderà in un viaggio tra i cantautori del nuovo millennio, esplorando le loro opere.
In un mondo sovraffollato e pieno di rumore, scavando con attenzione si possono trovare autentici gioielli: storie, emozioni e bellezze nascoste nelle canzoni di oggi, che sanno ancora parlare al cuore, attraverso concetti ed emozioni che non passeranno mai di moda.
Dillo con una canzone: “Astronave giradisco” di Lucio Corsi
Se il surrealismo fosse un brano soltanto, sarebbe “Astronave giradisco” di Lucio Corsi.
Ci troviamo in una realtà sconosciuta, immaginaria, dove ci si muove su navicelle tra le stelle e le statue sanno camminare. È un mondo in cui tutti vogliono atterrare, sui tetti delle case un’astronave giradisco suona un sound insolito, ma che piace ed attrae. Ci sono poi cancelli sempre aperti, angeli che volano senza paura ed un satellite d’amore di Rou Leed.
É il “mondo senza difetti” che Corsi immagina, ed il mondo senza difetti è un mondo senza gli uomini. Tutto sembra in ordine ed equilibrato, lontano dai conflitti, le inimicizie non hanno spazio – è ironico pensare che tutto questo è disegnato in un mondo nel quale gli unici assenti sono gli uomini. Carnefici? Forse. Ma nel brano tutto resta sottinteso ed interpretabile.
Un mondo senza conflitti è un sogno senza tempo, passato attraverso le menti di tanti; grandi intellettuali, uomini di Stato, ragazzi tra i banchi di scuola che appendono bandiere arcobaleno alle finestre e tanti e diversi artisti. L’utopia di una pace promessa è un filo rosso che ha unito generazioni ed epoche storiche, battaglie morali e forze politiche, certo lontana, ma ancora – con fermezza – ambita. Penso a “Per la pace perpetua”, opera di Kant che si presenta come un ipotetico trattato di pace, con il suo contributo vorrebbe impedire il verificarsi di qualsiasi conflitto futuro.
Ricordo il presidente americano Woodrow Wilson, che l’8 gennaio 1918 affronta il tema della pace universale nel suo discorso (divenuto poi molto celebre) in nome di quella che chiama “pace definitiva”; un progetto per ristabilire la pace internazionale dopo la guerra mondiale che si avvicinava al suo epilogo. John Lennon, ancora, è autore dell’eterno inno alla pace “Imagine” del 1971, co-prodotto con Yoko Ono.
Se tutti riuscissimo ad immaginare un mondo migliore, sarà più facile avvicinarsi davvero ad un futuro migliore – la musica, così come l’arte in ogni sua forma, è una veicolo gentile ma efficace di immaginazione positiva. “Astronave giradisco” è presente in “La gente che sogna”, terzo album in studio di Lucio Corsi, pubblicato con Sugar nel 2023. Lo trovo uno dei brani dell’ultimo decennio che meglio asseconda il nostro desiderio di evasione, che ci accoglie in un universo di pace.
Siete pronti per il mondo senza difetti?
“Tutti volevano arrivare lì
nel mondo senza difetti
dove gli umani erano gli unici assenti
dove le statue camminavano
per stare al passo coi tempi
c’era una fila di astronavi tra le stellе…”
Sara Garlaschelli
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