sabato 11 Gennaio 2025

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Dillo con una canzone: “Costruire” di Niccolò Fabi  

Le parole che contano nell’era digitale: un viaggio tra i cantautori della Gen Z e oltre, alla scoperta della bellezza nascosta nelle canzoni degli ultimi anni. A cura di Sara Garlaschelli

“Dillo con una canzone” è una rubrica dedicata a chi crede ancora nel potere delle parole, anche in un’epoca digitale che sembra prediligere la velocità all’essenza. Sara Garlaschelli ci guiderà in un viaggio tra i cantautori del nuovo millennio, esplorando le loro opere. Costruire Niccolò Fabi

In un mondo sovraffollato e pieno di rumore, scavando con attenzione si possono trovare autentici gioielli: storie, emozioni e bellezze nascoste nelle canzoni di oggi, che sanno ancora parlare al cuore, attraverso concetti ed emozioni che non passeranno mai di moda.

Dillo con una canzone: “Costruire” di Niccolò Fabi

Il verbo “costruire” deriva dal latino “construĕre”, che è composto da due parti: la prima, “con-“, significa “insieme”, e “struĕre” che significa “ammassare”, “disporre” o “erigere”.  

L’etimologia di questo verbo ci propone l’idea di mettere insieme più pezzi per creare un qualcosa di nuovo, dare vita ad un edificio, una struttura. Il verbo costruire ha avuto un’evoluzione prima di arrivare al nostro uso contemporaneo: nella concezione del latino classico “Construere” veniva usato non solo nel senso fisico di costruire palazzi o oggetti concreti, ma anche in senso figurato per indicare il formulare di idee e pensieri. Nel latino tardo e medioevale il termine mantenne il suo significato originale, ma si estese sempre maggiormente ad ambiti più astratti. Che si tratti di mettere insieme materiali per costruire qualcosa o di unire idee per sviluppare un’argomentazione, il punto chiave rimane quello di creare qualcosa ex-novo, attraverso la combinazione di diversi elementi.  

Costruire” è anche un brano molto introspettivo di Niccolò Fabi, tratta di nuovi inizi e di pagine bianche tutte da scrivere. Contenuta nell’album “Novo Mesto”, pubblicato nel 2006, questa canzone ci aiuta a riflettere sulla nostra vita quotidiana e sull’importanza di – appunto – costruire giorno dopo giorno nelle diverse accezioni del termine; non solo fisicamente, ma anche a livello emotivo e spirituale.  

Il nuovo anno regala ad ognuno di noi un senso di rinnovamento e uno sguardo aperto verso infinite possibilità. È il momento ideale per riflettere sull’anno appena concluso, sui traguardi ottenuti e su ciò che non è andato come speravamo, un tempo anche per pianificare ciò che verrà e concedersi di sognare un po’ più in grande rispetto al solito. 

“Chiudi gli occhi
immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza
ah, si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e
nulla ti appartiene ancora…”

“Costruire” ci dona l’euforia delle prime volte, quelle in cui nulla ci appartiene ancora e non c’è spazio per credere che qualcosa possa non andare come crediamo. Un buon modo per affrontarlo è la gratitudine, esclude la frustrazione verso quanto non abbiamo  raggiunto e ci apre ad un atteggiamento positivo che può aiutare a  vedere opportunità anche nelle sfide.  

“Nel mezzo c’è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere
è potere rinunciare
alla perfezione…” 

Vorrei sottolineare come, anche in questo brano, vi sia spazio per l’elogio dell’imperfezione, un tema che ha accompagnato molti  passi di questa rubrica, molto a cuore alla mia generazione e ai giovani artisti italiani del presente e del domani.  

Costruire non è raggiungere l’impeccabile non è un percorso senza ostacoli o cadute. Costruire è accettare ed accettarsi, volere e  volersi bene, aspirare al meglio, senza mai farne una malattia. Costruire è, davvero, poter rinunciare alla perfezione.  

Buon, e imperfetto, 2025 a tutti voi.