giovedì 12 Dicembre 2024

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“Dillo solo al buio”, Elisa e la bellezza del prendersi cura di qualcuno – RECENSIONE

Analisi su “Dillo solo al buio”, il nuovo singolo di Elisa, fuori dallo scorso 15 novembre. Un brano che riflette sulla forza della vulnerabilità

C’è chi ci ha abituato a grandi ritorni, “Dillo solo al buio” non fa sconti e appartiene a questa categoria. Elisa ci regala un singolo che, pur nell’intensità emotiva, non rinuncia a una sua freschezza ritmica. D’altronde, la capacità della sua penna di calibrare ogni singolo aspetto della forma canzone, non è certo una novità. Il brano, disponibile da venerdì 15 novembre, è un invito ad abbracciare la propria vulnerabilità, una riflessione su come affrontare le difficoltà della vita trovando la forza nella connessione autentica con gli altri.

Sin dal primo ascolto, assistiamo al ritorno della buona melodia accompagnata da un testo significativo, di quelli in cui poter specchiare il nostro vissuto. Proseguendo nell’ascolto, viene subito in mente una persona a cui poter dedicare questi versi. Una sensazione preziosa, perché trovo che ci sia bisogno di tornare alle “canzoni da poter dedicare”, non so se mi trovate d’accordo. Non mi riferisco alla di bontà complessiva delle proposte, ma alla loro trasversalità nel non parlare a noi di noi, ma di qualcuno che abbiamo vicino. Canzoni più collettive che personali, ecco.

Fin dalle prime note, “Dillo solo al buio” riesce a catturare l’ascoltatore con la verità e la profondità di un testo scritto dalla stessa Elisa insieme ad Alessandro Raina. Il brano esplora quel momento di solitudine che spesso si vive in silenzio, quando ci si rifugia nel buio per cercare risposte. Un invito a non nascondere il dolore, ma a viverlo con consapevolezza, accogliendolo come parte di un cammino verso la rinascita. Nonostante tra le righe si affronti apertamente il tema del dolore, non si tratta affatto di una canzone triste, direi piuttosto di una riflessione ad alta voce sulla possibilità di cambiamento.

“I tuoi guai sono sempre i miei”, canta Elisa in un passaggio chiave del testo, sintetizzando il senso di connessione e condivisione che attraversa tutta la canzone, restituendoci un messaggio universale di speranza nei confronti dei rapporti autentici e incondizionati. Perché l’amicizia è un valore altrettanto importante, né più né meno dell’amore, sentimento super mega iper inflazionato nel mondo delle sette note.

In tal senso, “Dillo solo al buio” è una canzone che tocca il cuore di chi si ritrova nel testo non in prima, ma in terza persona, e pensa subito a quell’amico o a quell’amica speciale che fa parte della propria vita, che tende a piangere da solo/a in macchina e che ha bisogno del nostro affetto. Darsi agli altri è un esercizio sempre più complesso in una società che ci impone modelli individualistici e autoreferenziali. Questo brano ci invita a riflette su come sia bello prendersi cura di qualcuno, con la stessa attenzione con cui vorremmo essere ascoltati e consolati noi nei momenti di difficoltà.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.